Ancona tra navi crociere e decessi prematuri

Le navi crociere che ormeggiano nel porto di Ancona determinano alti livelli di inquinamento che causano la media di 110 morti premature all’anno. Il Pd difende gli interessi della speculazione e non della salute pubblica. Una prima vittoria di chi vi si oppone.


Ancona tra navi crociere e decessi prematuri

Con le elezioni amministrative del 14-15 maggio 2023 (Primo Turno) e 28-29 maggio (Ballottaggio) Ancona ha oggi un Sindaco di destra. Com’è noto il Centrosinistra e la Sinistra si sono presentate divisi e Verdi e M5S hanno presentato loro candidati-sindaci che non sono stati eletti nel consiglio, diversamente dal candidato della sinistra. Metà città non è andata a votare e le ragioni sono state diverse. Quella più importante riguarda l’ambiente e in particolare, come si è subito evidenziata dopo le elezioni, l’assetto del Porto Antico interessato da un progetto di realizzazione di un ormeggio per grandi navi da crociera. L’iter amministrativo è iniziato con la delibera n. 50 approvata dal consiglio comunale di Ancona di venerdì 12 aprile 2019. Per quando riguarda i temi dell’ambiente e della salute pubblica in relazione al porto antico e alla città è da segnalare il punto 4, p. 19, che impone:

“… di indicare gli obiettivi dell’inquinamento ambientale, in coerenza con le analisi e le modellazioni redatte nell’ambito dei documenti del Progetto Inquinamento Ancona (PIA) e del perseguimento della mobilità sostenibile in coerenza con le analisi e gli scenari redatti nell’ambito dei documenti del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), come prioritari nella definizione dell’assetto per la realizzazione delle opere di banchinamento in questione”. Questa specifica è il risultato di un emendamento presentato dai consiglieri comunali della passata legislatura (2018-2023) Sandra Giambini, Diego Urbisaglia, Michele Fanesi, Massimo Fazzini, Tommaso Sanna.

La delibera è stata pensata e sostenuta dal centrosinistra ed è stata molto criticata dalla sinistra, oltre a essere stata molto avversata dalla città in generale. Con l’inizio della nuovo mandato il progetto è stato accolto dal Nuovo Sindaco di destra nelle sue “linee programmatiche - documento di sintesi 29 giugno 2023” le quali sono state approvate dal consiglio comunale il 24 luglio 2023. Il primo punto delle linee è dedicato al porto.

La prova provata che il Sindaco di destra sostiene questo progetto, di fatto insieme al Pd l’ha fornita il consigliere comunale di Ancona Francesco Rubini, capogruppo di Altra Idea di Città che ha rilasciato la seguente dichiarazione stampa con la quale, riferendosi a una interrogazione, ha dimostrato che il centrodestra e il centrosinistra sono uniti:

“Nel Consiglio Comunale di ieri, grazie a una interrogazione urgente dell’ex assessora e candidata sindaca Simonella, oggi consigliera comunale, si è fatta chiarezza sulla totale condivisione bipartisan da parte di centro destra e centro sinistra del progetto di realizzazione della banchina grandi navi da crociera al molo Clementino, nel cuore del porto antico”.

L’interrogazione urgente citata è stata presentata nel Consiglio del 26 luglio 2023. Al riguardo, sul nuovo contesto politico-amministrativo che si era già creato prima di questa interrogazione che riguarda il porto antico, il Comitato Porto – Città di Ancona ha richiesto il 23 luglio 2023 un incontro con il nuovo Sindaco di destra, Daniele Silvetti, sia per rivedere il progetto, sia per ridurre gli effetti, drammatici, dei processi d’inquinamento che registrano 110 decessi prematuri all’anno come viene evidenziato e documentato da analisi da parte dell’agenzia ARPAM.

L’obiettivo dell’incontro è quello di discutere il futuro della città e del porto antico. In particolare si chiede di annullare il progetto del banchinamento per le grandi navi, di liberare il porto storico dai traghetti, spostandone l’attracco in altra zona del porto e non in zona Cittadella, che dista in linea d’aria non meno di 500 metri (e almeno quattro volte tanto dall’area del porto antico, molo Clementino), e di monitorare i livelli di inquinamento nel porto. Quindi non dovrebbe essere utilizzata per questo scopo la banchina n. 1 (vedi fig.1) del molo Clementino incluso nella parte antica del porto. Alla fine di quest’articolo si presenta una nota del Comitato che informa del ritiro da parte del Sindaco della disponibilità per questo progetto.

