Cultura

Al discepolo di Le Corbusier il più prestigioso premio architettonico al mondo.
Seguendo i film nei festival e nelle produzioni meno abbienti ci si imbatte in nuovi capolavori che corrono il rischio di andare smarriti.
Quando il metateatro si presta alle cause sociali, raccontando il dramma delle polveri della morte nel Poligono più grande d’Europa.
È dal cuore che deve partire la rivoluzione quando non ci si può più accontentare e si rompe con la mansuetudine che fa il gioco dei potenti.
Il giorno del ricordo istituito nel 2004 per commemorare le sofferenze degli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati favorisce lo sviluppo di una memoria contraffatta e falsa coscienza.
L’irrealismo costituisce l’ideologia verso la quale si vogliono indirizzare le masse popolari per ostacolare la loro comprensione del reale.
Da 13 anni nell’unica sala cinematografica della piccola città si svolge un festival che riempie per una settimana ogni posto.
Un docu-film sulle contraddizioni, il saccheggio, il colonialismo e la guerra infinita che insanguinano la Repubblica Democratica del Congo.

Separate #metoo dall'incredibile decisione del Museo di Manchester di nascondere Waterhouse.

La morte, dal Colosseo degli antichi romani ai moderni ospedali, in una poesia di Sandro Sciarra.
Terza parte del discorso di Alvaro Cunhal, durante la conferenza del 1993 sul comunismo.
Operai che muoiono sul lavoro: una tragedia che lascia senza parole, se non quelle espresse in versi. Un appello alla sicurezza per tutte le preziose vite di noi lavoratori/trici.
Pubblichiamo il seguito del discorso di Alvaro Cunhal, durante la conferenza del 1993 sul comunismo.

Nel libro Demacrazia di Giacomo Russo Spena, l’autore racconta la vita da magistrato e da politico del sindaco di Napoli.

Le relazioni umane sono autentiche quando non riproducono le relazioni di potere della società patriarcale.

Il discorso di Alvaro Cunhal, durante la conferenza del 1993 sul comunismo.

I sondaggi elettorali, spesso, sono fittizi e fanno il gioco dei poteri dominanti.
Il dono, nel senso comune, è segno di riconoscenza, ma non è mai gratuito e può diventare portatore di disgrazie.
Perché sentiamo il bisogno di attenuare le nostre opinioni, rifiutando affermazione categoriche e nette? Perché tutto è scandito da “in qualche modo”?
L’anno “horribilis” della crisi del lavoro e dell’economia, delle morti in mare dei migranti, delle violenze di genere, nello storico de la Città futura.

L’ironia riduce ogni fatto ad uno spunto per una risata, straccia la sofferenza, per farne polpette da gettare nelle fauci aperte dell’auditel sghignazzante.

Ci dicono che le ideologie sono finite: questa è la fake news più mostruosa!
Nel cuore dell’Andalusia esiste un piccolo villaggio, in cui gli abitanti, dopo decenni di opposizione, hanno realizzato un sogno, liberandosi dalle soverchierie del potere.
Tratto da “Gli Sdraiati” e “Breviario comico” di Michele Serra, “Father and son” con Claudio Bisio ha valicato il confine italo-svizzero ed è stato rappresentato per due sere a Chiasso.
Da Gaza e l’industria israeliana della violenza a ESCLUSI. La globalizzazione neoliberista del colonialismo di insediamento, due libri di Enrico Bartolomei, Diana Carminati e Alfredo Tradardi.
La narrazione della sopravvivenza quotidiana in Palestina come resistenza all'occupante e tributo alle lotte di liberazione contro il processo collettivo di rimozione della storia.

“E perché non inventare qualcos’altro, un altro corpo? Un’altra storia? Un’altra interpretazione?” J. Derrida, Prégnances.

Le parole non forniscono solo informazioni, ma forgiano la nostra mente.
Nel post Trump assistiamo ad una radicalizzazione dello scontro politico negli USA e al crescente interesse verso il socialismo da parte delle nuove generazioni.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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