La Francia ci insegna e noi apprendiamo

Una grande vittoria delle forze antifasciste in Francia, passano al ballottaggio nei collegi e si apre una voragine di critiche per il patto di desistenza.


La Francia ci insegna e noi apprendiamo

In maniera silenziosa, come se non ci fosse una possibilità e una resistente opposizione al fascismo in Europa, il nuovo Fronte Popolare in Francia riesce a eguagliare le forze reazionarie. La notizia taciuta nei principali mezzi di comunicazione di massa è che esiste un fronte unitario per contenere in Francia l’ascesa di Le Pen. Nessun mezzo di comunicazione ha dato la giusta rilevanza all’unica opposizione sociale e politica in Francia contro l’avanzata delle destre fasciste. Il nuovo Fronte Popolare in Francia ha raccolto in un tempo record di tre giorni l’unità del programma politico per competere a livello elettorale con le forze fasciste.

Questo articolo non ha l’intenzione di avere uno sguardo critico o di essere un approfondimento politico francese. La redazione del giornale comunista "La Città Futura" non vuole avere solo un fine giornalistico ma propriamente politico. Non possiamo esimerci dal prendere una posizione chiara proprio per rispettare il lettore, il compagno che vuole avere una prospettiva alternativa all’ideologia dominante. Lo scopo di questo contributo è dare il nostro sostegno nel ballottaggio alle forze antifasciste e alle scelte di tutte le forze anticapitaliste e comuniste in Francia. Deleghiamo ad altri contributi l’approfondimento del modello elettorale maggioritario francese, nato contro le forze comuniste in Francia.

Il collettivo politico "La Città Futura" nasce per fornire un contributo marxista ai principali eventi settimanali, contribuire all’unità organizzativa e d’azione delle forze comuniste italiane e alla formazione di quadri. Siamo partigiani.  All’indomani della sconfitta elettorale del partito della borghesia di Macron alle elezioni europee, il presidente francese ha optato per la medesima operazione che all’epoca fece in Italia Mattarella: sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni in breve tempo, allo scopo di annichilire le forze di opposizione alla ascesa delle destre. In Italia vinse la Meloni, in Francia oggi si tratta di frenare l’avanzata del fascismo guidato dalla Le Pen. Infatti, al contrario dell’Italia, nella nazione cisalpina le forze socialiste e comuniste hanno risposto in maniera unitaria alla nuova tornata elettorale. Le forze alternative hanno fatto tesoro dei limiti italiani e dell’ascesa del nuovo governo più di destra dalla fine della seconda guerra imperialista mondiale.

Le forze della borghesia francese, volendo eliminare l’alternativa alle destre, si sono inaspettatamente trovate a fronteggiare l’unica alternativa sociale e politica alla resistibile ascesa del fascismo in Francia. Battendo un record inestimabile, le forze di sinistra in pochissimi giorni hanno saputo unirsi e stendere un programma di rottura con il neoliberismo in Francia, pur con il grande limite del sostegno militare nella guerra per procura in Ucraina contro la Russia. Tale programma - innovativo nelle proposte della politica interna - rilancia nella scena europea un’opposizione credibile e compete da pari alle forze reazionarie europee e, contro tutto il mainstream, rilancia le forze anticapitaliste come unica alternativa al fascismo in Europa.

Così come allora la Francia, attraverso il Fronte Popolare, aveva saputo fermare l’ascesa del fascismo mettendosi dalla parte giusta della storia, oggi il nuovo Fronte Popolare è l’unica alternativa. 

E’ del tutto evidente quali possano essere le critiche da muovere a questa operazione o al programma presentato, tuttavia è altrettanto chiaro che le critiche non possono essere che pretestuose se mosse da parte di organizzazioni prive di una qualsiasi credibilità nel proprio Paese, proprio come accade in Italia dove la Meloni governa senza alcuna sostanziale opposizione. Mélenchon e compagnia, anche in vista del ballottaggio, hanno saputo mettersi da parte e in primis hanno fatto la desistenza in Francia, mettendo il partito di Macron sotto i riflettori nazionali come gli unici responsabili della possibile vittoria di Le Pen.

I partiti della borghesia francese volevano ripetere la storia italiana, riuscendo a rendere accettabili le forze reazionarie nazionali, eliminando un’opposizione di classe e facendo competere le forze conservatrici come le uniche alternative alle forze reazionarie. La storia francese, invece, grazie alle forze progressiste, ha saputo invertire la rotta offrendo spunti di riflessione e di critica. Sarebbe del tutto incosciente non riconoscere che i nuovi eventi storici francesi pongono le organizzazioni borghesi in nuove prospettive d’azione per correggere gli errori. Saranno le forze progressiste a dover nuovamente riconoscerle e rispondere adeguatamente.

05/07/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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