56 parlamentari PS, PCF, ecologisti e senza etichetta hanno indirizzato venerdì una lettera al presidente della Repubblica per chiedergli di “agire senza aspettare per una uscita dalla crisi" tenendo conto "dell’opposizione maggioritaria in Francia" al progetto della Loi travail. Parigi, 27 maggio 2016.
da L’Humanité*
Signor Presidente della Repubblica
La Francia sta attraversando un periodo di tensioni sociali senza precedenti da quando la sinistra è al potere. Nessuno può essere soddisfatto di una tale situazione di conflitti, di esasperazioni e di sofferenze. Questa nuova crisi era pertanto prevedibile.
Noi non abbiamo mai smesso di avvisarvi. Come stupirsi di questa collera sempre più viva, delle mobilitazioni che si moltiplicano quando un governo nato dalla Sinistra e dagli ecologisti, dopo il dibattito sulla “decadenza della nazionalità” che aveva già profondamente ferito la Francia, propone una riforma del Codice del lavoro fondata sull'inversione della gerarchia delle norme, e accetta consapevolmente di facilitare i licenziamenti?
Come stupirsi, in un momento di grave debolezza democratica, ma anche di vibranti aspirazioni civili, che l’utilizzazione dell’articolo 49-3 della Costituzione, dall'inizio dei dibattiti parlamentari, su un tema così essenziale per la vita quotidiana come il Codice del lavoro, sia vissuta come una negazione di democrazia?
Questi orientamenti e queste decisioni non possono trovare in queste condizioni un esito positivo per la Francia. È per questo che vi chiediamo Signor Presidente della Repubblica, d’agire senza aspettare perché il dialogo coinvolga tutti, e per l’uscita dalla crisi che noi crediamo ancora possibile.
Da un punto di vista democratico, prima di tutto. Tenendo conto dell’opposizione di maggioranza, che questo testo suscita in Francia, nell'Assemblea nazionale, come da parte di una maggioranza di cittadini e di sindacati. Ritrovando la strada dell’ascolto. Riprendendo con lo spirito del Bourget (discorso di Hollande del 2012). Smettendo di voler imporre disposizioni pericolose e regressive per i lavoratori, e rinunciando all'utilizzo dell’articolo 49-3.
Sulla sostanza del testo, poi. C’è ancora tempo per abbandonare queste riforme, che inquietano legittimamente e dividono la sinistra, che flessibilizzano e rendono insicuro l’insieme dei nostri concittadini, per affermare infine delle scelte, in materia di occupazione e di codice del lavoro in favore di coloro per cui esiste, in Francia e in Parlamento, una maggioranza a sinistra. Sì, noi tutti sappiamo che una tale maggioranza esiste per:
· Il mantenimento della gerarchia delle norme e del principio in favore, per la creazione di protezioni contro il dumping sociale tra imprese, contro la messa in concorrenza che non avrà altro effetto che di tirare verso il basso i salari e l’insieme della nostra economia.
· Misure destinate a rinforzare il dialogo sociale, il ruolo delle organizzazioni sindacali, la presenza dei salariati nei consigli d’amministrazione delle imprese, perché è lì una più grande sfida per la democrazia.
· Una sicurezza sociale professionale ambiziosa. Non deve essere una contropartita ad un mercato del lavoro divenuto più precario e più flessibile ma davvero un progetto di società, di nuove conquiste sociali per dei percorsi emancipatori.
· La creazione, non di misure sparse, ma di un insieme di nuove protezioni nell’economia digitale emergente e l’accentuazione della responsabilità sociale e fiscale delle piattaforme e degli altri attori economici che traggono profitti immensi dalle innovazioni tecnologiche.
· Delle disposizioni volte a facilitare la spartizione del tempo di lavoro, vera sfida della modernità, essenziale per lottare efficacemente contro la disoccupazione, rendendo in particolare più costoso, dunque dissuasivo, il ricorso alle ore di straordinario.
La nostra responsabilità di Parlamentari ci conduce oggi, Signor Presidente, a spingervi ad agire. Non è mai un disonore prendere in considerazione le aspirazioni del popolo, fare una scelta coraggiosa di pacificazione e di costruzione collettiva. C’è un strada in grado di unire in Francia come in Parlamento. Ostinarsi oggi a voltargli le spalle fa correre alla Francia dei grandi pericoli per il suo avvenire collettivo.
Noi vi preghiamo di accettare, Signor Presidente della Repubblica, l’espressione della nostra più alta considerazione.
I firmatari :
Laurence Abeille, députée du Val-de-Marne
Brigitte Allain, députée de Dordogne
Pouria Amirshahi, député des Français établis hors de France
François Asensi, député de Seine-Saint-Denis
Isabelle Attard, députée du Calvados
Danielle Auroi, députée du Puy-de-Dôme
Laurent Baumel, deputé d'Indre-et-Loire
Philippe Baumel, député de Saône-et-Loire
Huguette Bello, députée de la Réunion
Jean-Pierre Blazy, député du Val-d'Oise
Alain Bocquet, député du Nord
Michèle Bonneton, députée de L'Isère
Kheira Bouziane-Laroussi, députée de Côte-d'or
Isabelle Bruneau, députée de l'Indre
Marie-Georges Buffet, députée de Seine-Saint-Denis
Jean-Jacques Candelier, député du Nord
Fanélie Carrey-Conte, députée de Paris
Patrice Carvalho, député de l'Oise
Gaby Charroux, député des Bouches-du-Rhône
André Chassaigne, député du Puy-de-Dôme
Pascal Cherki, député de Paris
Sergio Coronado, député des Français établis hors de France
Marc Dolez, député du Nord
Cécile Duflot, députée de Paris
Aurélie Filippetti, députée de Moselle
Jacqueline Fraysse, députée des Hauts-de-Seine
Geneviève Gaillard, députée des Deux-Sèvres
Daniel Goldberg, député de Seine-Saint-Denis
Linda Gourjade députée du Tarn
Edith Gueugneau, députée de Saône-et-Loire
Benoît Hamon, député des Yvelines
Christian Hutin, député du Nord
Serge Janquin, député du Pas-de-Calais
Romain Joron, député de la Somme
Régis Juanico, député de la Loire
Jérôme Lambert, député de Charente
Jean-Luc Laurent, Député du Val-de-Marne
Christophe Leonard, député des Ardennes
Noël Mamère, député de Gironde
Alfred Marie-Jeanne, député de Martinique
Kléber Mesquida, député de l'Herault
Philippe Nogues, député du Morbihan
Christian Paul, député de la Nièvre
Michel Pouzol, député de l'Essonne
Patrice Prat député du Gard
Barbara Romagnan, députée du Doubs
Jean-Louis Roumegas, député de l'Herault
Nicolas Sansu, député du Cher
Eva Sas, députée de l'Essonne
Suzanne Tallard, députée de Charente-Maritime
Thomas Thevenoud, député de Saône-et-Loire
Stéphane Travert, député de la Manche
Michel Vergnier, député de la Creuse
* traduzione a cura di Laura Nanni