Ecco qui di seguito il testo della lettera di richiesta dell’incontro:

“Quanto promesso dal nuovo Sindaco in campagna elettorale ha suscitato interesse e fatto nascere molte aspettative circa il nuovo assetto del porto di Ancona. La realizzazione della cosiddetta «penisola» consentirebbe di allontanare dal porto storico e, quindi, dal centro abitato a ridosso del porto, lo stazionamento delle navi inquinanti e anche l’ormeggio delle grandi navi da crociera, così da avere una drastica riduzione del traffico veicolare per l’imbarco e lo sbarco lungo l’arco portuale. Questa soluzione sarebbe la logica conclusione di quanto previsto da quarant’anni a questa parte dai piani regolatori vigenti: liberare il porto antico da ogni attività impattante per riconnetterlo con il tessuto della città per uso culturale, turistico e urbano. Riposizionando correttamente tutti i sani criteri della pianificazione emerge con chiarezza l’assurdità del progetto del banchinamento, proposto nel lontano 2019, e sostenuto, con più o meno convinzione, con pareri espressi da tutti gli Enti interessati. La più clamorosa conclusione allora emersa è che il progetto del banchinamento sarebbe «compatibile» (testuale negli atti) con la destinazione prevista al porto antico dai Piani Regolatori, scambiando la modifica sostanziale all’assetto del porto che il progetto comporta, per la modifica d’uso di una banchina marginale. Via, un po’ di buon senso: una vasta area attrezzata per grandi navi-crociera (specificatamente la MSC, con una concessione di 25 anni), con tanto di terminal costruito vicino alla rotonda dei piloti, può essere «compatibile» con i monumenti lì presenti, l’Arco di Traiano e l’Arco Clementino? Questi straordinari manufatti storici, invece di essere tutelati e valorizzati per una fruizione di «turismo leggero», diventerebbero una sorta di isola spartitraffico per i mezzi che vi circoleranno. E poi: dove lo mettiamo l’aumento dell’inquinamento che già oggi, anche per colpa del traffico veicolare e delle navi ormeggiate al porto, provoca 80 decessi prematuri per cause respiratorie e 30 per cause cardiovascolari (dati ufficiali del PIA – Piano di Inquinamento Ambientale)? Oggi, come ieri, i cittadini si chiedono: può Il Molo Clementino diventare un terminal/hub dove sosteranno grandi navi da crociera per 10 ore al giorno senza molo elettrificato, per tre volte la settimana da marzo a ottobre, dove transiteranno migliaia di automezzi di servizio e dei crocieristi con un aumento del traffico che si ripercuoterà sull’intera viabilità cittadina, dalla stazione agli Archi fino al Guasco, passando per Capodimonte?

La cosa che vogliamo non sentire dalla nuova amministrazione è la classica formula: «Ci dispiace, l’abbiamo ereditato dalla precedente giunta». Sarebbe insopportabile!”.

La fonte dell’inquinamento è costituita dai fumi degli oli combustibili che escono dalle ciminiere dei traghetti e delle navi crociere e che si diffondono nell’aria investendo la parte della città che è più vicina al porto. Dal porto di Ancona partono traghetti diretti a Trieste, ma anche a Cesme in Turchia, a Patrasso e Corfù in Grecia, a Lesina, Zara e Spalato in Croazia e a Durazzo in Albania; e poi ci sono le soste, minimo 10 ore al giorno circa, delle navi crociera che hanno i motori sempre accesi presso il molo n. 26, il quale non è elettrificato. Tali soste sono iniziate domenica 10 aprile 2022 e interessano circa 44 navi per tre volte a settimana da marzo a ottobre. Quest’anno è stato interessato soltanto il molo n.15, anch’esso non elettrificato.

Fig. 1, pianta dell’area delle Opere previste dal Piano regolatore del Porto di Ancona, il molo Clementino citato nel testo è il n. 1 che rappresenta la parte più antica del porto antico, da Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale - Porto di Ancona

Fig. 2, veduta aerea del molo Clementino: parte sinistra in basso che sarebbe il n.1 in fig.1.

Al momento il progetto “Banchinamento del fronte esterno del Molo Clementino” si trova presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), dove è in corso la Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale Integrata (VIA) e della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai sensi dell’art. 6 comma 3-ter del D.Lgs.152/2006, in fase di Scoping (così è denominata in gergo tecnico la fase di analisi preliminare che ha la finalità di definire i riferimenti concettuali e operativi attraverso i quali si elaborerà la valutazione dell’impatto ambientale). Il Proponente è l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Il progetto, nato con l’approvazione della delibera n. 50 già richiamata, è finalizzato alla realizzazione del banchinamento del fronte esterno del Molo Clementino nel Porto di Ancona, che, come si legge, deve rispondere all’esigenza di dotare il Porto di una banchina idonea all’accosto di unità navali di grandi dimensioni, con particolare riferimento alle navi da crociera e a quelle dedite al trasporto passeggeri. L’area di intervento è situata nella zona nordorientale del Porto di Ancona, a ridosso del nucleo storico, e ricade nella Darsena della Fincantieri. 

Fig. 3, p. 24, dal “parere in oggetto per le successive azioni di competenza della Direzione Generale Valutazioni Ambientali, approvato dalla Sottocommissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VAS nella seduta del 14/07/2023”

Fig.4, il parco della Cittadella dove ha sede la centralina per i rilievi di inquinamento si trova tra Capodimonte e M. Marino: la distanza aerea con il porto è di circa 500 metri ma dal porto antico è di circa due chilometri.

Il Molo Clementino si estende nell’area oltre l’arco di Traiano, l’edificio dell’ex Sanità Marittima eretta sul basamento della Lanterna, in prossimità delle mura storiche ed è protetto dal mare tramite una scarpata in massi artificiali. Alla pagina 24 del “parere in oggetto per le successive azioni di competenza della Direzione Generale Valutazioni Ambientali, approvato dalla Sottocommissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VAS nella seduta del 14/07/2023” si legge: “il Proponente intende ricordare che, attualmente, il Porto di Ancona è dotato di banchine di lunghezza non compatibile con il tipo di nave che si intende accogliere: le navi da crociera di lunghezza non superiore a 275 m sono destinate al solo accosto n. 15 che è attualmente utilizzato. La banchina n. 1 risulta quella più lunga, tuttavia presenta difficoltà di accosto dovute alla presenza del Molo della Lanterna e una scarsa profondità del piazzale asservito”.

Un tema importante è quello delle proposte del Comitato Porto-Città Ancona che si è costituito il 10 marzo 2022, ma mai sono state prese in considerazione e riguardano l’inquinamento. Il Corriere Adriatico di giovedì 11 agosto 2022 ha pubblicato un articolo molto chiaro e dettagliato con un servizio di Federica Serfilippi:

“Sono da mesi che invochiamo la necessità di incentivare i controlli per verificare che le navi utilizzino combustibili a basso tenore di zolfo quando arrivano e attraccano al porto. Alla compagnia marittima viene a costare di più, ma così si possono salvare delle vite”. Stando ai parametri dell’Organizzazione Marittima Internazionale, i combustibili devono avere un contenuto massimo di zolfo dello 0,10% all’ormeggio e dello 0,50% in navigazione. Nei primi sette mesi del 2022 sono stati 38 i controlli della Capitaneria di Porto, zero le sanzioni elevate. “Le verifiche sono documentali e basate sulle analisi dei prelievi del combustibile, andrebbero estese anche sulle ciminiere”. C’è poi la questione aperta del progetto del banchinamento del molo Clementino. “Non diciamo «no» alle crociere tout court, diciamo «no» alle crociere al molo Clementino". Verremmo privati di una parte di porto antico che sentiamo nostra per vedere traffico e mega navi attraccare a ridosso di due beni storici come l’Arco Clementino e l’Arco di Traiano. Non una bella immagine, anche perché il progetto porterebbe allo stravolgimento del porto”.

Conclusioni

Si è cercato di presentare un quadro obiettivamente aperto anche perché i lavori del molo Clementino non sono ancora iniziati, essendo in attesa dell’espletamento delle procedure VAS e VIA. Penso che le problematiche che gli ormeggi delle navi crociere presentano per il porto antico di Ancona siano state evidenziate. Di certo il tema delle navi crociere è complesso, ma è cruciale per la città di Ancona. Il porto, in generale, viene considerato soltanto in funzione del suo sviluppo e non per le problematiche che gli ormeggi delle grandi navi di merci o di crociere presentano per la salute dei cittadini. I 110 decessi prematuri finora non hanno avuto considerazioni adeguate, né sappiamo se l’avranno in seguito. Al riguardo il Comitato Porto-Città Ancona il 19 luglio alle ore 17,16 sul suo account in Facebook ha postato una Nota presentando i dati ARPAM rilevati dalla stazione della Cittadella:

“MONITORAGGIO DAL 10 AL 16 LUGLIO 2023

DATI ARPAM DALLA STAZIONE DELLA CITTADELLA

Abbiamo analizzato l'ozono 03, il biossido di azoto NO2, l'ossido di azoto NOx e le polveri sottili PM2,5.

Una segnalazione a parte merita la sera del 15 luglio quando, a partire dalle ore 20, i valori NO2 e NO hanno abbondantemente superato per più di 2 ore consecutive i limiti orari per la protezione della salute umana che l'OMS e la legge fissano in 200 g/m3. I valori dei due inquinanti sono rientrati nei limiti OMS alle ore 4 del 16 luglio.

L'OMS fissa per l'O3 il limite massimo giornaliero calcolato su 8 ha 100 Mg/m3 da non superare più di 3-4 volte per anno civile, mentre la legge in vigore a 120 g/m3 da non superare più di 25 giorni l'anno.

Il 10 luglio abbiamo superato il valore limite stabilito per legge per 2 ore, mentre i limiti OMS sono stati superati per 16 ore di cui 10 ore consecutive.

Dal 11 al 16 luglio abbiamo superato tutti i giorni il valore limite stabilito dall'OMS, con una oscillazione dalle 2 alle 7 ore consecutive, mentre i limiti di legge sono stati superati solo due giorni per massimo 2 ore

L'OMS fissa per NO2 il limite giornaliero per la protezione della salute umana a 25 g/m3 per non più di 3-4 volte per l'anno civile, mentre la legge in vigore prevede il limite orario di 200 mg/m3 da non superare per più di 18 volte all'anno civile

Il 10, il 12 e il 13 luglio abbiamo avuto dei picchi che hanno sforato il limite OMS, a volte più volte al giorno, con durate medie consecutive da 1 a 2 ore

L'OMS fissa per il PM2,5 il limite massimo giornaliero a 15

Mg/m3 da non superare più di 3-4 volte per anno civile, mentre la legge in vigore non prevede tale limite.

Dall'11 al 16 luglio abbiamo superato tali limiti tutti i giorni con sforamenti da 1 a 7 ore al giorno”.

Report ha dedicato un servizio alla MSC dei giornalisti Luca Chianca e Alessia Marzi, andato in onda il 23 gennaio scorso e intitolato Gli oligarchi del mare. La MSC è una delle maggiori compagnie di navigazione presenti nel mercato delle crociere, avente sede a Ginevra e sedi operative a Genova, Napoli e Venezia. La compagnia è, a quanto si legge nelle schede dei lineamenti dei profili finanziari presenti in Rete, a capitale interamente svizzero. La puntata di Report ha presentato un quadro generale di questa compagnia e ha messo in evidenza le problematiche del porto di Genova dove si dovrà costruire una nuova diga foranea (i lavori sono comunque iniziati) cioè fuori dal porto ma non lontano per agevolare l’ingresso di navi ancora più grandi di quelle attuali, con una portata di oltre 20 mila container e una lunghezza di circa 400 metri. Report ha posto il tema di quale sarà l’impatto sul santuario dei cetacei, una vasta area che arriva fino in Francia e in cui è stimata la presenza di circa un migliaio di balene. Naturalmente questi temi sono su livelli diversi rispetto a quelli che abbiamo considerato per il porto antico di Ancona, ma penso che il richiamo a questa puntata di Report sia importante in quanto ci permette di valutare che i processi dell’economia che girano intorno ai mercati delle navi crociere non si fermano davanti a nulla.

Le navi crociere sono la rappresentazione del capitalismo ordinario operante sui mari del Pianeta Terra con strumenti finanziari, tecnologici e politici nonché istituzionali molto raffinati e con l’obiettivo di accumulare incessantemente profitti, garantiti dal gioco delle borse e dai mercati finanziari in generale. Al riguardo il porto antico di Ancona, per quanto concerne il molo Clementino, potrebbe essere sacrificato in favore di questi processi finanziari. Ma l’area presenta, come abbiamo visto, monumenti importanti e ha bisogno di tutele integrali, oltre alle problematiche della salute dei cittadini. Dalla politica, purtroppo, non si è avuta e non si avrà nessun intervento di contrasto. Eppure i segnali ci sono stati, come quelli visti alle recenti elezioni amministrative: mezza città non è andata a votare per protesta contro le amministrazioni del centrosinistra, che per trent’anni hanno governato la città di Ancona. Una buona notizia, pur con cauto ottimismo, c’è in quanto il 12 agosto il Comitato Porto – Città di Ancona ha postato una nota la quale ci informa che il Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha ritirato la disponibilità del Comune di Ancona all’utilizzo del molo Clementino, Ecco il testo:

FINALMENTE UN PO' DI BUON SENSO!

Il Comitato Porto Città di Ancona esprime la propria soddisfazione per la definitiva decisione del Sindaco Silvetti di ritirare la disponibilità del Comune di Ancona all'utilizzo del molo Clementino per le grandi navi da crociera. L'insostenibilità ambientale del progetto è stata così ampiamente evidenziata dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, che l'atto del Sindaco assume valore di ragionevole e, quindi, lodevole atto dovuto alla città e a tutti quei cittadini che da anni protestano, chiedendo conto dei 110 morti prematuri che ogni anno la città paga per il traffico, ma anche per le attività inquinanti del porto.

In queste condizioni lo sviluppo può essere solo uno: SOSTENIBILE!

Il Comitato condivide questa felice giornata con tutti coloro che hanno sostenuto le nostre richieste, e in particolare gli 839 che hanno firmato con coraggio e determinazione il nostro manifesto SIAMO TUTTI SULLA STESSA... NAVE, convinti, come noi, che la salute e la qualità della vita non possono essere barattati con posti di lavoro o false idee di sviluppo economico.

Ora la città guarda con speranza allo spostamento di tutte le navi, di ogni specie e stazza, verso la cosiddetta penisola e alla liberazione di tutto il porto storico, dalla base della lanterna al Lazzaretto, per la crescita culturale, turistica ed economica di Ancona. Questa sì tutta sostenibile.

Continueremo a lavorare per monitorare la situazione del porto e avanzare le nostre richieste. Insieme, con determinazione e pazienza, possiamo esporre le nostre ragioni e chiedere ascolto. Nessuno vuole la morte del porto, ma ormai la convivenza rispettosa e civile delle diverse istanze è d'obbligo”.

Si tratta di una notizia in sé buona, ovviamente, ma va verificata in concreto a livello istituzionale e dovranno seguire ad essa atti amministrativi, quanto meno di revoca della delibera n. 50.

Ancona Today il 12 agosto 2023 ha pubblicato la notizia dei pareri negativi del MASE all’utilizzo del molo Clementino per l’attracco di navi crociere, determinanti della scelta del Sindaco di ritirare la disponibilità dell’Amministrazione comunale all’attuazione del progetto.

La direzione dei processi politici, con cauto ottimismo, pare quella giusta. Vedremo il seguito che umilmente cercherò di seguire. Il problema politico, secondo me, c’è e riguarda il Pd. Ad Ancona quel partito ha operato come a livello nazionale. Un esempio: mentre, riguardo al conflitto fra Ucraina e Russia, si dice favorevole alla pace, approva l’invio delle armi all’Ucraina. Con lo stesso modus facendi l’ex Assessora al Porto che è stata relatrice della Delibera 50 e che oggi è consigliere di opposizione, presenta un’interrogazione urgente in consiglio comunale finalizzata, come abbiamo visto, affinché il progetto delle navi crociere non venga abbandonato ma realizzato. Appare chiaro che il Pd e il centrosinistra non sono credibili e non sono affidabili in quanto con il loro comportamento politico favoriscono primariamente i processi capitalistici e di fatto favoriscono la destra.

Premesso che le istituzioni, per noi comunisti, sono anche luoghi di conflitto, una svolta politica è necessaria. Comunque va tenuto conto che il Pd alle elezioni del 25 settembre 2022 ha ricevuto oltre 5 milioni di voti, il 19% circa degli elettori e chiaramente è una forza politica importante per la costituzione di un fronte comune contro la destra. Alleanze programmatiche con il Pd non sono certo praticabili ma, naturalmente parlo da comunista, sono possibili convergenze, mantenendo ognuno il proprio programma, con lo scopo prioritario, all’interno di un quadro minimo di obiettivi condivisi, di battere la destra. Sarebbero proprio le convergenze che potrebbero evidenziare la pericolosità delle scelte che il capitalismo sta facendo ai danni dell’ambiente e della tutela dei monumenti storici come quelli dell’area includente il molo Clementino, che rappresenta una testimonianza importante del porto antico di Ancona.

08/09/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Felice di Maro

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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