Come difendere la libertà di informazione?

Videointervista a Fabio Sebastiani, direttore de La Città Futura.


Con un eminente giornalista e direttore di Web radio affrontiamo il complessivo attacco a quello che resta nella società capitalista della libertà di stampa e di parola. Dalla controriforma della par condicio, al caso Assange, dalle censure in Rai, a TeleMeloni, dall'intelligenza artificiale, alla tendenza al monopolio dell'informazione, dalle fake news alle querele volte a impedire il giornalismo d'inchiesta. Questo canale si dedica all'analisi di questioni storico-filosofico-politiche, sia contemporanee che del passato, attraverso una lente di lettura incentrata sulla prospettiva di classe. La nostra missione è illuminare questi temi mediante approfondimenti, interviste e discussioni puntuali. È importante precisare che le opinioni e le posizioni espresse in questo canale riflettono esclusivamente quelle dei loro autori e non devono essere intese come rappresentative della visione globale della redazione o dei curatori di 'Tracce di Classe'. Nonostante ciò, siamo convinti nell'importanza di offrire un forum aperto e pluralistico, che accoglie un ampio spettro di punti di vista. La nostra intenzione è quella di fornire un contesto democratico dove confrontarsi serenamente, con l'obiettivo di arricchire il dialogo e stimolare lo sviluppo di un pensiero critico tra i partecipanti.

26/04/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Tracce di classe

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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