DDL scuola: la sola battaglia persa è quella che non si è combattuta
di Renato CaputoPer una riflessione critica sulla mobilitazione della scuola contro la riforma in chiave liberista imposta dal governo Renzi. Dopo aver analizzato le conquiste di una lotta che ha coinvolto per un intero anno i lavoratori sensibili alla necessità di difendere la qualità della scuola pubblica, ne analizzeremo anche i limiti. Infine, a partire da questi ultimi, proveremo a ragionare sul Che fare?
L’unico accordo possibile all’interno dell’Ue non può che riflettere i rapporti di forza tra le classi, che oggi significa compromettere le condizioni di vita della grande massa della popolazione greca, isolata e dunque incapace ad affrontare le sfide e le conseguenze derivanti dall’abbandono dell’Unione o anche solo della sua moneta.
Il No alla proposta della Troika scaturito dal referendum deve diventare un fattore di lotta e di legame con le classi oppresse dalla Troika e dai governi nazionali che ne fanno le veci. Le classi subalterne in Grecia hanno dimostrato la volontà e la forza di lottare. Ma hanno bisogno del sostegno di un movimento internazionale che sappia sviluppare un'analisi e una coscienza della lotta di classe. In sostanza, di un movimento internazionalista.
Marcegaglia, dopo l’occupazione del tetto arriva l'accordo
di ControlacrisiSi è conclusa dopo una settimana di sit in sui tetti degli stabilimenti Marcegaglia di Milano la protesta dei sette operai contro il loro trasferimento coatto in uno stabilimento del Piemonte. Ma la mobilitazione continua.
A poche ore dall’esito del referendum sale la tensione per il futuro di Atene; o sarà ancora (e più di prima) austerità oppure il Paese dovrà cogliere l’occasione di spezzare la gabbia dell’Unione Europea.
Giacché: "La Germania ha una visione egoistica nel breve periodo e miope nel lungo"
di Fabio SebastianiSembra proprio che la Grecia, con la scelta del referendum, abbia messo allo scoperto le contraddizioni dell'Europa monetarista a guida tedesca. Ne parla in un’intervista su Controlacrisi Vladimiro Giacché.
Il ruolo di un giornale comunista in un partito comunista: l’Avante
di Annita BenassiUn Partito Comunista ha bisogno come condizione necessaria per la sua esistenza di un organo d’informazione comunista. Attraverso il giornale il partito vive nella battaglia ideologica, cerca continuamente l’analisi e le contraddizioni dello stato di cose esistenti e dunque favorisce l’aderenza del Partito al movimento reale.
Nel Trattato Transatlantico per il libero commercio e gli investimenti tra Unione Europea e Stati Uniti (TTIP) che tra pochi giorni sarà ridiscusso a Strasburgo, si prevede anche l’inserimento dell’arbitrato internazionale per le controversie tra Stati e investitori privati esteri. Una clausola pericolosissima per lo stato di diritto e per l’autodeterminazione di ogni singolo stato firmatario del futuro trattato.
La caduta del muro di Berlino ha favorito paradossalmente il proliferare di nuove barriere di separazione in tutto il mondo. In realtà è il prevalere nella lotta per l’egemonia, anche nella a-sinistra, di posizioni nazionaliste ed eurocentriche, e la debolezza delle posizioni internazionaliste e antimperialiste a favorire il sorgere di nuovi muri, che separano nelle città i ricchi dai poveri, a livello internazionale i paesi dominati dai paesi subalterni.
La “buona università” e la società dell'ignoranza (parte 2)
di Alessandra CiattiniProsegue l’analisi della prof. Ciattini sulla controriforma in chiave liberista dell’università, architettata dal governo. La “buona università” mira a far uscire l’università dalla Pubblica Amministrazione e a introdurre anche in quest’ambito il “jobs act”, la conseguente privatizzazione del rapporto di lavoro per il personale docente.
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Il re è nudo! La regola del gioco, un film di denuncia controcorrente
di Renato Caputo e Holly GolightlyCi sono “storie troppo vere per essere raccontate”. Fra queste vi è l’inchiesta giornalistica Dark Alliance alla base del film qui recensito. Da essa emerge come la guerra alla droga sia strumentalizzata dall’“Impero” per tenere a bada la plebe moderna, militarizzare il territorio, carcerare un numero incredibile di afro-americani e sostenere il terrorismo; tutto per combattere il totalitarismo comunista, ça va sans dire.
“Il nemico marcia sempre alla tua testa”, questa la considerazione che viene in mente leggendo le grida di giubilo dei sindacati dopo l’accordo che hanno siglato il 2 luglio con la multinazionale d’oltreoceano per risolvere la vertenza che va avanti da oltre 5 mesi. I lavoratori e le lavoratrici hanno avviato con la lotta una trattativa che poteva portare risultati importanti. I sindacati, invece di portare la lotta fino in fondo, l’hanno deviata chiudendo un accordo su una mediazione estremamente al ribasso e senza prospettive. L'ultima parola adesso agli operai con il referendum.
A diversi mesi dall’entrata in vigore dell’ennesima riforma del mercato del lavoro, i dati mostrano chiaramente la mistificazione dei proclami governativi. L’occupazione non cresce affatto, si trasformano soltanto i contratti che mantengono sostanzialmente invariata la precarietà dei rapporti di lavoro, in ossequio ai desiderata del padronato nazionale e della sua strategia di uscita capitalistica della crisi.
Nella vastissima elaborazione teorica del pensiero femminista e di genere, il concetto tradizionale del Tempo viene scardinato. Da una dimensione lineare e consequenziale, si passa alla concezione di una sincronia di segmenti che permette di mettere in relazione fra loro i punti in comune di fenomeni solo apparentemente lontani fra loro. E così dal Tempo si approda allo Spazio.