Per la difesa degli immigrati venezuelani deportati da Trump
di Fabio MarcelliCominciata ben prima della presidenza Trump e da quest’ultimo spettacolarizzata, con l’uso di riprese e catene, l’espulsione degli immigrati dagli Stati Uniti è uno dei tasselli su cui si gioca la destabilizzazione del Venezuela bolivariano e chavista. Che in tutta risposta si è candidato a sede mondiale dell’internazionale antifascista.
Germania: la dura critica del Partito Comunista e di BSW nei confronti della Linke
Giulio ChinappiLa dura critica di DKP e BSW scuote radicalmente la sinistra tedesca: il voto di Die Linke per approvare i crediti di guerra e un massiccio pacchetto di riarmo è un tradimento dei principi di pace e disarmo, oltre a ledere i diritti dei lavoratori.
Osservatorio sul mondo che cambia: trattative segrete e scontri aperti in Ucraina e Medio Oriente
di RedazioneLe trattative tra Stati Uniti e Russia continuano, ma i combattimenti in Ucraina non si arrestano. Nel Medio Oriente, gli Huthi resistono mentre gli USA spostano bombardieri strategici a Diego Garcia in funzione anti-iraniana.
Esclusione di Călin Georgescu dalle elezioni presidenziali romene del 4 maggio. Come per le elezioni del 24 novembre 2024 che furono annullate la Ue non commenta. George Simion è il nuovo candidato dell’Ecr e di tutta la destra della Romania.
In Romania l’apice farsesco della democrazia borghese europea
Giulio ChinappiLe recenti elezioni presidenziali in Romania evidenziano la farsa di una democrazia borghese dominata da élite globaliste. L’annullamento dei voti e l’esclusione di candidati anti UE-NATO rivelano un sistema manipolato, dove il voto diventa un mero atto formale.
Firma anche tu l'appello contro la guerra, trasformiamo la piazza del 5 aprile in un movimento di massa.
di RedazioneRiceviamo e rilanciamo questo appello contro la guerra, il genocidio e le politiche dell’Europa. Condividiamo che la piazza del 5 aprile lanci un movimento di massa.
Osservatorio sul mondo che cambia: la farsa dell’esercito europeo e l’incubo del riarmo tedesco
di RedazioneDa "Rearm" a "Readiness": il riarmo europeo cambia nome, ma non sostanza. Tra la libertà di armarsi senza regole, il ritorno della Germania come potenza militare e le ambizioni italiane nel Mediterraneo, l’equilibrio geopolitico si fa sempre più instabile.
Il caso del terminal crociere a Fiumicino
David Di Bianco (Portavoce Comitato Tavoli del Porto)Danni ambientali, alla viabilità e alle aree archeologiche ma anche prove tecniche di smantellamento del controllo statale sulla portualità: ecco cosa c’è dietro le quinte del progetto della multinazionale Royal Caribbean di costruire un porto crocieristico privato a Fiumicino (a cui tutti si oppongono)
Il piano folle della von der Leyen passa al Parlamento europeo, coscienze annichilite dal delirio collettivo del riarmo; in Italia la “piazza europeista” lanciata dal comitato d’affari dei quotidiani nazionali raduna a malapena 30mila persone, ognuna con una visione diversa di cosa stia accadendo in Europa. Costruiamo una mobilitazione chiara per il No a questa Europa, No al riarmo, No alla guerra.
Stadi: Consumare ulteriore suolo pubblico o ristrutturare gli attuali impianti sportivi?
Alessandro SpadoniIn Europa si offre un percorso alternativo attraverso progetti di recupero oppure ricostruendo gli Stadi preesistenti.
Altro...
Il 15 marzo 2025, sulle pagine de La Repubblica, il giornalista Serra indice una manifestazione a sostegno dell'Unione Europea.
VENERDI 21 marzo ore 17.30 circolo Arci Concetto Marchesi via del Frantoio 9C Roma --- BASTA ARMI---
Damasco, Idlib, Rojava: la riorganizzazione della Siria secondo Ankara
Orazio Di MauroDopo la caduta di Assad, la Siria è finita sotto il controllo di Al Jolani e delle milizie di HTS, con il sostegno della Turchia. Gli alawiti, perseguitati, hanno chiesto aiuto a Israele, mentre i curdi del Rojava sono stati costretti a un accordo sfavorevole. La regione resta instabile, con nuovi conflitti all’orizzonte.
L’inizio della guerra che cambiò il medio oriente e le cui conseguenze ancora operano. Non tutto fu perfetto nell’esercito israeliano