Le relazioni Usa-Vietnam sotto l’amministrazione Biden

Fino ad ora, l’amministrazione Biden sembra intenzionata a seguire le orme di quella precedente per quanto riguarda le relazioni bilaterali con il Vietnam.


Le relazioni Usa-Vietnam sotto l’amministrazione Biden

Il cambio di amministrazione negli Stati Uniti, come sappiamo, suscita grande interesse in tutto il mondo, soprattutto perché può portare a importanti modifiche nelle relazioni internazionali. Sebbene nell’ultimo decennio gli Usa abbiano perso molto del loro peso geopolitico acquisito nel corso degli anni ’90, Washington resta pur sempre un importante interlocutore per la maggioranza dei paesi ed uno dei membri della comunità dal peso specifico maggiore.

Le relazioni tra Stati Uniti e Vietnam, nonostante qualche punto di dissonanza, sono state cordiali nel corso dell’amministrazione guidata da Donald Trump, e con ogni probabilità lo resteranno anche per i prossimi quattro anni. Recentemente, il ministro degli Affari Esteri Phạm Bình Minh ha avuto una conversazione telefonica con il nuovo segretario di Stato, Tony Blinken. Congratulandosi con Blinken per la sua nomina, Minh ha espresso la sua disponibilità a lavorare a stretto contatto con il proprio omologo statunitense per promuovere la partnership globale tra Vietnam e Stati Uniti per il bene dei due popoli, contribuendo alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo e alla prosperità in Asia, nella regione del Pacifico e nel resto del mondo.

“Condividendo l’opinione che le relazioni dei due paesi abbiano goduto di progressi in tutti gli aspetti negli ultimi 25 anni, i funzionari si sono proposti di lavorare insieme per sviluppare legami bilaterali in modo più completo e intensivo, concentrandosi su economia, commercio, investimenti, risoluzione delle conseguenze della guerra, miglioramento della capacità marittima, scienza-tecnologia, istruzione-formazione, prevenzione e controllo del Covid-19 e risposta ai cambiamenti climatici” riporta il quotidiano vietnamita Tuổi Trẻ.

Il nuovo numero uno della diplomazia statunitense si è congratulato per il successo del XIII Congresso Nazionale del Partito Comunista del Vietnam, aggiungendo che il suo paese considera importanti le relazioni con la nazione del Sudest asiatico. Si è inoltre congratulato con il Vietnam per il suo successo come presidente dell’Asean nel 2020 e per la prima metà del suo mandato di due anni come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. 

La politica estera statunitense e quella vietnamita hanno certamente alcuni obiettivi comuni, che facilitano le relazioni tra le due parti, come nel caso della questione riguardante il controllo del Mar Cinese Meridionale (Mare Orientale, secondo la nomenclatura vietnamita). Gli Stati Uniti, infatti, sostengono il Vietnam in funzione anticinese nelle dispute riguardanti gli arcipelaghi delle isole Spratly e Paracelso, e recentemente anche il Regno Unito e il Giapponese hanno emesso una dichiarazione che sostiene il punto di vista vietnamita: la dichiarazione congiunta è stata rilasciata dopo una riunione online tenuta dal ministro degli Esteri Toshimitsu Motegi e del ministro della Difesa Nobuo Kishi, con i rispettivi omologhi britannici Dominic Raab e Ben Wallace. 

“Il Việt Nam accoglie sempre con favore la posizione di qualsiasi paese riguardo al Mare Orientale che è in linea con il diritto internazionale, la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos) del 1982, e che condivide il punto di vista espresso nelle dichiarazioni del 36° vertice Asean e della 53a riunione dei ministri degli esteri dell’Asean che ribadiscono che l’Unclos del 1982 è il quadro giuridico che disciplina tutte le attività in mare” ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri, Lê Thị Thu Hằng. “Tutti i popoli e la comunità internazionale hanno il comune vantaggio di promuovere e mantenere la pace, la stabilità e lo sviluppo nel Mar Cinese Meridionale” ha concluso la portavoce.

Tuttavia, non mancano neppure i motivi di tensione tra Stati Uniti e Vietnam, in particolare per quanto riguarda le relazioni commerciali. Già nel dicembre dello scorso anno, le autorità nordamericane avevano comunicato l’imposizione di sanzioni alla Vietnam Gas and Chemicals Transportation Corporation per “essersi consapevolmente impegnata, a partire dal 5 novembre 2018, in una transazione significativa per il trasporto di prodotti petroliferi dall’Iran” [1]. Inoltre, l’amministrazione uscente di Donald Trump aveva accusato il Vietnam di manipolare il cambio del đồng con il dollaro attraverso svalutazioni competitive al fine di portare il paese asiatico ad avere una bilancia commerciale decisamente positiva con gli Stati Uniti, arrivando a minacciare l’imposizione di nuove tariffe sulle importazioni di provenienza vietnamita, similmente a quanto fatto nei confronti della Cina e di altri paesi [2].

Anche da questo punto di vista, l’amministrazione Biden non ha al momento portato a un cambiamento nelle relazioni bilaterali tra i due paesi. Anzi, lo scorso 6 febbraio, le autorità commerciali di Stati Uniti e Canada hanno imposto dazi antidumping preliminari su tubi di rame e barre di cemento importati dal Vietnam. Gli Stati Uniti, nello specifico, hanno applicato una tariffa antidumping dell’8,05% su tali merci. Tali tariffe potrebbero fortemente danneggiare le esportazioni vietnamite di questi prodotti, visto che, nonostante la pandemia, nel 2020 le vendite verso gli Stati Uniti sono aumentate del 21,7%, raggiungendo il valore di 183,9 milioni di dollari.

Una notizia positiva riguarda invece le esportazioni di pneumatici, altro settore che si trovava sotto la lente d’ingrandimento delle autorità nordamericane. Dopo aver analizzato i dati provenienti da sei produttori ed esportatori di pneumatici per autoveicoli, che rappresentano oltre il 95% delle esportazioni di pneumatici vietnamiti negli Stati Uniti, Washington ha deciso di non applicare dazi sul settore. Gli Stati Uniti importano pneumatici dal Vietnam per un valore annuo di 469,64 milioni di dollari, secondo i dati più recenti a disposizione.

 

Note: 

[1]https://giuliochinappi.wordpress.com/2020/12/27/gli-stati-uniti-perdono-terreno-in-asia-orientale/

[2]https://www.lacittafutura.it/esteri/vietnam-accordo-con-il-regno-unito,-scontro-con-gli-stati-uniti/

12/02/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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