Stadi: Consumare ulteriore suolo pubblico o ristrutturare gli attuali impianti sportivi?

In Europa si offre un percorso alternativo attraverso progetti di recupero oppure ricostruendo gli Stadi preesistenti.


Stadi: Consumare ulteriore suolo pubblico o ristrutturare gli attuali impianti sportivi? Credits: Alessandro Spadoni

Meglio ristrutturare o buttare gli Stadi di Calcio oppure consumare altro suolo pubblico? L’Europa offre un cammino diverso e dovremmo ragionare su tale impostazione piuttosto che continuare a cementificare suolo pubblico per interessi privati (il pubblico interesse è un’altra cosa e riguarda i servizi essenziali utili alla collettività). Ci sono piani infatti per rifare sia l'Etihad Stadium del Manchester City che l'Old Trafford del Manchester United.

Etihad Stadium (Manchester City): Il Comune di Manchester ha approvato un progetto per ampliare l'Etihad Stadium, portando la capienza a oltre 60.000 posti. Il progetto prevede la costruzione di nuove aree dedicate alle famiglie, ingressi riservati ai giovani tifosi e spogliatoi rinnovati. Intorno allo stadio saranno presenti aree ristoro, parcheggi, fan zone e il museo del club. Si prevede che i lavori inizieranno a breve e termineranno prima dell'inizio della stagione 2025/26. Il costo del progetto di riqualificazione è stimato in circa 330 milioni di euro e si prevede che creerà 2.600 posti di lavoro.

Old Trafford (Manchester United): Il Manchester United ha annunciato l'intenzione di costruire un nuovo stadio da 100.000 posti nell'area di Old Trafford. Il nuovo stadio sostituirà l'Old Trafford, la storica casa dei Red Devils dal 1910. Il progetto prevede la realizzazione di uno stadio innovativo destinato a diventare il più grande al mondo. Il nuovo stadio sarà sormontato da un enorme ombrello che raccoglierà energia e acqua piovana e coprirà una piazza pubblica. Si prevede che il progetto porterà un beneficio economico di 7,3 miliardi di sterline all'anno, creando oltre 92.000 posti di lavoro.

Il progetto è stato affidato agli architetti di Foster and Partners. Il club ha preso in considerazione diverse opzioni: ristrutturare lo stadio esistente o costruirne uno completamente nuovo. Alla fine, è stata preferita la seconda opzione. Riflettendo più in generale negli ultimi anni, diversi stadi di calcio europei sono stati demoliti e ricostruiti o sottoposti a importanti ristrutturazioni. Esempi notevoli includono:

Camp Nou (Barcellona): I lavori di demolizione e ricostruzione dello stadio sono iniziati nel 2023, con una data di inaugurazione prevista per il 2025-2026. Il progetto di riqualificazione da circa 1 miliardo di euro è in parte finanziato da Spotify. Durante i lavori, il club ha preferito modernizzare lo stadio esistente piuttosto che costruirne uno nuovo.

Santiago Bernabéu (Real Madrid): Lo stadio è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la costruzione di un tetto retrattile e la riqualificazione delle tribune. È stato inoltre realizzato il primo campo da gioco retrattile al mondo, diviso in sei sezioni verticali che vengono conservate a 35 metri di profondità per proteggere e curare il prato quando non ci sono partite. L'investimento ha sfiorato il miliardo di euro.

Wembley (Londra): Il vecchio stadio di Wembley è stato demolito e completamente ricostruito nel 2007 per creare un nuovo stadio contemporaneo.

Lansdowne Road (Dublino): Questo stadio è stato demolito e ricostruito, trasformandosi nell'odierno Aviva Stadium. Il nuovo stadio è completamente diverso dall'originale.

Da Luz (Lisbona): Lo stadio Da Luz è stato demolito e ricostruito in una versione rinnovata e contemporanea nel 2003, situato accanto al suo predecessore.

Vélodrome (Marsiglia): Ricostruito completamente in una versione contemporanea nel 2014.

Altri stadi hanno subito ristrutturazioni parziali per modernizzare le strutture esistenti. Ad esempio, lo Stadio Olimpico di Berlino è stato ristrutturato nel 2004 con la conservazione del perimetro esterno e della struttura principale, ma con la ricostruzione del primo anello e la costruzione di una nuova copertura totale.

Da noi invece si continua a pensare agli stadi solo in termini di vantaggio e di profitto dei privati (spesso fondi di investimento) e di scaricare i costi sociali di impatto ambientale, gestione della viabilità, della sicurezza urbana e delle infrastrutture sulla collettività come per lo Stadio della Roma a Pietralata, non riflettendo nemmeno su possibili strade alternative. Eppure lo Stadio Olimpico fu quasi completamente ricostruito negli anni 90 e senza più sostanziali vincoli potrebbe essere trasformato in modo più funzionale per gli standard europei. Come dichiarato dall’architetto Alfredo Passeri, già docente Universitario di Roma Tre, al Foglio in data 11 luglio 2024 “Per la Roma la soluzione era l’Olimpico, ma so che è stata presentata in maniera distorta ai Friedkin. Dovrebbe essere demolito e ricostruito. Uno stadio solo per il calcio senza necessità di nuove infrastrutture”. Lo stesso concetto è stato ribadito dall’urbanista Paolo Berdini che ha sottolineato le contraddizioni tecniche del progetto della Roma e la fattibilità di un progetto di nuovo assetto sull’Olimpico che rischia altrimenti di essere abbandonato a sé stesso. Sì tratterebbe di una contraddizione insanabile che riguarda anche le forze politiche attualmente alla guida della città che sono state elette con la promessa del consumo di suolo zero e che ora sono impegnate in problematici progetti di cementificazione e concessioni ai privati e stanno operando uno stravolgimento delle NTA (Norme tecniche di Attuazione) del PRG per semplificare le azioni imprenditoriali edili che andranno ad impattare in modo significativo su un tessuto urbano pesantemente congestionato.

21/03/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: Alessandro Spadoni

Condividi

Pin It

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: