Per approfondimenti si veda l'articolo di Federica Zaccagnini.
Rafael Correa è stato ospite il 17 maggio di un’iniziativa di solidarietà volta a finanziare la difesa e denunciare il caso del vicepresidente dell’Ecuador JORGE GLAS. Eletto Vicepresidente dell’Ecuador insieme a Lenin Moreno, nel 2017 (entrambi sono stati vicepresidenti di Correa) è ora incriminato per corruzione orchestrata da Lenin Moreno - eletto grazie ai grandi risultati delle politiche del governo Correa - che avvia una campagna denigratoria nei confronti di Correa e di Jorge Glas. Una macchina del fango ben orchestrata, che gode dell’appoggio di tutto l’apparato informativo pubblico e privato, dell’imprenditoria legata alla finanza ed al commercio internazionale.
L’accusa a Glas viene da un’impresa multinazionale brasiliana che dopo aver corrotto amministrativi di rango medio di tutta America Latina, accusa i massimi leader progressisti Latinoamericani. Così, lo scorso ottobre, a Glas viene praticata la custodia preventiva in modo irregolare, e viene anche rinnovata in modo analogo, giacché avviene in seguito alla data di scadenza in cui era possibile chiedere il rinnovo. La condanna è ingiusta ed illegale Il processo condanna a 6 anni di reclusione il vicepresidente.
La sentenza è illegale perché:
- È emanata facendo riferimento a un codice penale non più in uso.
- Periti e testimoni hanno evidenziato l’ assenza di prove a carico di Jorge Glas.
- Si assumono come prova i contenuti di una memoria esterna che potrebbero essere stati manipolati giacché non esiste la fonte originale su cui comprovare le informazioni estratte.
- Non esistono prove di contatti diretti tra Glas e Odebrecht.
La condanna è una crudele persecuzione politica e fa parte di una strategia regionale per annullare le forze progressiste latinoamericane.