Il confronto dell’attuale emergenza pandemica con la passata emergenza “morale” della vicenda Mani Pulite fa capire come, al di là della narrazione mistificata e nell’appiattimento acritico dello scenario politico anche di campo “progressista”, i governi tecnici rappresentano l’intervento diretto delle oligarchie finanziarie ed economiche per indirizzare a loro vantaggio, in momenti cruciali, le scelte economiche e sociali fondamentali del paese.

Venerdì, 12 Febbraio 2021 20:55

L’Anti-Draghi

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Non essendo stati eletti da nessuno e non dovendo rispondere del proprio agire politico dinanzi alla sovranità popolare, i governi cosiddetti tecnici non hanno nemmeno il bisogno dell’occultamento dietro le forme della rivoluzione passiva.

Ecosocialismo, redistribuzione ed equità per contribuire a una società più giusta e democratica.

Venerdì, 12 Febbraio 2021 20:09

Gramsci e le elezioni

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La crisi d’egemonia della vecchia classe dirigente politica, porta ad ampliare il contrasto tra rappresentanti e rappresentati dal terreno elettorale-parlamentare all’intero organismo statale, rafforzando la posizione del potere della burocrazia, dell’alta finanza, della Chiesa e di tutti gli organismi più indipendenti dalle fluttuazioni dell’opinione pubblica.

Venerdì, 12 Febbraio 2021 20:06

«Lei ha pure famiglia»

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Biagio Agnes, figlio di un capotreno delle Ferrovie dello Stato, è stato giornalista, dirigente pubblico e dirigente d’azienda italiano. Nel 2002, per la precisione l’11 dicembre, è chiamato a deporre dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sull’affare Telekom-Serbia in qualità di presidente pro tempore di Stet. Il colloquio tra il presidente della Commissione e Agnes, segnalatomi dal compagno Angelo Ruggeri e disponibile online, è illuminante su chi sia il nostro futuro presidente del consiglio, il dott. Mario Draghi. Ne riporto le parti salienti.

La nascita del Pcd’I con la scissione di Livorno va collocata nel contesto dell’Ottobre russo e degli altri avvenimenti mondiali pregressi (Grande Guerra) e contemporanei (fatti di Ungheria e Germania), nonché con il biennio rosso, l’avvento del fascismo e l’inadeguatezza politica dimostrata dal Psi. L’evoluzione della linea politica del nuovo partito è condizionata dalle differenze tattiche di Bordiga e Gramsci e dal rapporto con la III Internazionale.

Fino ad ora, l’amministrazione Biden sembra intenzionata a seguire le orme di quella precedente per quanto riguarda le relazioni bilaterali con il Vietnam.

La storia del Pci è caratterizzata dal tentativo di percorrere una via originale al socialismo in Italia e in Occidente. Il tentativo è stato soffocato da oscure trame italiane e internazionali e dalle politiche liberiste e trasformazioni che hanno inciso pesantemente sull’aggregazione e la forza della classe lavoratrice.

Il mondo della finanza, ufficialmente al potere col governo Draghi, tenta di salvare il sistema capitalistico morente, in contraddizione con la distruzione del genere umano e del pianeta stesso che tale sistema implica strutturalmente.

La seconda video lezione del ciclo di geopolitica, presso la sezione pisana dell’Università popolare A. Gramsci, curato da Andrea Vento, tratta della globalizzazione e della controtendenza della deglobalizzazione.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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