La sinistra e i comunisti a livello internazionale non sono mai riusciti nell’intento di risolversi in una sola grande organizzazione unitaria durevole. Ugualmente a livello continentale e nazionale, esperienza per noi più diretta ed evidente.
Fin dalle gloriose Internazionali, troppo sostanziali furono le differenze di veduta politica, di impostazione ideologica e organizzativa e di natura di classe tra le varie organizzazioni e anime che le componevano, per poter anche solo immaginare concretamente luoghi politici del tutto condivisi sul lungo periodo. Oggi, scomparso il blocco sovietico, che se non altro semplificava lo schieramento mondiale della sinistra anticapitalista, la situazione è ancora più complessa e intricata.
Quando ci si rivolge alle sinistre europee parlando esclusivamente del Partito della Sinistra Europea, dunque, o si compie un torto oppure una clamorosa svista, nascondendo o dimenticando che le sinistre in Europa sono molte, diversamente organizzate e che la Sinistra Europea ne è solo una parte nemmeno maggioritaria.
In una panoramica delle organizzazioni europee plurali di partiti politici comunisti o di sinistra anticapitalista e d’alternativa possiamo citare:
- il Partito della Sinistra Europea,
- l’Alleanza della Sinistra Verde Nordica,
- la Sinistra Anti-Capitalista Europea,
- il Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica,
- l’Unione dei Partiti Comunisti – PCUS,
- il Partito Comunista dell’Unione Sovietica,
- l’Iniziativa dei Partiti Comunisti ed Operai,
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PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA
Il Partito della Sinistra Europea (Party of European Left, EL) è l’unico partito di sinistra europeo riconosciuto dall’Unione Europea e che gode, dunque, di tutti i privilegi riservati ai “partiti europei” quali finanziamenti annuali, agevolazioni organizzative, rimborsi elettorali e la possibilità di creare fondazioni politiche. Come partito europeo la Sinistra Europea ha indicato Alexis Tsipras come proprio candidato alla Presidenza della Commissione Europea per le elezioni del 2014.
Fondata nel 2004 a Roma, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, la Sinistra Europea raccolse all’interno del GUE/NGL i partiti comunisti che avevano aderito all’eurocomunismo o di nuova sinistra. Tra i principali promotori furono l’italiano Partito della Rifondazione Comunista (PRC), il Partito Comunista Francese (PCF), il greco Synaspismos (ora SYRIZA), il Partito Comunista Spagnolo (PCE) e il tedesco Partito del Socialismo Democratico (PDS, poi Linke). Negli anni sono avvenuti diversi cambiamenti nelle adesioni con l’uscita di alcuni fondatori, come l’ungherese Partito del Lavoro (Munkaspart), e l’ingresso di nuove formazioni, come il francese Partito della Sinistra (PG). In generale la costituzione della SE ha permesso il rafforzamento di una rete stabile della sinistra europea ma ha anche creato malumori nel GUE/NGL ancora oggi non sanati.
Alla Sinistra Europea non hanno mai aderito importanti partiti comunisti (PCP portoghese, KKE greco, mentre il KSCM ceco e l’AKEL cipriota sono rimasti membri osservatori) sia per il disagio nel condurre una battaglia politica contro l’Unione Europea usufruendo dei finanziamenti dell’UE stessa, sia per la linea politica della SE giudicata fin dal principio troppo accomodante con il socialismo europeo e con le fondamenta strutturali del Mercato Unico Europeo, dell’UE e della BCE.
Il Partito della Sinistra Europea tiene un proprio congresso generale ogni 3 anni in cui rinnova le cariche e discute la linea politica. La SE promuove proprie iniziative politiche all’interno delle istituzioni europee e attraverso i propri membri che agiscono a suo nome nelle istituzioni nazionali. Emana bollettini e dichiarazioni ufficiali, assume posizioni politiche condivise, ha un proprio apparato organizzativo e informativo.
