Tô Lâm è il nuovo Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam

Il 22 maggio, l'Assemblea Nazionale ha eletto il Ministro della Pubblica Sicurezza Tô Lâm come nuovo Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, in seguito alle dimissioni di Võ Văn Thưởng.


Tô Lâm è il nuovo Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam

Il 22 maggio, la 15ma Assemblea Nazionale ha eletto Tô Lâm come nuovo Presidente della Repubblica Socialista del Vietnam. La risoluzione per l’elezione del nuovo capo di Stato è stata approvata con 472 voti favorevoli su 473 deputati presenti, ovvero il 96,92% del totale dei deputati dell'Assemblea Nazionale.

L’elezione di Tô Lâm giunge dopo le dimissioni forzate di Võ Văn Thưởng, sollevato da tutte le sue funzioni lo scorso 21 marzo dopo l’emergere di alcuni scandali che lo avrebbero coinvolto quando occupava l’incarico di Segretario del Partito Comunista della provincia centrale di Quảng Ngãi. Come avevamo segnalato in un nostro precedente articolo [1], Carl Thayer, professore emerito di politica all’Università del Nuovo Galles del Sud, aveva segnalato che dietro all’emergere dell scandalo riguardante Thưởng ci fosse proprio Tô Lâm, allora Ministro della Pubblica Sicurezza, che in precedenza aveva osteggiato la candidatura di Thưởng alla presidenza.

Ma chi è il nuovo Presidente vietnamita? Il Generale Tô Lâm è nato nel 1957, originario della comune di Nghĩa Trụ, nella provincia di Hưng Yên; laureato in giurisprudenza, è stato professore di Scienze della Sicurezza. È stato membro del Comitato Centrale del Partito per tre mandati, membro del Politburo per due mandati e deputato della 14ma e 15ma Assemblea Nazionale.

Ripercorrendo la sua carriera politica, dal 1988 al 1993, Tô Lâm è stato Vice Capo e poi Capo della Sezione I del Dipartimento di Protezione Politica del Ministero della Pubblica Sicurezza. Nei successivi 13 anni, ha ricoperto il ruolo di Vicedirettore e poi Direttore della Sezione III del Dipartimento di Protezione Politica del Ministero della Pubblica Sicurezza. Dal 2006 al 2009, Tô Lâm è stato Vice Direttore Generale del Dipartimento Generale della Sicurezza del Ministero della Pubblica Sicurezza. Nei due anni successivi, ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale del Dipartimento Generale della Sicurezza I del Ministero della Pubblica Sicurezza. Infine, ha ricoperto la carica di Vice Ministro della Pubblica Sicurezza da agosto 2010 ad aprile 2016, e poi quella di Ministro della Pubblica Sicurezza per gli ultimi otto anni.

Secondo alcuni analisti, dunque, l’elezione di Tô Lâm potrebbe rappresentare anche la perdita di influenza da parte del Segretario Generale del Partito Comunista, Nguyễn Phú Trọng, che invece aveva fortemente sostenuto la presidenza di Thưởng, considerato come un suo fedelissimo. Non dimentichiamo che nel 2026 avrà luogo il Congresso Nazionale del Partito Comunista, in occasione del quale l’ultraottantenne Trọng dovrebbe abbandonare la guida del Partito.

Nel corso del suo mandato alla guida del PCV, Nguyễn Phú Trọng ha fatto della lotta alla corruzione una delle sue principali battaglie, ma quest’arma ha colpito anche alcuni dei suoi principali sostenitori, come appunto Thưởng, ma anche l’ormai ex Presidente dell’Assemblea Nazionale, Vương Đình Huệ [2]. Questo dimostra come la lotta alla corruzione lanciata da Trọng non faccia effettivamente sconti a nessuno, ma allo stesso tempo ha contribuito a rafforzare gli oppositori interni del Segretario Generale.

A proposito delle dimissioni del primo legislatore, lo scorso 20 maggio l’Assemblea Nazionale ha provveduto anche ad eleggere il successore di Vương Đình Huệ nella persona di Trần Thanh Mẫn. Nel suo discorso d'insediamento, Mẫn ha sottolineato di essere sempre profondamente consapevole che, indipendentemente dalla posizione ricoperta, deve sempre mantenere fermi gli obiettivi dell'indipendenza nazionale e del socialismo; applicare e sviluppare creativamente il marxismo-leninismo e il pensiero di Hồ Chí Minh; rimanere fedele alla linea di rinnovamento del Partito; garantire al massimo gli interessi nazionali e i diritti, gli interessi legittimi e le aspirazioni giuste del popolo.

Il precedente 18 maggio, in occasione della Conferenza del Comitato Centrale che ha raccomandato le nomine di Tô Lâm alla presidenza e di Trần Thanh Mẫn alla carica di primo legislatore, il Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam Nguyễn Phú Trọng ha invitato a “analizzare e valutare l'attuazione degli obiettivi e compiti del quinquennio 2021-2025, confermare i risultati raggiunti, evidenziare le limitazioni e le cause, le lezioni apprese. [...] Dobbiamo analizzare a fondo i principali problemi legati allo sviluppo economico, culturale e sociale sostenibile; garantire la difesa nazionale, la sicurezza e le relazioni estere; costruire e riformare il Partito e il sistema politico in modo veramente pulito e forte”.

Nella stessa occasione, il Comitato Centrale ha eletto quattro nuovi membri del Politburo per sostituire coloro che ne sono stati rimossi o espulsi per questioni legate alla corruzione o a cattive pratiche, proseguendo la campagna senza quartiere di lotta alla corruzione. 

Note:

[1]https://giuliochinappi.wordpress.com/2024/03/24/vietnam-le-dimissioni-del-presidente-vo-van-thuong-evidenziano-le-sfide-interne-per-il-paese/ 

[2]https://giuliochinappi.wordpress.com/2024/05/05/vietnam-la-lotta-alla-corruzione-non-fa-sconti-a-nessuno/

24/05/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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