Fino al 20 novembre (da martedì a domenica ore 11-19) è aperta nella ex chiesa di san Francesco a Como e nella villa Bernasconi di Cernobbio la mostra “To weave dreams – Tessere sogni” organizzata da Miniartextil.
Si tratta del 26esimo appuntamento della rassegna di fiber art internazionale che porta il nome di Como, ex città della seta in tutto il mondo e artisti di fama internazionale sulle sponde del lago.
Nazzarena Bertolaso e Mimmo Totaro sono l’anima e il pensiero di “Arte&Arte” che con il curatore Luciano Caramel da anni impegnano le loro forze per realizzare un evento che nel corso degli anni ha varcato i confini di questa città di provincia per raggiungere Parigi e Venezia con le rassegne a cui hanno dedicato passione e professionalità.
Il tema a cui è dedicata la nuova edizione è “Tessere sogni” e l’attenzione è riportata al fare artistico della textile art. Sono arrivate molte opere, 315, da artisti di tutto il mondo, una giuria artistica, con Marie Deparis organizzatrice del premio DDessin di Parigi, ha selezionato i minitessili, 54, provenienti da 22 nazioni.
Ci sono anche grandi installazioni che, come le mini-opere, esprimono il tema “Tessere sogni”: desiderio di tutti gli artisti è il tema, attuale, della pace e della solidarietà, accompagnato dal viaggio e dal transito di popoli.
In alcune opere esposte si legge la fragilità della dimensione onirica, il tempo breve che essa occupa nell’esistere umano.
Diversi i materiali utilizzati: dal tradizionale filo di cotone, lino e lana alla carta vetro, plastica, legno e metallo.
Nella navata centrale dell’ex chiesa di san Francesco il collettivo artistico “Numen/for use” ha installato “Tape” (guarda) con oltre 25mila metri di scotch. Il pubblico è invitato a interagire con l’opera vivendola intensamente, toccandola ed entrandoci.
Janet Echelmann ha realizzato un’opera esperienziale come ambiente immersivo: i visitatori entrano nelle pieghe morbide e nelle masse eteree (guarda).
E’ presente anche l’artista americana Crystal Wagner che lavora con materiali d’uso quotidiano, porgendo particolare attenzione alla relazione tra persone e ambiente di vita e giustapponendo paesaggi esotici disseminati sul pianeta e paesaggi moderni e tecnologici creati dall’uomo.
Spazio all’artista Thomas De Falco, di recente in scena con una performance rilevante all’Ara Pacis di Roma: De Falco è tra i pochi artisti italiani che opera manualmente attraverso la tecnica del wrapping mediata dalla più antica arte della tessitura di arazzo a telaio verticale. Ispirandosi alla natura, De Falco moltiplica i nodi di cui è denso l’arazzo, legandoli in un fitto intreccio che assume la forma di un blocco scultoreo (guarda).