Cominciamo con quest'articolo una serie di pubblicazioni riferite alla traduzione di estratti da un libro di Nelson Werneck Sodré, principale storico brasiliano del XX secolo a nostro giudizio.
L'idea è quella di utilizzare la sua opera per comprendere lo sviluppo del Brasile dal 1500 ai giorni nostri per sommi capi, permettendo così al lettore di avere più elementi storico-economici per l'analisi del Brasile, slegata dall'immediatezza delle scadenze elettorali e che consenta una visione della totalità dello sviluppo brasiliano.
Il ciclo, di cui presentiamo qui di seguito la prima parte, si chiuderà con l'analisi storica del golpe militare del 1964. In seguito analizzeremo brevemente la ri-democratizzazione. Tra le questioni toccate, tra le più rilevanti, cercheremo di sottolineare lo sviluppo semi-feudale dell'agricoltura brasiliana, il ruolo subordinato della borghesia all'imperialismo nel suo sviluppo e il ruolo dei militari nella politica brasiliana.
Brevi note biografiche sull’autore.
Nato a Rio de Janeiro nel 1911 Sodré scelse fin da giovane la carriera militare, che continuò fino al 1964, anno in cui, in seguito al golpe militare, ebbe i diritti politici sospesi. Li riebbe solo con la fine della dittatura nel 1989. Morì nel 1998. La sua traiettoria intellettuale cominciò negli anni ‘30 con i primi approcci al marxismo, e vedrà un totale di 58 opere pubblicate, a cui vanno sommati centinaia di articoli. Il libro in questione è il risultato del corso di Storia tenuto a partire dagli anni ‘50 presso l'ISEB (istituto superiore di studi brasiliani).
Introduzione
Per fare Storia, per Sodré bisogna partire dalle relazioni di produzione. Il grado di sviluppo di una società dipende dal grado di sviluppo di queste relazioni. Esse sono relazioni sociali che determinano lo sviluppo delle classi, le forme della distribuzione e il resto che ne deriva. Le forme principali sono: economia primitiva, schiavitù, feudalesimo e capitalismo. In Brasile hanno convissuto e convivono varie forme di produzione.
La prima era la forma di società prevalente quando i portoghesi cominciarono la colonizzazione in Brasile nel 1500 ed era organizzata attraverso: proprietà comune, divisione sessuale del lavoro e assenza di eccedenze di produzione. Per comprendere lo sviluppo del Brasile è necessario partire dai suoi colonizzatori, i portoghesi.
L'indipendenza del Portogallo si ebbe nel 1140: il litorale si dedicò al commercio e l'interno all'agricoltura. I mercanti, legati al commercio, avevano una visione autonomista e monarchica. Però l'aumento del territorio portoghese aumenta il potere dei signori, non dei mercanti. Possiamo dividere così la Storia del Portogallo in due periodi: quello della centralizzazione e quello della lotta tra mercanti e signori.
Lo sviluppo commerciale della canna da zucchero rese necessario sviluppare una produzione su ampia scala. Commercio e capitalismo non sono la stessa cosa per Sodré: il primo deriva dall'epoca delle “scoperte”, il secondo dipende dallo sviluppo del primo. Il commercio anticipa di molto lo sviluppo del capitalismo. Nella società legata al commercio è il commercio che determina la produzione, non il contrario come avviene nel capitalismo. [1]
Lo sviluppo del mercato mondiale determina la possibilità di uscire dal feudalesimo. Il Portogallo non era riuscito a sviluppare il capitalismo perché mancava la capacità economica, un po' come avvenuto con le repubbliche italiane. Le condizioni particolari in cui si trovò il Portogallo permisero un'unificazione già nel secolo XII, senza che però ciò conducesse a uno sviluppo in senso capitalistico. Non c'era borghesia all'epoca in Portogallo, c'era una classe di mercanti, non di borghesi. Ma questa classe era forte, e fu decisiva per la conquista dell'oltremare. L'indebolimento delle relazioni feudali sembrò darsi a causa della necessità della lotta contro gli arabi, ma la verità era che la contribuzione in terra era sostituita da quella di sangue, sostituendo i servi feudali ai signori in guerra.
Affinché l'indebolimento fosse reale ci sarebbe stato bisogno di una rivolta dei contadini, che non si diede. Le conquiste ottenute in battaglia permisero però ai signori di fare alcune concessioni ai servi, senza che il loro potere si riducesse. La situazione sociale era la seguente: signori, mercanti, schiavi e servi. Le classi sociali decisive erano 2: signori e schiavi, perché le altre classi non avevano un ruolo fondamentale nel processo produttivo. I guadagni ottenuti nel commercio tendevano a trasferirsi all'estero, principalmente in Olanda, permettendo lo sviluppo del capitalismo in quel paese.
È questo il quadro della società portoghese che comincia la colonizzazione. Era necessario creare un ciclo di: colonizzazione, produzione e esportazione verso il paese di origine. Non si trattava dunque di “scoperta”, ma di un progetto pianificato. L'Europa creava così gli oggetti per il suo sostegno. Si decise di determinare uno sviluppo attraverso l'uso della piantagione, che distruggeva l'economia locale, ma permetteva lo sviluppo di quella europea. La produzione era collocata nelle isole o sulla costa per favorire il commercio. Per fare tutto ciò era necessario creare un'impresa di navigazione. Le spezie erano allora vendute senza essere state precedentemente lavorate.
Lo zucchero era un'eccezione. La tecnologia di produzione necessaria per svilupparlo era olandese, mentre il monopolio del commercio era portoghese e veneziano.
Il capitale commerciale determinato da quest'attività permise di finanziare le conquiste oltremarine. Nel 1494 Spagna e Portogallo effettuavano una prima divisione delle terre del Sud America. Con la colonizzazione i portoghesi diventarono strumento dei commercianti arabi.Il commercio arabo aveva carattere predatorio, slegato dalla produzione. I commercianti non avevano interesse a rimanere nel paese, ma solo a vendere. L'obiettivo era quello di commerciare, non di produrre.
Note
[1] In questo passaggio possiamo trovare una grande differenza con un altro storico brasiliano, Caio Prado Jr., che ritenendo il capitalismo un sistema di commercio prima che di produzione afferma che il Brasile è divenuto capitalista a partire dalla colonizzazione.