All’indomani della strage di Charlie Hebdo, in una scuola elementare di Nizza un bambino islamico dichiara di non stare dalla parte di chi ha offeso il profeta. Finisce sotto interrogatorio della polizia. 

“Il quantitative easing contribuirà ad aumentare ancora di più la forbice tra ricchi e poveri. Andrà a beneficio dei proprietari mentre i salari continueranno a rimanere sotto pressione per la disoccupazione e la concorrenza tra i lavoratori”.

Nella Giornata della memoria il Senato ha approvato la nuova legge elettorale, l’Italicum 2.0. Soglie di sbarramento, premio di maggioranza, liste corte, capilista bloccati e candidature plurime. Continua l’anomalia anticostituzionale già bocciata dalla Consulta per il Porcellum.

La vittoria di Syriza e le primissime innovazioni di Tsipras. L’alleanza con Anel. Il “nein” della Merkel. Podemos e il suo leader, Pablo Iglesias. La storia del movimento dagli Indignados. Le differenze fra Podemos e i 5stelle di Grillo. Il pensiero di Ernesto Leclau, filosofo argentino Elezioni in Spagna nel 2015. Podemos favorito nei sondaggi.

L’attore racconta il personaggio, scoprendone le azioni e il modo di agire, passo dopo passo, costruendone un equivalente. E lo spettatore vive e partecipa ad un momento di crescita e consapevolezza collettiva. Eppure il teatro, un tempo vietato e censurato, oggi annoia. Perché?

La sinistra e i comunisti a livello internazionale non sono mai riusciti nell’intento di risolversi in una sola grande organizzazione unitaria durevole. Ugualmente a livello continentale e nazionale, esperienza per noi più diretta ed evidente.

Sabato, 31 Gennaio 2015 20:01

Da “Mitiko” a “Radical choc”

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Diametralmente opposti i titoli de “Il Manifesto” del 26 e del 27 gennaio: dal “Mitiko” sul trionfo elettorale di Tsipras al “Radical choc” sull’alleanza governativa con l’ultraconservatore e xenofobo Kammenos. Intendiamoci: questi e tutti gli altri geniali titoli di testa del piccolo-grande quotidiano sono sardonici, satirici, a volte autocritici. I due titoli contrastano comunque con il tono delle numerose corrispondenze da Atene, entusiastico per la vittoria di Tsipras e giustificativo per la sua anomala scelta del consocio.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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