Dalla sua fondazione i Presidenti della Sinistra Europea sono stati tre, Fausto Bertinotti (PRC), Lothar Bisky (Die Linke) e Pierre Laurent (PCF), tuttora in carica.
Attualmente fanno parte della Sinistra Europea 27 partiti, di cui però solo 9 presenti nel Parlamento Europeo, tutti nel gruppo GUE/NGL cui apportano 22 eurodeputati su 52 totali. Della SE fanno parte anche partiti di Paesi non membri dell’Unione Europea come il Partito del Lavoro svizzero o il Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldavia.
ALLEANZA DELLA SINISTRA VERDE NORDICA
L’Alleanza della Sinistra Verde Nordica (Nordic Green Left Alliance, NGLA) è un’associazione di partiti dei Paesi nordici, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia e rispettive dipendenze, nata a Reijkiavik nel 2004.
I partiti aderenti all’Alleanza, costituita come contrafforte della Sinistra Europea, sono 7: i danesi Partito Popolare Socialista (SF), Repubblica (RP) e Comunità Inuit (IA), la finlandese Alleanza di Sinistra (VAS), l’islandese Sinistra-Movimento Verde (VG), il norvegese Partito della Sinistra Socialista (SV) e lo svedese Partito della Sinistra (V). Di questi solo il Partito Popolare Socialista, l’Alleanza di Sinistra e il Partito della Sinistra siedono nel Parlamento Europeo, e solo gli ultimi due nel GUE/NGL. Il Partito Popolare Socialista è uscito dal GUE/NGL nel 2004 per aderire al gruppo Verde.
Nessun membro dell’NGLA fa parte del Partito della Sinistra Europea e viceversa, ma la collaborazione tra le due organizzazioni è molto stretta e amichevole.
SINISTRA ANTI-CAPITALISTA EUROPEA
La Sinistra Anti-Capitalista Europea (European Anti-Capitalist Left, EACL), nata nel 2000 a Lisbona, non è un “partito europeo” ma una rete di partiti e movimenti comunisti di matrice perlopiù trotzkista. Aderiscono all’EACL i fautori europei della IV Internazionale, come l’italiana Sinistra Anticapitalista, della Tendenza Socialista Internazionale (IST), come i Socialist Workers Party delle isole britanniche, e del Comitato per un’Internazionale dei Lavoratori (CWI/CIL), come l’irlandese Partito Socialista. Aderiscono anche altre formazioni non trotzkiste come il Partito Comunista Tedesco (DKP, il Partito Comunista della Germania Ovest mai confluito nella Linke), il turco Partito della Libertà e Solidarietà (ODP) e diverse formazioni aderenti anche alla Sinistra Europea, come la danese Alleanza Rosso-Verde (EL) e il portoghese Blocco di Sinistra (BE).
L’EACL si riunisce periodicamente in attività prettamente seminariali, senza avanzare documenti politici conclusivi condivisi. Non ha mezzi d’informazione propri né pubblicazioni ma si basa sull’attività dei singoli membri aderenti.
GUE/NGL
Il gruppo parlamentare europeo della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (Gauche Unitaire Européenne/Nordic Green Left) è il luogo istituzionale in cui si riuniscono tutti i Partiti aderenti al Partito della Sinistra Europea e alla Sinistra Anti-Capitalista Europea, la maggior parte dei membri dell’Alleanza della Sinistra Verde Nordica, un movimento euroscettico come il danese Movimento Popolare contro l’Unione Europea, un partito repubblicano socialista come l’irlandese Sinn Fèin e alcuni importanti Partiti Comunisti non affiliati ad alcuna organizzazione europea come il Partito Comunista Portoghese (PCP), il cipriota Partito Progressista dei Lavoratori (AKEL) e il Partito Comunista di Boemia e Moravia (KSCM).
Nell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa è costituito un gruppo corrispettivo denominato “Unified European Left Group” (UEL, Gruppo Unificato della Sinistra Europea) in cui siedono tutti i partiti comunisti e di sinistra anticapitalista e d’alternativa con delegazioni parlamentari dei Paesi aderenti al Consiglio d’Europa. L’UEL è, di fatto, la sommatoria tra il GUE/NGL e l’UPC-PCUS.
