Everything Everywhere all at Once di Dan Kwan, Daniel Scheinert, azione, Usa 2022, ha ottenuto 10 candidature e vinto 7 Premi Oscar fra cui miglior film, regia, sceneggiatura non originale, montaggio, attrice, 6 candidature e vinto 2 Golden Globes, 10 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 1 candidatura a British Independent, Il film è stato premiato a National Board, 13 candidature e vinto 5 Critics Choice Award (fra cui miglior film, regia, montaggio, sceneggiatura non originale), ha vinto 4 SAG Awards, 7 candidature e vinto 6 Spirit Awards, ha vinto un premio ai Writers Guild Awards, ha vinto un premio ai Directors Guild, ha vinto un premio ai CDG Awards, ha vinto un premio ai Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, 2 candidature e vinto un premio ai NSFC Awards, ha vinto 3 Critics Choice Super, voto: 3. Indubbiamente il film più assurdamente sopravvalutato dell’anno. Si tratta di un film insostenibilmente demenziale, del tutto antirealistico, completamente inverosimile, realizzato alla maniera dei film da sala parrocchiale, pura droga per il popolo, per di più d’infima qualità. Anche il contenuto, oltre alla forma, riesce a essere il massimo del reazionario portando lo spettatore a impersonarsi nel piccolo borghese che ha il suo principale nemico nel fisco, in quanto fa di tutto per evadere in modo truffaldino le tasse. Dunque il male nel multiverso è impersonato dall’impiegata dell’agenzia delle entrate.
Navalny di Daniel Roher, Usa 2022, premiato come miglior documentario agli Oscar, ai BAFTA, a Sundance, voto: 3. Film di mera propaganda guerrafondaia, filoimperialista e russofoba, può essere utile esclusivamente per comprendere come si costruisce un eroe di carta e come si realizzano materiali propagandistici ben rifiniti. Utile anche a comprendere quanto l’ideologia filoimperialista condizioni la scelta dei film da premiare.
Frankenstein Junior di Mel Brooks con Gene Wilder, comico, Usa 1974, nomination miglior sceneggiatura non originale a Mel Brooks e Gene Wilder ai premi Oscar 1975, voto: 3. Torna nelle sale, in versione restaurata, uno dei film più assurdamente sopravvalutati. Rivisto oggi il film appare davvero penoso, con contenuti maschilisti al quanto insopportabili.
Asteroid City di Wes Anderson con Scarlett Johansson, Tom Hanks, e Tilda Swinton, sentimentale, commedia, Usa 2023, voto: 3. Film senza capo né coda, esemplare nel dimostrare la natura irrazionale e reazionaria dell’ideologia post moderna da cui il film è completamente pervaso, risultando del tutto insostenibile.
EO di Jerzy Skolimowski, drammatico, Polonia, Italia 2022, Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar per miglior film straniero, premio della giuria al Festival di Cannes, 2 candidature e vinto un premio ai European Film Awards, 1 candidatura a Cesar, Il film è stato premiato a National Board, ha vinto 2 NSFC Awards quale miglior film straniero, voto: 3,5. Il film, esaltato dall’unico quotidiano sedicente comunista italiano, è vergognosamente postmoderno, a ulteriore dimostrazione del fatto che i critici cinefili della a-sinistra considerano essere radicali il sostenere in modo incondizionato e del tutto acritico gli aspetti più irrazionalisti dell’ideologia dominante.
Mare fuori è una serie televisiva italiana prodotta da Rai Fiction e Picomedia, distribuita a partire dal 2020 da Netflix, miglior serie dell’anno ai Nastri d’Argento, campione di incassi voto 3,5. Serie tv del tutto insostenibile, banalissima, fatta con i piedi, ultrascontata, piena di stereotipi anche razzisti, in tutto e per tutto simile a una telenovela, è veramente assurdo il successo di pubblico e di critica che ha incontrato. Veramente viviamo in tempi oscuri!
Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores, drammatico, Italia 2023, con Toni Servillo e Sara Serraiocco, nomination miglior film, attore non protagonista a Fabrizio Bentivoglio, fotografia, scenografia e costumi ai Nastri d’Argento 2023, voto: 3,5. Film sostanzialmente postmoderno, senza arte né parte, decisamente soporifero e assurdamente sopravvalutato ai Nastri d’Argento.
An Irish Goodbye di Tom Berkeley e Ross White, commedia, Irlanda e Gran Bretagna 2022, premio Oscar miglior cortometraggio, voto: 4-. Assurdamente sopravvalutato, si tratta di un cortometraggio improntato alla più noiosa e scontata ideologia irrazionalistica postmoderna.
