Domenica, 08 Febbraio 2015 13:39

“In Donbass… no pasaran!”

di

In questi giorni gli eventi in Donbass sono nuovamente precipitati. Bombardamenti dell’esercito ucraino con molte vittime civili e minacce di intervento militare da parte dell’amministrazione USA e degli inviati della UE. Il 9 maggio prossimo partirà la seconda carovana antifascista per portare solidarietà ed aiuti al popolo del Donbass che resiste. Abbiamo chiesto alla Banda Bassotti, che erano tra i promotori anche della prima carovana, di spiegarci questa iniziativa.

Non siamo in uno scenario post-industriale, né tantomeno in un romanzo di Cormac Mc Carthy: l'originale campo di calcio è sulle intonse corsie della nuovissima autostrada A35, nel cuore della ricca Lombardia. Nota anche come BreBeMi,  progettata quasi venti anni fa e inaugurata a luglio scorso, la A35 doveva diventare un'arteria fondamentale per collegare Brescia, Bergamo e Milano

Medya Murad, nome di battaglia Hebûn Sinya o Hebûn Derik, comandante delle Unità di Difesa delle donne curde, YPJ, è caduta a Kobanê nei combattimenti contro l’organizzazione terroristica IS. Lo apprendiamo qualche giorno dopo l'atteso annuncio della liberazione della città, dopo quattro mesi di assedio da parte dei miliziani dello Stato Islamico e di sfacciato contrasto all'invio di aiuti e sostegno ai resistenti – considerati “terroristi” del PKK - da parte del governo turco attraverso il confine a Nord, quarto lato del fronte. 

Considerazioni inattuali n.62
Le lacune del discorso del neo presidente della Repubblica. Craig Roberts: “I Greci come gli Spartani alle Termopili”.

Molti sostengono, in questo periodo di grande discussione, che bisogna cavalcare le vittorie (anche se limitate), perché la consequenzialità tra il battersi e ottenere un risultato positivo ci aiuta a far politica. Allora dovremmo forse far sapere che, anche grazie al nostro contributo, il decreto attuativo Lupi – che in soldoni prevedeva la vendita all’asta delle case popolari per dismettere il patrimonio residenziale pubblico – è stato bloccato e ridiscusso. Un primo risultato, quindi, è stato ottenuto grazie alla lotta e anche alla nostra mobilitazione.

 

Il 9 luglio 2014 Massimo De Felice, Presidente dell’INAIL, legge in Parlamento - come atto dovuto - la relazione annuale relativa all’andamento della vita dell’Istituto nell’esercizio finanziario 2013. Vengono presentati tre aspetti: i dati sugli infortuni e le malattie professionali (open data), la sintesi di bilancio e le prospettive. Quanto a queste ultime, si precisa che la nuova vocazione dell’INAIL non è più solo assicurativa, ma dedicata all’evoluzione verso la consulenza e la prevenzione del controllo sulle aziende (87% in posizione irregolare), con una prospettiva di “premialità” per quelle virtuose, o per quelle che decidono di ordinare la propria posizione.

Riflessioni a freddo su una risoluzione scandalosa approvata a grande maggioranza dal parlamento europeo sulla guerra in Ucraina e una significativa mozione di opposizione votata in blocco dal Gruppo Gue/NGL, che poi però si divide sugli emendamenti volti a far recepire nella mozione di maggioranza le posizioni della minoranza.

Quella degli spin doctor non è ancora riconosciuta come una professione vera e propria, benché i campaign managers esistano già dai tempi di Roosevelt quando si occupavano di analizzare i sondaggi elettorali per conto del presidente. Ai tempi, però, la loro figura aveva semplicemente funzioni di consulenza su commissione senza una pianificazione a lungo termine per una campagna elettorale permanente.

La vittoria di Syriza guidata da Alexīs Tsipras alle elezioni greche può rappresentare un punto di svolta per la messa in discussione delle politiche europee cosiddette di “austerity” a patto di non lasciare sola la Grecia.

Sabato, 07 Febbraio 2015 10:16

Ma è davvero "Un tempo che fu"?

di

“Anni ’70, un tempo che fu, un quartiere che c’è: L’AFRICANO” è una raccolta delle attività e delle sfide che le sezioni del PCI del quartiere “Africano” di Roma hanno sostenuto negli anni ’70. Uno dei temi centrali: l’antifascismo. Esiste una continuità tra le lotte di quel decennio e quelle di oggi, in forme diverse ma avendo ben chiaro sempre da che parte stare, dove schierarsi e rifiutando l’indifferenza.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: