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L’Italia che cambia… e in peggio: dal rapporto ISTAT alla questione salariale e sociale
Il rapporto ISTAT può essere letto in maniera strumentale per stravolgere il welfare e perseverare nella moderazione salariale.
Le disuguaglianze salariali e la cultura del merito
PERCORSI DI PENSIERO CRITICO – Ogni parola che non impari oggi è un calcio nel culo domani: il pensiero di don Lorenzo Milani
La quarta tappa dei nostri “Percorsi di pensiero critico” a cura della scrittrice ed esperta di pedagogia Silvia Fuochi ci fa conoscere, nel centenario della sua nascita, don Lorenzo Milani e il suo approccio radicale alla lotta contro le diseguaglianze attraverso l’eduzazione. L’impegno antimilitarista di Milani lo rende inoltre particolarmente attuale.
La svalorizzazione del lavoro e la subalternità dei salariati ai dettami del capitale
L’origine delle disuguaglianze sta nell’offensiva contro le classi lavoratrici
Le contraddizioni del dibattito accademico sulle disuguaglianze. La Bussola europea e il neokeynesimo di guerra della Ue.
Lavoratori poveri
Sempre più lavoratori sono poveri e indebitati a causa dei bassi salari, della precarietà, del part-time involontario, dei contratti truffa, della dinamica salariale spinta verso il basso dalle privatizzazioni e del rincaro di tariffe e beni essenziali.
La pandemia e le conseguenti scelte politiche accentuano le disparità
Secondo l’ultimo rapporto Oxfam, nel corso della pandemia si sono ampliate notevolmente le disuguaglianze. A farne maggiormente le spese, sia in termini di reddito sia di decessi, sono le fasce sociali emarginate, i popoli più poveri e le donne. I ricchi diventano sempre più ricchi.
La lotta delle donne: una lotta di liberazione di tutti gli sfruttati
La sindemia da Covid-19 ha messo ancor più in rilievo l’oppressione particolare riservata al genere femminile. Il capitalismo ha ereditato le strutture patriarcali e le utilizza per assicurarsi lavoro gratuito di riproduzione sociale che agevola l’estrazione di plusvalore.
La meritocrazia (non) fa rima con democrazia [1]
Come è avvenuto che la connotazione della meritocrazia, da negativa, si sia rovesciata, secondo il pensiero borghese dominante e secondo gli ideologi dello stessa terza via blairiana e dei neo-populisti, in positiva?