Il Vietnam celebra i 78 anni di indipendenza

Il 2 settembre, si sono tenute in Vietnam le celebrazioni per la giornata dell’indipendenza, in ricordo della dichiarazione letta da Hồ Chí Minh nel 1945.


Il Vietnam celebra i 78 anni di indipendenza

Il 2 settembre 1945, il leader comunista Hồ Chí Minh proclamò l'indipendenza del Vietnam dalla Francia e la nascita di quella che allora venne denominata Repubblica Democratica del Vietnam, oggi Repubblica Socialista del Vietnam, con un discorso tenuto presso la piazza Ba Đình di Hà Nội. Da allora, questa giornata è divenuta una delle principali festività del Paese dell’Asia sud-orientale, ufficialmente denominata "Giornata nazionale del Vietnam" (Ngày Quốc Khánh Việt Nam).

Quest’anno, dunque, il Paese ha celebrato i 78 anni della propria indipendenza. Nella capitale Hà Nội, i vertici del Partito Comunista e della Repubblica Socialista si sono riuniti per le celebrazioni ufficiali della festa nazionale, il cui momento culminante è stato il discorso del presidente Võ Văn Thưởng, il quale ha ricordato i grandi sacrifici effettuati dal popolo vietnamita per raggiungere l’agognata indipendenza dopo la lunga colonizzazione francese.

La vittoria della Rivoluzione d’agosto del 1945 è uno dei capitoli più gloriosi della storia del Vietnam”, ha affermato il capo di Stato. “Essa sottolinea la straordinaria forza della grande unità nazionale e ha inaugurato un salto di qualità per la nazione vietnamita: un’era di indipendenza nazionale allineata al socialismo. Il popolo del Vietnam è riuscito a sfuggire alla sottomissione e a riprendere il controllo del proprio Paese e del proprio destino”, ha ricordato il presidente Võ Văn Thưởng.

In occasione della lettura della dichiarazione d’indipendenza, il 2 settembre 1945, il presidente Hồ Chí Minh ha annunciato al mondo che “il Vietnam ha il diritto di godere della sua libertà e indipendenza ed è, di fatto, diventato un paese libero e indipendente. L’intero popolo del Vietnam è determinato a mobilitare tutte le sue forze fisiche e mentali, a sacrificare la propria vita e le proprie proprietà per salvaguardare detta libertà e indipendenza”, ha proseguito Thưởng nel suo discorso, ricordando il famoso motto di Hồ Chí Minh, secondo il quale “niente è più prezioso dell’indipendenza e della libertà”.

Lo spirito vietnamita ha caratterizzato non solamente la lotta per l’indipendenza dalla Francia, ma anche i conflitti dei decenni successivi, nei quali, prima gli stessi colonizzatori francesi e poi gli imperialisti statunitensi hanno tentato di privare il popolo vietnamita della propria indipendenza e della propria libertà. Dopo le vittorie sul campo bellico, il Vietnam ha dovuto affrontare una nuova lotta per eradicare la fame e la povertà dal Paese, ottenendo importanti successi negli ultimi decenni, dopo il lancio, nel 1986, del programma di riforme economiche noto come Đổi Mới: “La stabilità socio-politica è stata mantenuta. La difesa e la sicurezza sono state fermamente salvaguardate. La sicurezza sociale è stata garantita. Il tenore di vita delle persone è costantemente migliorato”, ha affermato Thưởng.

Oggi il Vietnam si sta affermando come un importante attore internazionale sia a livello regionale che globale. Esso ha infatti stabilito rapporti diplomatici con 192 Paesi, emergendo come una delle economie più dinamiche nella regione dell'Asia-Pacifico. Le prestazioni ottenute dal Vietnam nella lotta alla pandemia di Covid-19 non hanno fatto altro che rafforzare l’immagine del Paese a livello internazionale, ed oggi "il Vietnam è davvero un Paese di pace, amicizia, cooperazione e sviluppo e una destinazione bella, sicura, amichevole e ospitale", ha affermato il presidente.

Il capo dello Stato ha sottolineato che una risorsa inestimabile e una significativa fonte di forza per il Vietnam in grado di permettergli di superare tutte le sfide e le perdite deriva dal patriottismo del popolo, dalla grande unità nazionale, dall’incrollabile risolutezza e dal coraggio, dall’instancabile ricerca dell’autosufficienza e della resilienza e dalla profonda aspirazione all’indipendenza, alla libertà, alla pace e alla felicità: "Il Vietnam si sforza sempre di mobilitare la forza dell'intera nazione e persegue con perseveranza la filosofia dell'indipendenza nazionale in linea con il socialismo che il Partito, il presidente Hồ Chí Minh e il popolo vietnamita hanno scelto", ha affermato ancora Võ Văn Thưởng.

Il Vietnam sta cercando di realizzare l’aspirazione di diventare un Paese sviluppato e ad alto reddito entro il 2045. A tal fine, rimaniamo fermi nel promuovere l’attuazione olistica e globale del Đổi Mới e nell’impegnarci in un’integrazione internazionale ampia e globale. Il Vietnam continua inoltre a migliorare come Stato socialista governato dalla legge e come economia di mercato orientata al socialismo”. Allo stesso tempo, il Paese si sta impegnando per salvaguardare fermamente la propria sovranità e integrità territoriale, nonché per preservare e sviluppare l’inestimabile eredità coltivata da generazioni di vietnamiti.
Il leader dello Stato vietnamita ha inoltre sottolineato che ci troviamo in un mondo di incertezze e complessità, in cui i Paesi si trovano ad affrontare rischi e sfide maggiori, affermando che le questioni di sicurezza globali, tradizionali e non tradizionali, continuano ad evolversi in modo complicato e minacciano la stabilità e lo sviluppo sostenibile: “Affinché la pace e la prosperità comuni possano essere mantenute per tutti i paesi, il Vietnam è del parere che dobbiamo restare uniti, rafforzare la cooperazione, sostenere il multilateralismo e rispettare le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”.

08/09/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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