Analizzando la situazione militare in Ucraina, sembrerebbe che i russi continuino ad avanzare, mentre gli ucraini annunciano una controffensiva, cosa facile da dire e difficile da fare. Anche sul piano delle perdite per varie ragioni l’esercito ucraino sembra il più colpito. Nel frattempo, Emanuel Macron si è recato a Pechino per sollecitare i cinesi a cambiare atteggiamento verso la Russia. Al suo ritorno il detestato presidente francese ha sostenuto la necessità che l’Europa abbia una sua autonomia strategica e non debba sottostare alla volontà degli USA. Tali affermazioni hanno suscitato reazioni negative in alcuni ambienti politici statunitensi; in particolare, il senatore Marc Rubio dell’esilio cubano ha affermato che se gli europei non si impegneranno contro la Russia, il suo paese potrebbe decidere di abbandonare lo scenario russo-ucraino per dedicarsi completamente al cosiddetto indo-pacifico. Ovviamente gli europei non sarebbero in grado di assumersi la responsabilità di continuare la guerra per molte ragioni.
L’altro punto affrontato è la questione del nascente multipolarismo, la cui costruzione sarebbe ancora assai lontano; sembrerebbe piuttosto che in questo contesto internazionale assai intricato i vari paesi, che palesano sentimenti occidentali, si stiano muovendo verso il multilateralismo, ossia stringono accordi molto pragmatici a seconda dei loro immediati interessi con le due parti in lotta o con paesi assai da loro distanti per cultura, politica e religione.