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Lo sciopero della scuola contro la finanziaria del governo Meloni
Lo sciopero della scuola del 31 ottobre, indetto dalla FLC, ha registrato un’adesione del 4,76% dei lavoratori del settore, nonostante le importanti motivazioni oggettive per scioperare, a partire dalla compressione salariale. Dato il livello di attacco governativo è necessario mobilitarsi per lo sciopero generale del 29 novembre.
La linea dell’unità sindacale tra CGIL CISL e UIL
La CGIL da anni porta avanti la linea dell’unità sindacale con CISL UIL e a livello federale anche con altri sindacati minori. Si tratta di una linea corretta e cosa sta producendo questa posizione portata avanti dalle componenti più di destra del sindacato?
Referendum CGIL sul lavoro
La CGIL sta promuovendo 4 importanti quesiti referendari che riguardano le principali criticità dell’impianto normativo in materia di lavoro: licenziamenti , sicurezza sul lavoro e precarietà.
C’è un solo limite allo sciopero, la forza dei lavoratori
Il ministro Salvini limita lo sciopero del 17 novembre, ma l’unico limite reale a uno sciopero è la forza che i soggetti organizzati dei lavoratori sono in grado di mettere in campo.
Il re nudo
Lo sciopero indetto da Cgil e Uil smaschera la politica economica del governo Meloni che si è rivelata contro gli interessi dei lavoratori e dei più poveri
La Cgil e l’opposizione di massa
Ben due enormi manifestazioni si sono svolte nella Capitale lanciate dalla Cgil per opporsi al governo più reazionario della Storia della Repubblica italiana. L’unica opposizione reale e dunque di massa è il sindacato più grande della nazione e la mancanza di una sponda politica potrebbe, come un film già visto, rafforzare il nefasto Partito Democratico. Ci ritrovate allo sciopero generale di CGIL e UIL di novembre contro la manovra del governo.
No al governo
Le proposte della Cgil per un accordo col Governo meritano di essere analizzate e contestate con rigore analitico
Le prospettive della mobilitazione in Francia
Le riflessioni di alcuni membri della CGT sulle prospettive della lotta in Francia contro la riforma delle pensioni voluta da Macron, e quali prospettive per la mobilitazione in Italia.
Perché non facciamo come in Francia?
In Italia manca un sindacato che, come in Francia, faccia il proprio mestiere, manca un movimento politico sinceramente riformista e, quindi, non succube come da noi alle compatibilità neoliberiste, manca la capacità di assumere un’attitudine critica nei riguardi della logica ordoliberista imposta dall’Unione Europea, infine, nel nostro paese, si sono sprecate tutte le opportunità per una inversione di rotta rispetto alla sinistra governista.