Nel 1989 il gruppo europeo dei Comunisti e Apparentati, fino ad allora il quarto gruppo parlamentare per estensione, forte della presenza dei comunisti italiani, greci, francesi e danesi, si ruppe, sull’onda della profonda crisi internazionale dei comunisti di quegli anni. Nacquero due gruppi distinti, la Sinistra Unitaria Europea (GUE, Gauche Unitaire Européenne) e la Coalizione delle Sinistre (Left Unity, LU).
Al GUE aderivano i partiti in orbita PCI, come il Synaspismos, mentre alla LU aderivano i partiti meno eurocomunisti e ancora legati a Mosca, come il Partito Comunista Portoghese. Dopo le elezioni del 1994 però, in seguito allo scioglimento del PCI e la sua adesione al gruppo socialista europeo, GUE e LU si fusero nel Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea (GUE/EUL) con l’ingresso dall’Italia del Partito della Rifondazione Comunista, erede di minoranza del PCI.
Nel 1995, con l’adesione all’UE dei Paesi nordici, entrano nel parlamento europeo le forze del Gruppo della Sinistra Verde Nordica (Nordic Green Left, che nel 2004 si costituì ufficialmente associazione, NGLA), dalla fusione tra GUE e NGL nacque allora il Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea-Sinistra Verde Nordica, attualmente in funzione e quinto gruppo parlamentare europeo. Con 52 europarlamentari su 751, le elezioni del 2014 sono state le più proficue per il gruppo della sinistra dal tempo dello scioglimento dei Comunisti e Apparentati.
Il GUE/NGL, anche esclusa la sua espressione al Consiglio d’Europa, è al momento il luogo politico condiviso più inclusivo ed esteso dei comunisti e della sinistra in Europa e, fino all’uscita del KKE nel 2014, non conosceva eccezioni. Attualmente al Parlamento Europeo siedono nel GUE/NGL i rappresentanti di 24 forze politiche da 14 paesi.
Il GUE/NGL è un gruppo confederale, chi vi aderisce non è quindi tenuto a votare secondo la linea seguita dalla maggioranza del gruppo. L’attuale Presidente del gruppo è Gabriele Zimmer della Linke tedesca.
UNIONE DEI PARTITI COMUNISTI – PCUS
L’Unione dei Partiti Comunisti – Partito Comunista dell’Unione Sovietica (UPC-PCUS) fu fondata nel 1993 per iniziativa del Secondo Congresso Straordinario dei Comunisti Russi. Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica ad opera di Mikhail Gorbaciov e l’avvento al potere di Boris Eltsin vengono messe fuori legge le organizzazioni politiche storiche dei comunisti in Russia e in tutti i Paesi sovietici, ma si compatta una rete d’opposizione che conta, fin dall’inizio, su un consenso ampio e trasversale. Questa opposizione, capeggiata dai firmatari della lettera pubblica “Una parola al popolo”, alcuni dei quali tenteranno anche il colpo di Stato per ristabilire l’URSS dopo il referendum del marzo 1991, riesce a fondare nel 1993 il Partito Comunista della Federazione Russa attorno al quale si uniscono i reduci della disgregazione sovietica.
Fuori legge furono subito messi i Partiti Comunisti dei Paesi baltici (solo in Lettonia sopravvive il Partito Socialista di Lettonia) e del Turkmenistan, dei quali l’UPC conserva tuttavia delle rappresentanze informali. Nel 2001 una scissione provocò la fuoriuscita in blocco delle delegazioni delle repubbliche baltiche e delle repubbliche asiatiche, oltre a scissioni negli altri partiti. Ugualmente nei partiti che sono fuoriusciti dall’UPC-PCUS nel 2001 si sono verificate scissioni che hanno aderito all’Unione dei Partiti Comunisti.
