Situazione della guerra in Ucraina e il nuovo ordine mondiale
di Alessandra CiattiniIl parlamento europeo ha scarsi poteri e rappresenta un organismo di rappresentanza che ha costi elevatissimi, mentre le politiche di austerity – imposte dai poteri forti che dirigono in modo tecnocratico in funzione oligarca l’Ue – hanno messo sempre più in discussione la stessa credibilità delle democrazie liberali, considerato che i governi, come è apparso in modo evidente dopo la vittoria elettorale della sinistra di Syriza in Grecia nel 2015, hanno scarsissimi margini di manovra, innanzitutto dal punto di vista economico.
I SEA Games 31, manifestazione sportiva che riunisce gli undici Paesi dell’Asia sudorientale, sono stati anche l’occasione per rafforzare le relazioni diplomatiche tra i governi della regione.
L’informazione mainstream e la guerra, l’invio delle armi, il diritto all’autodeterminazione, da che parte stanno i paesi imperialisti e da che parte sono schierate le nazioni antimperialiste e i paesi non allineati? Come si coniuga nello specifico della guerra in Ucraina con la necessaria dialettica fra giustizia e pace?
Marx, a partire dalla Questione ebraica, ritiene che nello Stato politico borghese l’uomo si pone come indipendente dalla religione, dal dualismo fra esistente ed ideale, che però si riproduce nella società civile in cui l’individuo è contrapposto alla sua essenza, alla sua attività vitale come a un estraneo: il capitale, ovvero il lavoro morto che comanda sul lavoro vivo.
Platone nella Repubblica parla del fallimento inevitabile e del rischio mortale in cui incorre chi entra nella competizione politica per sostenere la causa della giustizia solo e senza alleati; nella Lettera VII egli descrive il proprio iniziale senso di impotenza trovandosi a esser privo di “amici e compagni”.
Auspicare che la Nato vinca la guerra contro la Russia non è cosa di sinistra. La pace richiede una sinistra globale, che rappresenti i lavoratori e i poveri di tutto il mondo e i loro diritti, non i diritti dei proprietari e i loro profitti. Impariamo dalle lotte delle nostre sorelle e fratelli del Sud e dell’Est, e di concerto con loro, iniziamo a costruire la pace.
Uno sciopero decisivo contro l’ennesimo attacco alla scuola pubblica
di Renato CaputoSi profila un aumento dei carichi di lavoro per i docenti e una decurtazione del potere d’acquisto dei salari, insieme al taglio di migliaia di cattedre. Se insegnanti e sindacati non sapranno rendere efficace lo sciopero del 30 maggio, rischiano una sconfitta da cui sarà difficile rialzarsi.
Assenza di autonomia in politica estera e disastri in materia di lavoro e previdenza, questi i risultati del governo Draghi e delle politiche unidirezionali a favore dei profitti di impresa.
Visita della presidente greca Katerina Sakellaropoulou in Vietnam
Giulio ChinappiKaterina Sakellaropoulou, la prima donna ad occupare la presidenza della Grecia, ha effettuato una visita ufficiale in Vietnam tra il 15 ed il 19 maggio.
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A quale costo il sistema capitalistico può oggi riprodursi?
di Alessandra CiattiniIl sistema capitalistico potrebbe sopravvivere all’attuale crisi sistemica, accentuata dalla pandemia e dalla guerra, ma pesante sarà per noi il costo della sua riproduzione.
I limiti del marxismo dal punto di vista di Losurdo
di Renato Caputo e Holly GolightlyLo Stato, la nazione, la lingua, la religione, la molteplicità delle civiltà e il mercato attendono ancora di essere indagate ontologicamente dal marxismo
La parabola dell’economia politica – Parte XI: Marx, la caduta tendenziale del saggio del profitto
di Ascanio BernardeschiNella spietata competizione fra capitali, ognuno cerca di abbassare i propri costi per vincere la concorrenza introducendo innovazioni che risparmiano lavoro. Così facendo il capitale, che si può valorizzare solo attraverso l’eccedenza di lavoro, il pluslavoro, va incontro, sia pure fra alti e bassi, alla caduta del saggio del profitto e al proprio declino.
Per sottrarsi a quell’annichilente processo di “museificazione”, che ha già privato gran parte dell’arte del passato del suo senso e della sua originaria valenza veritativa, l’opera d’arte moderna deve dimostrarsi capace di adeguarsi a un’epoca a essa ostile, un mondo che sembra non solo aver perduto ogni parvenza di innocenza e ingenuità, ma anche ogni nostalgico ricordo di esse.