Pandemia nel Capitalismo del XXI secolo (I lezione)

Ancora oggi la pandemia sta sulla cresta dell’onda. Prodotta dal Coronavirus SARS-CoV2, che ha come esito il Covid-19, sta facendo morti in tutto il mondo, colpendo soprattutto quegli strati sociali che, per le loro stesse condizioni di vita, non sanno come difendersi.


Il corso, basato sul libro dal titolo omonimo (Petrini Editore 2020), torna sull’argomento, esaminando il gioco interattivo dei diversi fattori che stanno alle radici di questo drammatico fenomeno sociale e che costituisce un ennesimo avvertimento, dai più inascoltato, sulle reali condizioni del nostro pianeta e sulla possibilità che la vita possa continuare a riprodursi in esso.

All’interno dell’analisi di questi diversi fattori abbiamo voluto prestare una particolare attenzione alla dimensione economica, convinti che vi sia una stretta correlazione tra il modo di produzione capitalistico, la manipolazione della natura – e lo sconvolgimento degli assetti ecologici e della biodiversità che esso determina – e la genesi degli eventi pandemici. A questo proposito, non a caso, alcuni studiosi definiscono l’era attuale come l’era del Capitalocene, ossia l’era del dominio e della diffusione del capitale sull’intero pianeta, con particolare attenzione proprio alle conseguenze sull’ecosistema di tale dominio.

Presentiamo qui la registrazione del primo incontro che ha un carattere introduttivo a tutti gli altri temi che saranno trattati nei quattro incontri successivi. Di seguito gli argomenti delle realzioni.

Alessandra Ciattini: inquadramento generale del fenomeno pandemico nello scenario del tardo capitalismo.

Beniamino Caputo: La diffusione del virus Sars Cov 2. Analisi biologica e epidemiologica.

14/05/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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