Venendo progressivamente meno la possibilità di una reale alternativa politico-sociale, il sistema italiano è stato definito una democrazia bloccata, governata sempre dagli stessi uomini politici, in rappresentanza degli stessi interessi sociali. Ciò ha fatto sì che le masse popolari si siano progressivamente disinteressate della politica, tornando a delegarla ai notabili, anche a causa dell’opposizione sempre meno decisa e radicale del Pci, tanto che si è arrivati a parlare di consociativismo.
Come denuncia Marx mediante l’emancipazione politica solo la società civile si libera realmente, mentre l’uomo si emancipa astrattamente, contrapponendo la cittadinanza ideale alla subordinazione reale a dei rapporti di produzione che lo disumanizzano.
La parabola dell’economia politica – Parte XIII: John Stuart Mill
di Ascanio BernardeschiLa reazione dell’economia politica borghese al Capitale di Marx inizia già con gli “economisti volgari” a lui contemporanei. John Stuart Mill ne è forse il massimo esponente oltre che precursore del marginalismo.
Il taglio del Cuneo fiscale è di destra perché, in assenza di un fisco più equo, riduce gli spazi della socialità a vantaggio di quelli del mercato e peggiora i conti pubblici. Al di là del riparto teorico dei benefici immediati, ci guadagnerà solo il capitale.
Per provare a estendere la causalità delle idee, sorta su basi epistemologiche ed etico-politiche alla natura e al mondo, il tardo Platone compose un dialogo, Il Timeo, con uno stile insolitamente enfatico, pieno di metafore barocche e di nozioni scientifiche riprese dai filosofi naturalisti, dalla medicina alla matematica.
Diversi studi hanno mostrato le problematiche, a partire dai rischi per la salute dei lavoratori, legati alle nuove forme di organizzazione del lavoro: un'occupazione precaria aumenta la sensazione di insicurezza e marginalità, provocando l'incremento di stress e preoccupazione, con rischi per la salute molto gravi.
Le scelte paradossali e ipocrite dei paesi imperialisti
di Alessandra CiattiniNonostante tutti i tentativi l’Unione Europea non riesce a rendersi indipendente dalle risorse energetiche russe e tutte le conseguenze negative delle sue scelte nefaste ricadono su noi lavoratori.
Il voto francese segna la sconfitta di Macron e l’emersione della coalizione guidata dalla sinistra radicale di Mélenchon.
Petro-Marquez: la Colombia vota il cambiamento, basterà?
Michela ArricaleGustavo Petro e Francia Màrquez vincono portando al voto i gruppi marginalizzati, movimenti etnici e indigeni, campesinos, giovani e lavoratori delle periferie urbane, e tutti quei settori della popolazione a cui il sistema dominante nega ogni tipo di futuro.
Se è evidente a tutti che l’ascesa del Nupes è il prodotto di un lungo ciclo di lotte in Francia e che la stessa rappresentanza politica favorisce essa stessa un’accelerazione dell’organizzazione sociale della conflittualità dei ceti subalterni, l’elemento su cui potremmo interrogarci è la ragione storica di quest’evoluzione, il perché in Francia.
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La sostenibilità ambientale è uno dei tanti e spigolosi temi affrontati negli ultimi anni da molti giovani, mobilitati grazie anche all’avvento del movimento “Fridays for future”, portato avanti dall’attivista svedese Greta Thunberg.
L’ecologia risulta essere la nuova frontiera dell’innovazione, anche tecnologica, che però porta al contempo temi di forte valenza etica e sociale.
Gli slogan urlano ad un futuro “rubato” da un mercato che continua sempre di più a produrre con poca consapevolezza di sé, e di un tempo estremamente breve. Infatti, secondo il climate clock, si parla di circa sette anni prima del punto in cui il danno ecologico sarà irrimediabile, e la crescita della temperatura non si limiti a 1,50°C.
Dai risultati di alcuni studi statistici emerge che il 24% dell’emissione di gas a livello è dovuto all’agricoltura, all’allevamento e alla pesca a livello intensivo, che corrispondono a circa il 51% del riscaldamento climatico, e su questo campo vorrei oggi approfondire le mie ricerche.
Losurdo e l’opposizione di astratto e concreto in Hegel
di Renato Caputo e Holly GolightlyHegel, di fronte ai critici della rivoluzione come astrazione che rompe il naturale sviluppo, non si limita come Kant e Fichte a difendere il ruolo dell’astrazione teorica, ma ripensa in riferimento alla Rivoluzione francese e, più in generale, all’agire politico la dialettica che si instaura tra le categorie di astratto e concreto.
Nel mondo moderno, di fronte all’apparente irreversibile decadenza di ogni ideale, anche il più acceso ottimismo della volontà appariva contrastato da un profondo scetticismo della ragione, che sembrava negare a Brecht ogni compensazione estetica e rifiutare ogni ricomposizione delle contraddizioni del reale nell’orizzonte di senso della forma, per il carattere necessariamente soggettivo, volontaristico che questa operazione avrebbe comportato.
La parabola dell’economia politica – Parte XII: Marx, la crisi e le leggi di movimento del capitalismo
di Ascanio BernardeschiL’ultimo articolo su Marx riguarda la spiegazione della crisi economica e le leggi di movimento del modo di produzione capitalistico: concentrazione e centralizzazione dei capitali, finanziarizzazione, polarizzazione della ricchezza e impoverimento relativo dei lavoratori.