Come è noto la guerra continua, mentre il vecchio Kissinger prevede che in estate si darà avvio ai negoziati, cosa che ci auguriamo. Lo scenario si fa sempre più complesso: nonostante le lamentele del capo della Wagner, i russi continuano ad avanzare, bombardano varie località e tengono Bakhmut quasi completamente nelle loro mani. Le perdite ucraine sembrano essere consistenti, anche se ovviamente non è semplice valutare i dati resi noti. Probabilmente proprio la debolezza ucraina spinge Zelensky e i suoi sostenitori ad attaccare la Russia con atti terroristici, quali quello forse puramente simbolico di inviare droni sopra il Cremlino per far fuori Putin, che però ha numerose residenze e quindi è difficile da localizzare. Ovviamente tali atti generano incertezza e demoralizzano la popolazione russa.
Nella terribile ipotesi che la guerra si estenda, come ci fanno temere molte dichiarazioni belliciste, il video esamina le potenzialità militari dei vari eserciti, ossia le loro dotazioni di uomini, mostrando come per esempio Germania e Polonia abbiano oggi a disposizione un numero consistente di combattenti potenziali. Joseph Borrell ha tenuto conto di questa possibilità, quando ha detto che le risorse ora non possono essere impiegate per il benessere della popolazione, ma “per difendere la libertà”.
Sul fronte estremo orientale, invece, continua l’aggressività statunitense verso la Cina, che resta saldamente legata alla Russia, mentre quest’ultima si è assicurata l’appoggio di molti Stati ex sovietici, i cui capi hanno partecipato alla celebrazione del Giorno della vittoria. Sarebbe difficile che il Giappone possa sostenere un eventuale attacco Usa alla Cina, perché dovrebbe difendersi in primis dall’esercito russo, da cui è separato dal Mar del Giappone con le isole Sakhalin che si protendono verso Hokkaido.
Senza un’autentica e forte mobilitazione non ne veniamo fuori.