Firma anche tu l'appello contro la guerra, trasformiamo la piazza del 5 aprile in un movimento di massa.

Riceviamo e rilanciamo questo appello contro la guerra, il genocidio e le politiche dell’Europa. Condividiamo che la piazza del 5 aprile lanci un movimento di massa.


Firma anche tu l'appello contro la guerra, trasformiamo la piazza del 5 aprile in un movimento di massa.

link ALL' APPELLO

Negli ultimi tre anni, noi firmatari di questo Appello, come innumerevoli altri cittadini e cittadine, abbiamo vissuto in un clima paranoico dominato da russofobia, razzismo, islamofobia, bellicismo. La guerra in Ucraina ha prodotto, per volontà delle classi dirigenti europee, una spaventosa impennata dei prezzi, senza il corrispettivo di aumento di salari, stipendi e pensioni.

Il balzo in alto dei costi delle materie prime è stato causato dalle folli politiche anti-russe degli Stati europei. Ma nonostante un gigantesco dispendio di fondi, per armare l’esercito dell’Ucraina, e per sostenerne l’economia già fallita, la guerra ha solo prodotto centinaia di migliaia di morti, su entrambi i fronti, portando alla facilmente prevedibile sconfitta di Kiev, e la perdita di territorio a favore della Russia.

Volgendo lo sguardo a Sud, gli accadimenti in Palestina hanno rivelato tutta la ferocia di cui è capace questo Occidente in crisi, economica e di egemonia, assetato di sangue e di profitto tanto da sacrificare persino le più basilari norme dei diritti umani.
 
Di fronte a questo colossale fallimento della azione e della ideologia occidentale, la classe dirigente europea e italiana ci propone un piano di riarmo a tappe accelerate che saremo costretti a pagare con un ulteriore smantellamento dello stato sociale, una nuova riduzione dei salari e l’accettazione della guerra come un fatto “normale”, ivi compresa la guerra atomica.
 
In questa situazione di estremo pericolo, e di fronte allo strapotere mediatico dei signori della guerra, ogni iniziativa che si ponga decisamente contro il riarmo ed in difesa dei diritti sociali, politici e civili va sostenuta e moltiplicata. La piazza romana del prossimo 5 aprile, convocata dal Movimento Cinque Stelle, non può essere vista come una semplice iniziativa, seppur lodevole, di un partito. L’opposizione alle politiche belliciste, affamatrici delle popolazioni e pericolosamente promotrici di una vera e propria “guerra dei mondi”, è ben più estesa della platea costituita dai militanti di quel partito. Le politiche di guerra (all’insegna dell’insopportabile, quanto pericoloso “si vis pacem, para bellum”) mettono a repentaglio la sopravvivenza dell’intero Pianeta, considerando gli armamenti nucleari disponibili in Russia, Usa e in minor misura, in altri Paesi che fatalmente sarebbero coinvolti in un conflitto mondiale, perché la guerra alla Federazione Russa caldeggiata da von der Leyen e complici, a questo ci sta conducendo.

Inoltre, queste politiche belliciste danneggiano pesantemente la nostra condizione materiale e la nostra libertà di espressione. I primi a farne le spese saranno i nostri figli e nipoti che non avranno la possibilità di fruire di strutture e servizi scolastici degni, di un servizio sanitario adeguato, e degli stessi diritti civili che il governo Meloni sta drasticamente riducendo, mirando ad azzerarli. La guerra nasconde la verità e uccide i diritti.  Per tutte queste ragioni, noi proponenti di questo Appello, affermiamo che, al di sopra delle differenze di impostazione, sia necessario e anzi urgente trasformare una manifestazione indetta da un singolo partito in una mobilitazione di massa. Perciò invitiamo tutti coloro (lavoratori, impiegati, pensionati, studenti, inoccupati) che condividono le nostre preoccupazioni, le organizzazioni sindacali e politiche, il mondo associazionistico, che hanno a cuore le sorti dell’Italia, dell’Europa e del mondo a trasformare la piazza romana del 5 aprile in una manifestazione corale, che sia il lancio di un movimento di massa contro il delirio guerrafondaio solleticato da giornalisti irresponsabili e intellettuali stanchi, ansiosi di protagonismo.

