capitan fracassa (ovvero capitan matamoros)

Una poesia sulla miseria dell’attuale sistema di potere e di chi ci sguazza.


capitan fracassa (ovvero capitan matamoros)
sa che il declino è vicino
che il cerchio si sta concludendo
conosce il suo destino
lo sa da sempre
politico di lungo corso
dell’illusione non pagherà il conto
bramare il brivido
d’europa sovvertitore
dell’intolleranza il primo
per questo nessuno scrupolo
è già cannibalizzato il politico vicino
anziano lagnoso dei voti svuotato
lui che la strada con le TV gli ha spianato
spaventato il fragile il timoroso
minacciato all’abbandono
allo straniero al diverso
confuso il vecchio all’unica
certezza della pensione avvinto
illuso l’incapace lo scadente l’inetto
d’ottenere un irresistibile ufficio
credo e salvezza
avranno protezione dallo stato
il potere confessionale rassicurato
bandita la sovversione dei depravati
che tornino invisibili
omofobia che all’amore nega il diritto
solo la famiglia naturale
maternità casa e chiesa
la donna sotto tutela al focolare
poi sazio abbandonerà il campo
sa che tutto questo è solo ebrezza* 
vertigine dell’improbabile
di ciò che non può essere
che non può durare
che non ha alcun destino 
ché non ha radicamento sociale 
e impolitico è il progetto 
luttuoso per discriminazione e morti 
senza senno non avrà seguito
si chiuderà la sua storia
male e presto
 
Castelvetro di Modena 31 maggio 2019
 
*così ha chiamato il Capo dello Stato l’eccitazione dei vincitori dopo le elezioni del marzo 2018



14/05/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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