Interni

Davvero si pensa di poter parlare di democrazia senza mettere al centro delle questioni i diritti sociali?
Un bambino di tre anni di origine marocchina è stato aggredito da una coppia.
Dopo la crisi i grillini assumono alcuni temi della Lega. Tattica e natura di classe del “Movimento”
O si contrastano le politiche di austerità con posizioni più credibili rispetto a quelle inscenate dall’ultimo governo sedicente sovranista, o non sarà possibile impedire un nuovo governo di destra radicale
Nessuno dei possibili sbocchi di questa crisi di governo sarà risolutivo della grave crisi economica e sociale. Servirebbe sviluppare la coscienza di classe per rivendicare un vero cambiamento.
Anche con la crisi in atto la Lega mira a superare il vecchio Stato nazionale e integrare le ricche regioni del nord nell’unità omogenea di business Germano-centrica, liberandosi della “zavorra” del Sud.
La crisi mette sempre più a rischio l’egemonia riformista del grande capitale, che tende a sostituirla con l’ideologia dell’intelligenza artificiale
Della Delibera di iniziativa popolare per l’internalizzazione del servizio, dei prossimi passaggi, delle prospettive future e del ruolo dei sindacati ne parliamo con una lavoratrice A.C.

Il pensiero unico neoliberista mira a indebolire la sovranità popolare e a tal fine, per dare il colpo definitivo alla Costituzione italiana “troppo democratica”, favorisce la balcanizzazione del paese

Quali strutture economiche e sociali e quale tipo di rapporti di forza fra blocco sociale dominante e subalterno si celano dietro la riduzione del politico a policante?
Uno sciopero vertenziale, politico e sociale per l’8 marzo 2020 e respiro internazionale e transnazionale per il movimento
La Lega nel 2013 era al minimo storico dal ‘94. Hanno stravolto tutto e cambiato politica, ora sono il primo partito. Che insegnamento danno alle sinistre queste elezioni?
La fantomatica svolta a sinistra della Cgil rischia di favorire una ulteriore deriva concertativa e anticonflittuale del maggiore sindacato italiano
Per i comunisti l’uscita dall’euro e dalla Ue non può che essere inserita in un percorso diretto verso il socialismo, rientrando così nella soluzione del problema della Rivoluzione in Occidente.
Analisi dell’iniziativa tenutasi l’11 maggio a Roma, al Granma, sulla posizione dei comunisti e nei confronti dell’unione europea
Per quanto forte sia l’egemonia dell’ideologia dominante appare sempre più evidente che il “libero” mondo occidentale sia retto dalla dittatura, per quanto “democratica”, della grande borghesia

Lo stato borghese si abbatte, non si cambia. Conferenza sull’Unione europea

L’esplosività dello sciopero della scuola contro l’autonomia differenziata sembra scongiurata, ma il governo giallo-verde dovrà prendere impegni concreti con i sindacati.
Nella scuola continua la mobilitazione contro la regionalizzazione e malgrado le resistenze lo sciopero viene confermato.
Grande mobilitazione delle femministe d’ogni età per contestare il ddl Pillon.
Una grande mobilitazione internazionale su un problema sostanziale che ha per protagoniste le giovani generazioni e che rischia, per il suo interclassismo, di essere strumentalizzata dall’ideologia dominante.
Il Prefetto di Prato aveva autorizzato una manifestazione fascista, ma la risposta degli antifascisti è stata puntuale. Il fascismo è uno strumento del capitale per salvaguardare il proprio dominio.
Capitalismo e dottrina sociale della Chiesa cattolica vanno d’accordo, nonostante questa agiti il tema della disuguaglianza e della povertà.
Il Pci raccoglie le firme per presentarsi alle elezioni del Parlamento europeo.
Come mai diversi lavoratori sinceri democratici sono andati a votare in buona fede alle primarie del Pd per Zingaretti?
La condanna per pedofilia del cardinale George Pell, numero tre della gerarchia vaticana, non è un caso isolato, ma conferma il paradosso enunciato da F. Martel per cui la chiesa è una “delle più grandi comunità omosessuali al mondo” “è allo stesso tempo un’istituzione omofoba”.

Con la privatizzazione delle terre e l’impianto dell’industria casearia il pastore è stato esposto ad una condizione di perenne precarietà che lo contrappone ciclicamente ai proprietari terrieri ed agli industriali.

La lotta economica per riconoscere salari e diritti non può essere vinta senza una dimensione politica che rimetta strategicamente al centro la trasformazione sociale.
Con le riforme costituzionali ed il via libera all’autonomia regionale differenziata il governo cala la maschera. Ne parliamo con Angelo Ruggeri.
La regionalizzazione, oltre ad accentuare le differenze esistenti tra le diverse aree del territorio nazionale, agisce anche come fattore di esasperazione delle divaricazioni sociali e di privatizzazione.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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