In diversi casi il dominio da coloniale, militare e politico, è divenuto indiretto, neocoloniale ed economico, alla base dello scambio ineguale per cui i paesi africani forniscono materie prime, prodotti agricoli e forza lavoro a basso prezzo ai paesi imperialisti, in cambio di prodotti industriale e investimenti di capitali ad alto prezzo.
Le liberalizzazioni imperanti dietro i subappalti
di Federico GiustiCambiano le normative in materia di appalti ma le ombre prevalgono sulle luci. Il subappalto viene liberalizzato consentendo una oggettiva tendenza alla contrazione del costo del lavoro che si tradurrà in riduzione orarie, salariali e contributive e, probabilmente, qualche morto in più.
Partecipiamo al dibattito aperto da Feltri su "Huffingtonpost" in merito al presunto nuovo ordine sociale da costruire le cui basi sono state gettate dai signori Brunetta e Tiraboschi.
Al contrario delle illusioni degli idealisti, per Marx nella modernità a dominare è il duro realismo, il particolarismo imperante nella società civile con il suo fondamento meramente empirico, immediato: il bisogno pratico dell’individuo egoista, la brama di profitto e l’implacabile legge del mercato.
Il Vietnam coltiva le relazioni bilaterali con Regno Unito e Francia
Giulio ChinappiLe visite del primo ministro Phạm Minh Chính a Glasgow per la Cop 26 e a Parigi per una visita ufficiale hanno permesso al Vietnam di sviluppare i rapporti bilaterali con due delle principali potenze economiche europee.
L’omofobia delle destre e l’ipocrisia delle sinistre. La verità sul Ddl Zan
Gaetano ErrigoDifendere il diritto all’omosessualità in ogni sua declinazione, se si vuole fare un discorso di buon senso, non è una questione politica o di colore partitico, ma una questione di civiltà, e appare pertanto lapalissiano dover appoggiare le istanze alla tutela di tale diritto.
Recensioni, in una prospettiva marxista, dell’ottima miniserie The Loudest Voice – Sesso e potere trasmessa su Sky Atlantic, del bel film di Martone: Qui rido io, da settembre nelle sale, dell’interessante film di Paul Schrader: Il collezionista di carte, distribuito da Lucky Red, al cinema dal 3 settembre, del godibile de Space Sweepers (a disposizione su Netflix) di Beckett, di Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di morto e di Falling – Storia di un padre.
Dall’etica di Aristotele alla retorica – videolezione
di Renato CaputoConcludiamo la pubblicazione delle videolezioni del corso: “Controstoria della filosofia in una prospettiva marxista”, secondo ciclo: “Dall’utopia comunista di Platone al realismo immanentistico di Aristotele” – tenute dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci – con il video della decima lezione.
Dopo l’attacco squadrista alla sede della Cgil il movimento dei lavoratori italiani risponde in massa riempiendo piazza S. Giovanni.
Il governo Draghi va dritto sulla strada indicata dalla Ue
di Federico GiustiChi pensava al premier Draghi come alleato delle forze progressive ha dimenticato le ragioni per le quali è nato questo esecutivo e soprattutto gli interessi perseguiti. Il capitolo pensioni e delocalizzazioni impone ai sognatori del centro sinistra una full immersion nella realtà.
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Il necessario superamento della categoria del dominio: l’importanza dell’Ecologia Politica
Tommaso DestefanisLa categoria del dominio, dettata dall’attuale modello di produzione, è la ragione per cui la Natura viene vista come materia prima da sfruttare e non come una casa in cui coabitare.
Non ci voleva la scienza di Draghi per una manovra simile, non diversa alle precedenti: taglio delle tasse, deregulation, risorse alle imprese. Ma forse ci voleva la sua autorevolezza presso i palazzi della politica e della finanza per imporla a tutto lo schieramento politico.
Tutto il lavoro vivo è disarticolato proprio in funzione di una sua ricomposizione capace di massimizzarne la tensione, per consentire al capitale di fruire di tutto il tempo dei lavoratori come tempo di lavoro e di pluslavoro effettivo.
La politica militarista e nazionalista del fascismo, in quanto trova la sua giustificazione ideologica nella mancanza di materie prime, è considerata da Gramsci non ancora imperialista. Tanto più che è dettata da ragioni di politica interna, ovvero dalla inadeguatezza della classe dominante e dalla corruzione della classe dirigente.