Aftersun di Charlotte Wells, drammatico, Gran Bretagna e Usa 2022, ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar per il miglior attore, 4 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 1 candidatura agli European Film Awards, 15 candidature e vinto 6 British Independent, è stato premiato a National Board, 3 candidature a Critics Choice Award, 5 candidature e vinto un premio a Spirit Awards, ha vinto un premio ai Directors Guild, 3 candidature e vinto un premio ai NSFC Awards. I premi vinti sono per il miglior regista esordiente, voto: 4-. Film minimal-qualunquista e improntato alle più banale ideologia dominante postmoderna, funzionale alla distruzione della ragione e dell’arte. Certamente fra i film più sopravvalutati dell’anno, risulta di una banalità sconfortante.
Crimes of the future di David Cronenberg, con Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, fantascienza, Usa 2022, disponibile su Sky Now, voto: 4-. Film disgustoso, naturalmente postmoderno, con il gusto per l’orrido e un’aria saccente e intellettualoide da secentismo programmatico, con lo smodato gusto del regista di ammirarsi la lingua.
Lo scontro (Beef) è una serie televisiva statunitense del 2023 disponibile Netflix, commedia nera, nomination miglior miniserie, miglior attore, miglior attrice Emmy Awards, voto: 3,5. Serie tutta incentrata su una trovata, valida al massimo per realizzare un cortometraggio, ossia portare Duel alle estreme conseguenze, fino a renderlo comicamente paradossale.
Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi, drammatico, Italia, Francia e Belgio 2022, premio della giuria al festival di Cannes 2022, David di Donatelo come miglior film, sceneggiatura non originale, montaggio e suono, disponibile su SKYCINEMA2, voto: 4-. Film balordamente sopravvalutato, dimostra nel modo più eclatante il livello più basso raggiunto dal cinema italiano. Le otto montagne è un film noioso, fondamentalmente irrazionale e reazionario, stupidamente lungo, lezioso, furbetto, inverosimile e scontato.
Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, con Michael J. Fox, avventura, commedia, Usa 1985, voto 4. Film davvero senza qualità, è difficile comprendere tutto il suo successo e la sua riproposizione in prima visione.
Red di Domee Shi, animazione, Usa 2022, nomination miglior film di animazione agli Oscar, Golden Globes, Bafta e Critics Choice Award 2023, prodotto dalla Pixar e distribuito su Disney+ voto: 4. Sotto il controllo della Disney, la Pixar è stata sempre più normalizzata fino a perdere i propri tratti caratteristici. Il film, insostenibile per gli adulti, non è nemmeno troppo adatto ai bambini. Da una parte vi è la completa omologazione all’industria culturale, dall’altra una trovata metaforica che rende tutta la vicenda estremamente inverosimile e, di fatto, infantile.
Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer è una miniserie televisiva statunitense del 2022, basata sulla biografia del serial killer cannibale Jeffrey Dahmer, che terrorizzò lo Stato del Wisconsin tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. La miniserie, composta da 10 puntate, è stata pubblicata su Netflix, nomination miglior miniserie Golden e Critic super, voto: 4. Serie francamente insostenibile, unico motivo di reale interesse è che la polizia di fatto per troppo tempo non fa nulla contro questo spaventoso serial killer in quanto uccide uomini delle classi e delle etnie più deboli, con tendenze omosessuali e vive in un quartiere ultraperiferico.
Brado di Kim Rossi Stuart, drammatico, Italia 2022, nomination per la miglior regia, miglior attore non protagonista a Saul Nanni, migliore sceneggiatura ai Nastri d’argento e miglior sceneggiatura non originale ai David di Donatello, voto: 4. Del tutto immeritate le nomination che ha ricevuto, il film è in modo insensato sopravvalutato. Brado è noioso, non affronta temi sostanziali, non offre godimento estetico, ha personaggi schematici, poco dialettici e per nulla tipici.
House of the dragon è una serie Tv statunitense di genere fantasy del 2022, ideata da Ryan J. Condal e George R.R. Martin. La serie ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, ha vinto un premio ai CDG Awards, voto: 4. Vista l’incetta di premi, abbiamo deciso di costringerci a vedere tutti gli episodi di questa pessima serie, indubbiamente fra le più sopravvalutate. La serie, di genere fantasy, racconta una storia per bambini. Quindi è sostanzialmente insostenibile a un pubblico adulto, ma d’altra parte non adatta ai bambini per la crudezza della vicenda. La serie cerca di darsi un tono, affrontando un tema sostanziale come l’emancipazione della donna, ma lo fa nel modo peggiore e più reazionario. Nel caso specifico l’emancipazione da realizzare sarebbe quella di consentire a una donna di succedere al trono di una monarchia assoluta, in cui si organizzano matrimoni con bambine. Quindi, invece di mostrare come la lotta per l’emancipazione della donna non possa realizzarsi in una monarchia assoluta, dove di fatto nessuno è realmente libero ed emancipato, si fa credere che una donna che riesca ad assumere un potere di fatto dispotico, costituirebbe un passo sostanziale nell’emancipazione femminile.
