Fake news
Il consenso è un’onda
che cancella ogni cosa
coprendo la terra
di sabbia e fango.
Il suo messaggio dice
di acqua destinata
a restare sempre sotto
e altra a vedere sempre il cielo.
L’acqua non sa perché
si riversa in terra
è il vento a governarla
a dire dove frangersi.
L’orizzonte è cieco
si vede solo ciò che è mostrato
nessuno conosce la storia
riposa sotto quel mare
che avvolge le cose.
Le chiamano fake news,
loro sono il vento,
quel vento che si nutre del consenso
voluto da chi abita
la grotta d’Eolo
e se anche Ifigenia
viene sacrificata in suo nome
esiste sempre una guerra
che vi trova giustificazione.
Ci dicono
che le ideologie sono finite:
questa è la fake news più mostruosa!
A insinuarlo sono gli stessi che ogni giorno
erigono monumenti
a quella che divide gli uomini
che traccia confini per terra
che accumula armi e ricchezze
e schiera eserciti coperti di fango.
Chi costruisce scuri
lo fa per tagliare alberi
chi reti per spogliare il mare
chi lance e scudi
per conquistare un mercato
scavare un suolo lontano
a trarne tesori nascosti
rubando il pensiero dei popoli
spezzandone la fede.
Le chiamano fake news
ma non sono gocce di pioggia
che cadono qua e la
a creare l’onda.
Il pericolo vero
è che il pensiero accetti l’onda
come il solo frutto naturale
del mare, un mare
che avvolge tutto in un ombroso silenzio.
Leggi le altre poesie di classe di Giuseppe Vecchi
Fake news
Ci dicono che le ideologie sono finite: questa è la fake news più mostruosa!
- di Giuseppe Vecchi
- 23/12/2017
- Cultura
23/12/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.