Cultura
A parere di Antonio Gramsci non si può identificare parlamentarismo e regime rappresentativo, dal momento che è possibile, anzi auspicabile, una diversa soluzione sia del parlamentarismo che del regime burocratico, con un nuovo tipo di regime rappresentativo.
Una poesia sulla miseria dell’attuale sistema di potere e di chi ci sguazza.
Le illusioni sul carattere democratico e privo di determinazioni di classe dello Stato borghese sono funzionali all’astratto ripudio del concetto di dittatura del proletariato in nome della difesa della democrazia parlamentare.
All’omogeneità e alla compiutezza del mondo greco, alla pienezza di senso, nel quale gli uomini si sentono a casa propria e nessun sentimento di estraneità turba il loro animo, è subentrata la produttività dello spirito e con essa la distruzione dell’essenza e l’inizio della scissione tra l’io e il mondo.
Come è avvenuto che la connotazione della meritocrazia, da negativa, si sia rovesciata, secondo il pensiero borghese dominante e secondo gli ideologi dello stessa terza via blairiana e dei neo-populisti, in positiva?
Mediante il processo rivoluzionario Marx intende realizzare un rovesciamento materialistico dei diritti umani oppure siamo dinnanzi a una critica meramente distruttiva al diritto in quanto tale, al mondo della politica, dello Stato inevitabilmente separato dalla società civile?
Gramsci avversa la tendenza a ridurre la politica al parlamentarismo, sorta sulla base della concezione positivista secondo cui con le costituzioni e i parlamenti si sarebbe inaugurata un’epoca di evoluzione naturale e la società avrebbe trovato i suoi fondamenti definitivi, perché razionali.
L’inasprirsi delle contraddizioni economiche e le guerre imperialiste condotte sempre più intensamente all’esterno – che comportano la progressiva chiusura degli spazi di democrazia formale all’interno del paese – rendono necessari metodi di lotta sempre più risoluti.
Prima di analizzare i contenuti di Teoria del romanzo e poterne inquadrarne il significato nell’evoluzione del pensiero di György Lukács, è opportuno soffermarci sull’atteggiamento del grande filosofo ungherese nei confronti della guerra.
I diritti umani vengono ritenuti validi non solo per il moderno occidente, ma per ogni società e ogni epoca, al punto che vengono considerati come misura dello sviluppo sociale di ogni società storica, fino a ipotizzare un diritto di intervento, anche armato, verso quei paesi che non li rispetterebbero.
a giusta convinzione che le decisioni fondamentali non sono prese dagli organismi elettivi, favorisce le classi dominanti che cercano di sfruttare tale discredito degli organismi elettivi per propagandare l’esigenza di un governo e uno Stato autoritari.
La lettura per i più piccoli è un importante strumento di crescita che permette, attraverso la relazione con l’adulto nel momento della lettura condivisa, lo sviluppo sia della coscienza di sé e del proprio mondo interno, sia del pensiero critico verso il mondo esterno.
Nella democrazia borghese le decisioni fondamentali non sono prese in parlamento dove è tollerata la presenza di una minoranza, ma piuttosto nella borsa o nelle banche pienamente sotto il controllo della borghesia.
Per il giovane Lukács solo dalla Russia può provenire l’impulso alla disalienazione, perché ivi permangono riserve incontaminate di umanità, di rapporto comunitario tra gli uomini – artisticamente raffigurate nei romanzi di Tolstoj e, soprattutto, di Dostojevskij.
La Città Futura ha pubblicato su carta una raccolta di recensioni cinematografiche in chiave marxista, precedentemente uscite sulla rivista online. Gli autori hanno passato al vaglio in questi anni centinaia di opere cinematografiche, fiction, serie televisive, un lavoro imponente che meritava di essere valorizzato. L’angolo visuale del cinema ci consente di valutare come la borghesia penetri il sostrato culturale di massa e agisca sul piano dell’egemonia. Secondo noi è un contributo utile per capire il presente oltre che una comoda guida per scegliersi il film da vedere!
La crisi d’egemonia della vecchia classe dirigente politica, porta ad ampliare il contrasto tra rappresentanti e rappresentati dal terreno elettorale-parlamentare all’intero organismo statale, rafforzando la posizione del potere della burocrazia, dell’alta finanza, della Chiesa e di tutti gli organismi più indipendenti dalle fluttuazioni dell’opinione pubblica.
La contraddizione fra l’affermazione dell’universalismo giuridico della tradizione liberale, che trova la sua massima espressione nei diritti umani, e l’universalismo determinato o concreto portato in primo piano dalla tradizione socialista e comunista.
Racconto romanzato di un fatto realmente accaduto a Roma in un quartiere periferico. Il ritardo dell'ambulanza, la mancanza di un defibrillatore e l'indifferenza del sistema produttivo condannano a morte un signore sui sessant’anni.
Come ricorda Lenin, la storia insegna che fino a che esistono classi diverse, non si può parlare di una ‘democrazia pura’, ma soltanto di una democrazia di classe; non è, infatti, possibile concepire un’eguaglianza sostanziale, fondamento della democrazia, tra sfruttatori e sfruttati.
Nella scissione di forma e vita ciascuna forma, che aspira all’incondizionatezza e all’assolutezza, è una delle tante posizioni relative a un aspetto particolare della vita, ma a cui è precluso poterne abbracciare la totalità.
La presa di coscienza che nella società capitalistica sia il lavoro morto a dominare sul lavoro vivo spinge Marx a una critica scientifica dell’economia politica in funzione della riappropriazione, in un’altra società, dell’autentica dimensione del lavoro umano, di un vivere che produca nuova vita.
Il regime parlamentare diviene il terreno classico dell’egemonia borghese, poiché la stessa coercizione statuale appare appoggiata sul consenso della maggioranza.
Il dibattito teorico tra i sostenitori della sostanziale continuità fra i diritti umani e la concezione politica marxista e i sostenitori della rottura.
Un articolo dell’organizzazione spagnola Libres y Combativas rivela i fantasmi delle nuove piattaforme online per adulti.
Prima dell’approdo al marxismo il giovane Lukács è affascinato dall’irrazionalistica filosofia della vita e dalla metafisica esistenzialistica che riscopre, in opposizione al razionalismo, la prospettiva pantragica di Kierkegaard.
Nel frammento sul lavoro estraniato emergono aspetti essenziali della metodologia d’indagine marxiana, ovvero la costante relazione fra l’impostazione dialettica e la vocazione empirista.
Dalla lotta al socialismo nazionale, che spostando la lotta di classe in una lotta fra nazioni, sosteneva l’imperialismo straccione italiano, al sostegno ai movimenti anticolonialisti.
Per non rimanere nelle opposte unilateralità dell’intelletto, per cui o Marx riprende o critica i diritti umani, occorre comprendere il loro superamento dialettico, che implica un togliere tesaurizzando.
Oggi che sempre più spesso i revisionisti divengono apologeti del proprio imperialismo continentale, diviene essenziale distinguere fra antimperialisti e nazionalisti piccolo-borghesi.
Un libro ripercorre la storia della Casa del popolo di Ponticelli, quartiere popolare napoletano, dalle pratiche mutualistiche operaie dei suoi inizi fino al suo divenire luogo di arricchimento culturale, partecipazione politica e lotta sociale.