Tra i principali membri dell’UPC, oltre al Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), vi sono il Partito Comunista di Bielorussia, il Partito Comunista d’Ucraina e il Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldavia.
I partiti membri dell’UPC dei Paesi aderenti al Consiglio d’Europa, all’interno dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa siedono nel gruppo confederale del GUE.
PARTITO COMUNISTA DELL’UNIONE SOVIETICA (Shenin)
Il Partito Comunista dell’Unione Sovietica, fondato nel 2001, è il frutto dello scontro politico tra Oleg Shenin, che era al tempo Segretario dell’Unione dei Partiti Comunisti, e Gennady Zyuganov, Segretario del Partito Comunista della Federazione Russa. Shenin, non riuscendo a portare sulle proprie posizioni né la maggioranza dell’UPC né quella del KPRF, decise allora di fondare il Partito Comunista dell’Unione Sovietica e contestualmente il Partito Comunista Operaio Russo-Partito dei Rivoluzionari Comunisti, denunciando Zyuganov di revisionismo.
Per ogni membro dell’UPC-PCUS esiste il corrispettivo del PCUS e viceversa. Ad oggi si può dire che i componenti del PCUS sono più scettici verso Mosca di quelli dell’UPC e che quest’ultima organizzazione è senza dubbio quella più grande e significativa. In generale i partiti membri del PCUS assumono posizioni più di sinistra rispetto ai membri dell’UPC-PCUS.
Al PCUS aderiscono i Partiti Comunisti storici delle repubbliche baltiche, di cui sopravvive nella legalità solo il Partito Socialista di Lettonia, e delle repubbliche asiatiche (eccetto il Turkmenistan, in cui i comunisti sono fuori legge), gli altri partiti sono frutto di scissioni dai rispettivi Partiti Comunisti storici che non sono fuoriusciti dall’UPC-PCUS.
Il PCUS fondato nel 2001 da Oleg Shenin, indicato come “PCUS (Shenin)”, non è da confondersi con il PCUS fondato nel 1992 da Skvortsov, indicato come “PCUS (1992)”, dal seguito assai limitato.
INIZIATIVA DEI PARTITI COMUNISTI ED OPERAI
L’Iniziativa dei Partiti Comunisti ed Operai (Initiative of Communist and Workers Parties, ICWP) non è un partito europeo e non aderisce ad alcun partito europeo, l’unico suo membro che ha eletto europarlamentari, il Partito Comunista di Grecia (KKE), ha cessato di aderire al GUE/NGL nel 2014 per entrare nel gruppo “Non Iscritti”.
L’ICWP fu fondata per volontà proprio del KKE nel 2013 a Bruxelles, tanto in contrapposizione alla Sinistra Europea, giudicata da tempo compromessa con il sistema di potere dell’Unione Europea, quanto in polemica con il GUE, ritenendo ormai anche i suoi aderenti “indipendenti” troppo schiacciati sulle posizioni della SE.
Dell’Iniziativa fanno parte partiti comunisti frutto di scissioni di sinistra dai partiti comunisti storici, come il Partito Comunista in Danimarca, partiti di nuova sinistra ortodossa, come il Partito dei Lavoratori d’Irlanda, i partiti comunisti aderenti all’odierno PCUS (Shenin), nuovi partiti comunisti, specialmente in Paesi ex-socialisti, e due partiti comunisti storici, il KKE e il Partito Comunista di Norvegia. Il Partito Comunista di Boemia e Moravia pur avendo partecipato all’incontro fondativo non ha mai aderito all’ICWP.
Il referente italiano per l’Iniziativa dei Partiti Comunisti ed Operai è il Partito Comunista (ex Comunisti Sinistra Popolare, scissione dall’ex PdCI, ora PCd’I, già scissione di Rifondazione Comunista).
Fa parte dell’Iniziativa il Partito Socialista di Lettonia, fino al 2014 parte di una coalizione di centrosinistra denominata “Centro dell’Armonia” con cui nel 2009 aveva eletto un europarlamentare per il GUE/NGL.