PRIME FIRME

  • Angelo    D'Orsi    Storico
  • Elena    Basile    Ambasciatrice scrittrice editorialista
  • Francesca Fornario    Autrice satirica
  • Alexander    Hobel    Docente di Storia contemporanea
  • Gabriele    Germani    Autore - OttolinaTv/Multipopolare
  • Vadim    Bottoni    Analista economico
  • Giuseppe    Aragno    Docente in pensione. Storico.
  • Alexandro    Sabetti    Giornalista
  • Francesco    Cori    Insegnante assemblea generale roma col flcgil scuola
  • Enrico    Calamai    Militante diritti umani
  • Guido    Masotti    Insegnante, RSU FLC CGIL
  • Corrado    Morgia    Docente in pensione
  • Sira Francesca    De Vanna    Editrice
  • Marco     Beccari    Assemblea generale roma e Lazio flcgil
  • Antonio    Castronovi    Pensionato
  • Giulio    Di Donato    Precario
  • Paolo    Mauriello    Avvocato
  • Pasquale    Vecchiarelli    impiegato- assemblea generale roma est - RSU CGIL
  • Alessandro    Valentini    Giornalista
  • Selena    Di Francescantonio    Impiegata -CGIL
  • Clara    Statello    Autrice
  • Ciro    Brescia    Educatore di strada
  • Adriano    Ascoli    Operatore sociale
  • Umberto Antonio Donato    Carbone    Pensionato
  • Emanuela    Chiappini    Quadro , CGIL
  • Isabella    Temperelli    Pensionata
  • Stefano    Portelli    Ricercatore
  • Stefano    Paterna    Giornalista
  • Gianfranco    Fornoni    Pensionato
  • Mario Eustachio    De Bellis    Insegnante in pensione
  • Romeo    Bufalo    Docente universitario in pensione
  • Massimo    Marcolin    pensionato
  • Cristina    Rinaldi    Ex prof universita’
  • Maria Daisy    Rapanelli    Insegnante
  • Francesco    Maranta    Portavoce Forum Diritti e Salute
  • Ascanio    Bernardeschi    Pensionato
  • Nino    Zucaro    Pubblicista
  • Renato    Caputo    Docente
  • nicoletta    nava    Artista
  • Stefano    Tenenti    Pensionato
  • Fiorima    Antonini    Insegnante
  • Rosanna    Livesu    Insegnante
  • Paola    Gemignani    Pensionata
  • Michela    Becchis    Prof Uni
  • Angelo    Caputo    Docente
  • Ferdinando    Gueli    Funzionario pubblico
  • Corrado    Morgia    docente in pensione
  • Sandra    Simonetti    Pensionata
  • Enrica    Origo    attrice
  • Giulio    Chinappi    Insegnante
  • Giorgio    Barberis    Docente universitario
  • Piergiorgio    Bianchi    Pensionato
  • Raffaella    Brunetti Buraggi    casalinga
  • Francesco Zito    Roma    Pensionato
  • Francesca    Chiarotto    Ricercatrice
  • Massimo    Zucchetti    Scientist at MIT (US)
  • Marco    Morosini    Impiegato
  • Chiara    Piliego    Medico
  • Daniele    Bigi    Ricercatore
  • Cecilia    Salacone    Educatrice
  • Paolo    Ferrero    Pensionato
  • Elio    Romano    Medico
  • Danilo    Ruggieri    Libraio
  • Fabrizio    Marchi    Direttore L'Interferenza
  • Luca Massimo    Climati    Agricoltore . Comitatobart.11 Etruria meridionale
  • Beniamino    Caputo    Biologo
  • Enrico    Monaco    Paese Reale
  • Loris Caruso        Paese Reale
  • Francesco    Campolongo    Paese Reale
  • Camilla    De simone    Paese Reale
  • Gianfranco    Gandolfo    Insegnante
  • Claudio    Simbolotti    Ferroviere
  • Alberta    Panigutti    Inoccupata
  • Vittorio    Turco    Docente
  • Renato    Rapino    Docente di sostegno
  • Giuseppina    Piras    Psicoterapeuta
  • Francesco Paolo    Caputo    docente
  • Maria Andreina    Parogni    Docente
  • Laura    Galli    Impiegata
  • Francesco    Calliero    Insegnante
  • Cosimo    Puliti    Pensionato
  • Elisabetta    Caroti    insegnante
  • Marta    Mari    Docente
  • Alessandro    Pinato    Pensionato
  • Donatella    Iscobelli    Insegnante
  • Valeria    Tozzi    Docente
  • Giuseppina    Micucci    Pensionata - Collettivo Palestina Roma Trullo

23/03/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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