Irlanda: crolla il governo dell'austerità

Elezioni generali in Irlanda. Crescono la sinistra nazionalista del Sinn Fein e le sinistre trotzkiste e di movimento.


Irlanda: crolla il governo dell'austerità

Le elezioni generali in Irlanda tolgono la maggioranza al governo dell'austerità. Crescono la sinistra nazionalista del Sinn Fein e le sinistre trotzkiste e di movimento. Le destre irlandesi potrebbero trovare un accordo per governare per la prima volta insieme dalla guerra civile degli anni '20.

di Paolo Rizzi

Le elezioni irlandesi del 26 febbraio hanno visto il crollo del governo dell'austerità. I due partiti di governo perdono nel complesso il 23,4 per cento dei voti. In particolare il centrosinistra del Labour scende dal 19,4 per cento al 6,6 per cento, mentre il centrodestra del Fine Gael riesce a rimanere primo partito pur scendendo dal 36,1 per cento al 25,5 per cento.

Crescono le opposizioni

Terzo partito è l'altra formazione di destra, il Fianna Fail, che sale dal 17,4 per cento al 24,3 per cento. Tra le opposizioni di sinistra la forza maggiore è il Sinn Fein che sale dal 9,9 per cento al 13,8 per cento. Un risultato di tutto rispetto per la sinistra nazionalista, il migliore della storia del Sinn Fein alle elezioni politiche, anche se bisogna notare che negli ultimi anni il partito guidato da Gerry Adams ha ottenuto risultati migliori alle elezioni amministrative ed europee.

Risultato in crescita anche per la lista comune delle formazioni trotzkiste e movimentiste Alleanza Contro l'Austerità e I Popoli Prima Dei Profitti (AAA-PBP). Le due formazioni separate alle scorse elezioni politiche avevano ottenuto il 2,2 per cento, sono arrivate ora al 3,9 per cento, riuscendo ad eleggere tanti parlamentari quanto il Labour.

Rientrano in parlamento i Verdi (2,7 per cento dei voti) e, alla loro prima elezione, entrano anche i Social Democratici (3 per cento), recentemente nati da una scissione del Labour in polemica con la linea austeritaria assunta dal partito.

L'ascesa degli “indipendenti”

Il sistema elettorale irlandese permette l'entrata in parlamento di molti candidati indipendenti. In questa elezione gli indipendenti, che spaziano su tutto l'arco politico, hanno ottenuto l'11,3 per cento dei voti (+0,9 per cento) e ben 12 parlamentari. Inoltre, dal novero degli “indipendenti” sono nati due partiti. Gli “Indipendenti per il Cambiamento” provengono dall'area del centrosinistra e hanno ottenuto l'1,5 per cento e 4 seggi. La “Alleanza indipendente” invece spazia dal centrodestra al centrosinistra, ha ottenuto il 4,2 per cento dei voti e 6 seggi.

Verso la fine della Guerra Civile? Un governo (im)possibile

Fine Gael e Fianna Fail sono i partiti della Guerra Civile. Nati sulla base del rifiuto o dell'accettazione degli accordi con il Regno Unito, col tempo sono diventati partiti conservatori e con un programma economico liberale. Nonostante la coincidenza dei programmi i due partiti non hanno mai governato insieme. La situazione venutasi a creare dopo le elezioni potrebbe portare alla fine della politica della guerra civile, FG e FF con rispettivamente 49 e 44 seggi potrebbero avere tranquillamente la maggioranza in Parlamento e formare un governo stabile.

Se si formasse il governo Fine Gael - Fianna Fail, il Sinn Fein approderebbe per la prima volta al ruolo di opposizione ufficiale, un ruolo molto importante e di grande visibilità nella politica irlandese. Durante i 5 anni del governo FG – Labour, il FF ha approfittato del ruolo di primo partito di opposizione per ricostruire il proprio consenso, precedentemente eroso dalla crisi economica e dagli scandali di corruzione. Il ruolo di primo partito di opposizione sarebbe estremamente significativo per un partito nato come ala politica dell'IRA e il cui leader Gerry Adams è stato arrestato nel 2014 per vicende risalenti ancora all'epoca della lotta armata, salvo poi essere rilasciato senza accuse.

Se invece le due destre non trovassero l'accordo, si potrebbe formare un governo di minoranza guidato dal Fine Gael che riporti il paese a elezioni nel giro di pochi mesi, massimo un anno.

Il “Diritto a Cambiare”

Prima delle elezioni, alcuni partiti di sinistra hanno firmato il documento "Right2Change - Il diritto a cambiare, per un governo irlandese progressista", basato essenzialmente sulla collaborazione nata nella campagna per l'acqua pubblica “Right2Water”.

Tra i sottoscrittori dell'appello ci sono stati 35 eletti, di cui 23 del Sinn Fein, 6 della coalizione AAA-PBP e 6 eletti tra gli indipendenti. Tra i partiti che non sono entrati in parlamento, hanno firmato l'appello il Partito Comunista d'Irlanda e Democrazia Diretta in Irlanda.

04/03/2016 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Paolo Rizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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