Tutti uniti per dire no allo Stadio della Roma a Pietralata

I cittadini, le associazioni, i comitati territoriali sono uniti per dire no ad un progetto che rappresenta l’ennesimo scempio ambientale per la città di Roma e porterebbe ulteriore cementificazione


Tutti uniti per dire no allo Stadio della Roma a Pietralata Credits: immagine tratta dal Comitato Stadio Pietralata No Grazie

Continua la lotta per impedire l’ennesimo scempio ambientale all’interno della città di Roma. I cittadini, le associazioni, i comitati territoriali hanno organizzato un “presidio” fisso presso l’area del previsto Parco di Pietralata, come definito dal Piano Particolareggiato, per protestare contro il progetto presentato dai Friedkin, patron della AS Roma, che intendono realizzare il “loro” stadio in quel luogo e che ha ottenuto l’avvallo del Comune di Roma con una discutibile delibera di pubblico interesse. A nulla sono valse le criticità in termini di viabilità, sicurezza, gestione delle infrastrutture, impatto ambientale che sono emerse in corso di approvazione della delibera stessa, evidenziate dagli stessi uffici tecnici interpellati, né le motivate obiezioni riguardo gli evidenti problemi tecnici di esecuzione nel dibattito pubblico successivo che, va detto, ha un valore del tutto relativo per l’amministrazione in quanto può benissimo non tenerne conto e questo è un altro pesante vulnus del processo decisionale democratico dal basso che prima o poi normativamente dovrà essere sanato attraverso una dimensione più vincolante. In particolare, oltre alle evidenti difficoltà che uno Stadio da 62.000 posti a regime andrà a creare su un tessuto urbano già pesantemente urbanizzato e cementificato, planando in modo critico sugli altri progetti già stabiliti come, ad esempio, lo Studentato (in fase di completamento), il Tecnopolo (annunciato e previsto con il realizzo tramite i Fondi del PNRR), il Centro Istat, la Defense delle FF.SS e sulle strutture preesistenti come l’importante Polo Ospedaliero Sandro Pertini che serve con le migliaia di accessi giornalieri e di pronto soccorso un intero quadrante della città, la questione riguarda la natura stessa del progetto presentato che, oltre a cancellare una vera e propria area boschiva presente nella zona (vincolata secondo la vigente normativa) e impattare gravemente sui residenti (non solo di quelli immediatamente adiacenti allo Stadio, ma anche tutti coloro che  sono in zona di prossimità e che si rintracciano nel IV e nel II Municipio) va a collidere con lo stesso concetto di sviluppo sostenibile, tanto sostenuto sia a livello locale che nazionale ed europeo, che prevede una sostanziale inversione nel consumo di suolo pubblico per la nota dinamica dell’inquinamento urbano e del complessivo dissesto idrogeologico che tanto hanno già danneggiato il nostro paese con lo scarico dei costi sulla collettività. Coloro che esprimono i loro dissensi non sono  infiltrati o persone ideologizzate, come certa propaganda politica e giornalistica di basso profilo vuol far credere, ma rappresentano una reazione spontanea ed organizzata, viva e concreta di tanti cittadini che hanno a cuore il fine collettivo e non l’interesse privato, soprattutto quando diventa “decisore” delle scelte amministrative che dovrebbero invece avere una funzione pubblica, e cercano in ogni modo attraverso forme democratiche di protesta e azioni legali per difendere l’Ambiente e la struttura stessa sociale della nostra città che non può essere intesa solo secondo una logica di consumo e di grandi eventi. Il “Comitato Stadio Pietralata No Grazie” assieme a tutti gli altri comitati e le altre realtà associative davvero radicate nel territorio si muove in questo solco e partecipa attivamente a costruire un fronte comune che ripensi davvero il concetto stesso di Roma, unendosi anche ad altre istanze della cittadinanza attiva (si pensi al riuso dei Beni Comuni, alla tutela del Terzo Settore, alla recupero urbano, alla difesa delle istanze portate avanti dalla società civile, alla gestione dei rifiuti che non può essere scaricata su un quadrante con la costruzione di un mega-Inceneritore) per strutturare un pensiero diverso, veramente sociale, ambientalista e solidale, che possa avanzare un’altra proposta per di sviluppo urbano.

08/06/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: immagine tratta dal Comitato Stadio Pietralata No Grazie

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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