L'efficacia di un governo è strettamente legata alla capacità di affrontare i bisogni e i problemi della comunità. L’Emilia Romagna,in passato, e' stata una regione con una qualita' della vita molto alta e questo è potuto succedere perchè governata da amministratori, appartenenti al P.C.I.,i quali pensavano che anche all'interno di un sistema capitalistico ci potesse essere una ridistribuzione della ricchezza attraverso il lavoro, una rete di servizi gratuiti e di alto livello, riuscendo a costruire quello che viene chiamato "il modello sociale emiliano-romagnolo", fra i migliori d'Europa.
L'affluenza alle urne all’epoca si aggirava al 97%.
Poi, negli anni, si sono succeduti avvenimenti che hanno portato allo sgretolamento -voluto- di quel modello: la fine del P.C.I., tangentopoli e il passaggio dalla prima alla seconda repubblica…quel modello è ormai solo un lontano ricordo.
Oggi con il voto in Emilia Romagna l'affluenza alle urne ha subito un calo vertiginoso attestandosi al 46% con una parte di astensionismo ormai radicata ed una parte occasionale che decide volta per volta.
La destra era nelle cose che non vincesse ed ha catalizzato una percentuale di voti anche parecchio inferiore alle aspettative, essendo stata penalizzata sia dalla figura,debole, della candidata presidente sia dalla manifestazione dell'estrema destra organizzata e tenuta a Bologna, proprio vicino alla stazione, dove nella memoria cittadina è ancora aperta la ferita rimasta dai tempi del più grave attentato terroristico di stampo fascista che ancora scuote tutta la regione.
La stessa manifestazione ha fatto sì che molte persone hanno votato PD per il timore che la regione andasse in mano alla destra.
Infatti il neo presidente De Pascale ha avuto un recupero elettorale nonostante abbia dichiarato di porsi in continuità con la gestione Bonaccini, sia da un punto di vista ambientale, che territoriale, sanitario ecc...
I risultati delle altre formazioni del centro sinistra subiscono la subalternità e la marginalizzazione della logica del bipolarismo, presentandosi, praticamente, senza un proprio progetto e una propria autonomia.
AVS è l'unica che elegge, anche se ridimensionata rispetto al voto delle europee.
Infine la lista "per la pace,l'ambiente e il lavoro" sostenuta da PRC,PCI e PaP ha avuto un esito (1,9) non disastroso come in Liguria, dove si sono presentati con la stessa formazione, ma certo non soddisfacente e inferiore in termini di voti assoluti rispetto a PTD alle europee e nonostante lo abbia votato un pezzo di elettorato per protesta contro le scelte ambientali che De Pascale ha fatto come sindaco di Ravenna e per aver subito tre alluvioni in particolare in Romagna in poco più di un anno.
Che fare di questa lista? l'esperienza dice che non funziona, che il settarismo nel quale è imprigionato PaP e che ha sempre tentato di imprigionare i partiti, come il PRC, coi quali si allea, non porta a niente. Dimostra invece una incapacità da parte sua, di capire i cambiamenti che sono avvenuti e che avvengono nel Paese da un punto di vista politico, sociale e culturale.
Nel PRC è in corso il congresso: spero che la maggioranza del partito si renda conto che la linea applicata fino ad oggi non funziona, che il partito deve diventare una forza che corrisponda alle esigenze del proprio tempo e questo puo' avvenire solo se riprende la propria sovranità e la propria autonomia (in parte era stata ceduta a UP) e ricominci a fare politica e condurre,con una propria progettualità, un'azione concreta nella società.