Silenzio

Celebrare la dialettica della vita con parole poetiche in un’ottica di classe


Silenzio Credits: Il silenzio dopo la tempesta di Gilberto Piccinini, olio su tela (gallerianazionale.com)

Il silenzio tace soltanto
è un’attesa cieca
pronta ad accogliere
rassegnazione e timore
una cerchiatura metallica regge i pilastri
che reggono il cosmo.

Unità e armonia
echeggiano su acque piatte
di paludi azzurre
i vati celebrano il chiarore
di un divenire perfetto
che non si specchia in terra.

Conflitto e dualismo
si aggirano nascosti
dentro ai cuori feriti
in pochi l’interpretano
solo qualcuno va oltre.

Gli uni e gli altri
non bastano a cambiare il mondo.

Forse una sola parola
se ognuno l’accoglie
e diffonde come un verbo di classe
leggera come una bandiera
lungo i calvari del mondo.

26/11/2016 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: Il silenzio dopo la tempesta di Gilberto Piccinini, olio su tela (gallerianazionale.com)

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L'Autore

Giuseppe Vecchi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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