LOCARNO. In questi giorni a Cannes è in svolgimento il Festival del Cinema, uno degli appuntamenti più attesi con gli eventi di Berlino, Venezia e Locarno. Nella città svizzera la 72ª edizione del Film Festival si terrà dal 7 al 17 agosto (La Città Futura seguirà con gli articoli quotidiani sulla pagina Facebook e con quattro articoli sul settimanale on-line alla vigilia, nel corso e alla conclusione, ricordando che già alcuni articoli sono apparsi quest’anno dedicati all’evento di Locarno – n. 222 del 16 marzo, n. 224 del 30 marzo, n. 226 del 13 aprile).
Una occasione per poter assistere a centinaia di film che in gran numero non avranno distribuzione internazionale. Le major USA e i maggiori produttori dell’occidente europeo preferiscono inondare le sale cinematografiche e i canali televisivi con film anche ben fatti, ma a volte con sceneggiature di basso livello. A Locarno, più che a Berlino, Cannes e Venezia, abbiamo avuto, negli anni, l’opportunità di vedere ottimi film provenienti da Paesi asiatici, africani e sud-americani. Visti qui e mai più visti, tranne in una mezza dozzina di casi in cinema d’essai e cineforum tematici.
Lunedì 12 agosto in Piazza Grande il premio Excellence Award del Locarno Film Festival sarà assegnato a Song Kang-ho, il primo dedicato a una personalità del cinema asiatico. Song Kang-ho è una figura poliedrica all’interno del cinema sudcoreano e internazionale. Un artista eccezionale e duttile: più di vent’anni di carriera senza smettere di sperimentare, confrontandosi con generi e ruoli sempre diversi, cambiando sottilmente registro fino a toccare le profondità più drammatiche. Sue sono tra le magistrali interpretazioni in diverse pellicole di grandi cineasti sudcoreani (Bong Joon-ho, Hong Sang-soo, Kim Jee-woon e Park Chan-wook) che lo hanno portato al successo sia in Corea del Sud, dove è uno degli attori più acclamati, sia a livello internazionale quando in mostre e festival sono stati presentati suoi film.
Song Kang-ho è nato nel 1967 a Gimhae, in Corea del Sud, ha iniziato presto la sua carriera di attore debuttando sul grande schermo nel film The Day a Pig Fell Into the Well (1996) di Hong Sang-soo: Poi i suoi primi ruoli in film dei registi rappresentativi per la sua carriera: con Kim Jee-woon lavora in The Quiet Family (1998) e The Foul King (2000), in un ruolo in cui dimostra la sua sorprendente versatilità e abilità fisica. Sempre diretto da Kim Jee-woon lo ritroviamo in The Good the Bad the Weird (2008), omaggio allo Spaghetti western di Sergio Leone e in The Age of Shadows (2016).
La sua svolta definitiva la fa con il sodalizio con Park Chan-wook: per lui recita in Joint Security Area (2000), Sympathy for Mr. Vengeance (2002), primo capitolo della trilogia della vendetta di Park che termina con Lady Vengeance (2005). In quegli anni anche un’altra fondamentale collaborazione per la carriera di Song, quella con Bong Joon-ho, che lo sceglie come protagonista di uno dei suoi film più celebri, Memories of Murder (2003) e in seguito per The Host (2006), uno dei più grandi successi commerciali della storia del cinema coreano. E’ il film che consente a Song di farsi conoscere all'estero, vincendo importanti premi, come quello per la migliore interpretazione maschile agli Asian Film Awards nel 2007. L’intesa con Bong Joon-ho prosegue: nel 2013 Song è nel cast della coproduzione internazionale Snowpiercer, tratto dalla serie a fumetti fantascientifica francese Le Transperceneige, che coinvolge un cast di attori di rilievo come Tilda Swinton, John Hurt e Chris Evans. Infine Song è in Parasite (2019), presente al 72° Festival di Cannes, di cui è il protagonista.
Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival ci ha dichiarato: “L’Excellence Award del Locarno Film Festival è dedicato agli attori dal percorso significativo e coraggioso. È stato assegnato finora ad artisti americani o europei e mi è sembrato importante aprire questo premio al cinema asiatico. Il pubblico occidentale potrebbe non conoscere il nome di Song, ma tutti conoscono il suo volto. Attore poliedrico, che interpreta senza pari la varietà e l’intensità delle emozioni che ci procura il cinema del suo Paese, a suo agio sia nella commedia che nei thriller più estremi, il cui viso e il cui corpo sono strettamente associati alle opere di registi dei film dell’eccellenza del cinema coreano degli ultimi vent’anni. Sono molto felice che sia stato insignito del primo Excellence Award assegnato a una personalità asiatica”.