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Hegel e l’ipocondria dell’impolitico
L’ipocondria, questa incapacità di riconoscersi nel reale ovvero la saccenteria del dover essere, non corrisponde certo a uno spirito portato all’attivismo e all’innovazione nei confronti della realtà, ma ha come risultato principalmente l’immobilismo e l’impotenza politica.
Hegel, Marx e l’essere sociale
Hegel diviene progressivamente cosciente dello spessore dell’oggettività sociale, dalla quale non è possibile e non è lecito evadere, anche quando, anzi soprattutto quando si nutrono ambiziosi progetti di trasformazione del mondo; ogni volta che la coscienza pretende di atteggiarsi sovranamente rispetto all’essere sociale, questo finisce per avere la meglio.
Marx apud Hegel
Secondo Losurdo, la filosofia di Hegel non solo non è imputabile di coscienzialismo, ma neanche di idealismo storico e lo dimostra mettendo a confronto la diversa spiegazione di Hegel rispetto ad autori come Alexis de Tocqueville e John Stuart Mill riguardo una tematica politica che si presenta tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento.
Losurdo e il rapporto fra Hegel e Marx
L’origine della dialettica e i suoi sviluppi scaturiscono dal confronto serrato con i contenuti storici e la contraddizione logica, che ne è l’anima, non è una costruzione arbitraria di Hegel, ma riflette il carattere contraddittorio della realtà storico-sociale, a cui egli si collega direttamente fin dagli anni giovanili.
Due sviluppi eretici del marxismo
Il marxismo, dopo la progressiva perdita d’influenza a partire dagli anni Ottanta, che hanno visto invece il trionfo del pensiero debole e del postmodernismo, oggi sembra suscitare di nuovo interesse a livello internazionale, anche a fronte della crisi economica.