“Il nuovo anno inizia con la primavera. La nuova vita inizia con la gioventù. La gioventù è la primavera della società”. Questa frase emblematica ben rappresenta la visione del presidente Hồ Chí Minh circa l’importanza dei giovani all’interno della società. Nella sua visione rivoluzionaria, l’educazione e la formazione dei giovani ha sempre rappresentato un obiettivo prioritario, un pensiero permanente al fine di promuovere il ruolo di questi nella costruzione di un Vietnam prospero e socialista.
Hồ Chí Minh stesso, del resto, aveva iniziato la sua attività politica sin da giovane, sotto il nome di Nguyễn Ái Quốc: nel giugno del 1925 aveva fondato la Lega della Gioventù Rivoluzionaria Vietnamita (Việt Nam Thanh Niên Cách Mệnh Đồng Chí Hộ), considerata come la prima formazione marxista dell’Asia sud-orientale, che emetteva anche il Giornale della Gioventù, nato sempre per iniziativa del futuro presidente.
Anche dopo il successo della rivoluzione, nell’agosto del 1945, Hồ Chí Minh si preoccupò di organizzare la vita politica delle fasce più giovani del Paese, creando condizioni favorevoli affinché costoro potessero promuovere il loro spirito rivoluzionario: “Con una generazione di giovani volitivi e resilienti, avremo sicuramente successo nella causa della costruzione del socialismo nel Nord, della liberazione del Sud e dell'unione del Paese”, affermava il presidente vietnamita.
All’interno del suo testamento, l’ultimo scritto lasciato prima della sua morte avvenuta il 2 settembre del 1969, Hồ Chí Minh scrisse che “In generale, i nostri giovani [...] hanno uno spirito volitivo, audacia mentale e forte volontà di determinazione. Il nostro Partito dovrebbe addestrarli ed educarli in modo che possano sostenere la causa della costruzione del socialismo. Nutrire lo spirito rivoluzionario per le prossime generazioni è molto importante e necessario”. Con queste parole, il presidente ha sottolineato la responsabilità del Partito Comunista e dello Stato nel coltivare gli obiettivi, gli ideali, la moralità, le posizioni politiche, le conoscenze, le capacità , lo spirito, la forza fisica, le volontà dei giovani, al fine di renderli eredi della causa di liberazione, unificazione, costruzione e difesa nazionali. La questione giovanile era infatti considerata come vitale per garantire il futuro del Partito e del Paese.
Oggi, i giovani vietnamiti politicizzati sono riuniti nell’Unione Giovanile Comunista di Hồ Chí Minh (Đoàn Thanh niên Cộng sản Hồ Chí Minh), l’organizzazione giovanile del Partito Comunista, che conta circa 6.1 milioni di iscritti. Secondo la posizione ufficiale del Partito, “se la causa del rinnovamento abbia successo o no e se la rivoluzione vietnamita possa continuare a seguire il percorso del socialismo o no dipende principalmente dai giovani e dalla formazione della gioventù; questa è vitale per la nazione e uno dei fattori decisivi per il successo della rivoluzione”.
Attraverso la propria partecipazione alla causa rivoluzionaria nel corso delle generazioni, i giovani del Vietnam hanno dimostrato di essere un pilastro della costruzione del socialismo e di meritare il ruolo di futuri proprietari del Paese; i giovani rappresentano le avanguardie nella causa di industrializzazione, modernizzazione, integrazione internazionale, costruzione nazionale e difesa. Il Partito, tuttavia, resta consapevole dei pericoli che possono portare i giovani ad abbandonare la strada della rivoluzione e del socialismo: alcuni sviluppano obiettivi e ideali in contrasto con il Partito e la nazione, colpiti dagli effetti negativi dell'apertura all’economia di mercato. I giovani, infatti, sono anche i più vulnerabili alle sirene provenienti da forze ostili al governo vietnamita, situate all’interno come all’esterno del Paese.
Secondo le direttive del Partito Comunista e seguendo la “legge sulla gioventù” istituita nel 2005, è necessario rafforzare ulteriormente la propagazione e l'educazione sull'ideale rivoluzionario per i giovani, studiando e seguendo l’esempio del presidente Hồ Chí Minh. Inoltre, è necessario informare i giovani delle opportunità e delle sfide del Paese, così come delle trame delle forze ostili, sviluppando per loro uno stile di vita rispettoso della legge e responsabile. Inoltre, il Partito si impegna a prestare attenzione e creare condizioni favorevoli all'istruzione e alla formazione dei futuri quadri per renderli veramente "semi rossi" che altri giovani possano seguire come esempio.
In conclusione, sarà dunque necessario formare una nuova generazione di giovani rivoluzionari al fine di proseguire il cammino del Vietnam verso la costruzione del socialismo e del comunismo, secondo il motto “popolo prospero, Paese forte, democratico, paritario e civile”.