La pessima trovata dei draghi si dimostra utile come metafora della moderna guerra aerea. Gli aspetti terroristici di quest’ultima vengono completamente occultati, tanto che i paesi del terzo mondo aggrediti imperialisticamente, sono presentati come abitati da crudeli selvaggi, identificati come animali e pirati. Mentre anche il personaggio decisamente più apertamente fascista, viene presentato come un del tutto irrealistico eroe in quanto schiaccia nella violenza la resistenza dei popoli del sud del mondo. Dinanzi a tali posizioni ultra imperialiste diviene risibile l’attenzione rivolta a criticare la violenza verso gli animali, senza contare che si tratta di un aspetto del tutto inverosimile rispetto all’epoca in cui è ambientata la vicenda.
La serie, che vorrebbe darsi un tono mettendo in scena la forma odierna della lotta per l’emancipazione della donna in un paese occidentale a capitalismo avanzato, appare del tutto fuori luogo rispetto al mondo medievale in cui House of the dragon è ambientata. Senza contare che la serie è, in realtà, piena zeppa dei peggiori preconcetti maschilisti della odierna società patriarcale.
Il quinto e sesto episodio sono avvincenti, ma non hanno nulla di significativo da comunicare. Si dà per scontata una società ultra gerarchica senza mai accennare allo sfruttamento delle classi subalterne e ai conflitti sociali. Si tratta solo di congiure per il potere all’interno della classe politicamente dirigente, che pare essere anche la classe dominante dal punto di vista economico. Sembra che la serie voglia dare a intendere che esisterebbe esclusivamente la volontà di potenza che porta a un uso smodato della violenza più turpe senza un minimo di critica.
Si tratta, dunque, di una serie assurdamente sopravvalutata e tutta giocata intorno a intrighi di corte fra personaggi che spiccano solo per il cinismo da cretini e la crudeltà che li caratterizzano. Mancando una qualsiasi alternativa, la critica sociale della serie è sostanzialmente nulla. Anzi, portando gli spettatori a impersonarsi nei personaggi della corte, sembra naturalizzare il loro ottuso cinismo.
Gli ultimi tre episodi confermano l’impostazione di fondo: non esistono buoni o cattivi, in quanto tutti sarebbero cinici assetati di potere e mossi dalla volontà di potenza. Ognuno insegue nella serie le proprie piccole ambizioni individualiste, per cui si giustifica la concezione reazionaria irrazionalista e immorale della volontà di potenza quale fondamento della natura e della storia.
Una donna sposata di Jean-Luc Godard, drammatico, Francia 1964, voto: 4. Film che dimostra quanto potesse essere ideologica la sedicente critica che ha esaltato del tutto acriticamente la postmoderna nouvelle vague.
Pacifiction – Un mondo sommerso, drammatico, Francia, Spagna 2022, miglior regia a Albert Serra, miglior attore a Benoît Magimel e miglior fotografia a Lumiere Awards 2023, gli ultimi due premiati anche a Cesar 2023, voto: 4. Considerato fra i migliori film francesi dell’anno, idolatrato dalla maggioranza dei critici di Il manifesto, il film è più che deludente. Sfiora un tema significativo, cioè i test nucleari francesi nelle colonie della Polinesia, ma è quasi un pretesto per un regista ultra formalista e post moderno che non fa che rimirarsi la lingua per quasi tre ore.
Anatomia di una caduta di Justine Triet, drammatico, Francia 2023, palma d'oro miglior film al festival di Cannes 2023, nomination miglior film, miglio regista, sceneggiatore, migliore attrice europea a Sandra Hüller a European Film Awards 2023, voto: 4+. Certamente fra i film più sopravalutati dell’anno, vorrebbe trovare il giusto mezzo fra film d’autore e film di genere, ma fallisce. Il film è assurdamente lungo, noioso e senza una conclusione adeguata nello stile dei peggiori film di autore, cioè snob e postmoderni, e non intrigante e piacevole come dovrebbe essere un film di genere.
Fleishman a pezzi (Fleishman is In trouble) miniserie televisiva statunitense creata e scritta da Taffy Brodesser-Akner, moltissime nomination, fra cui miglior miniserie Emmy, in 8 episodi su Disney+, voto: 4,5. Serie brillante, divertente, godibile, molto rapida e ben costruita. Al solito l’industria culturale a stelle e strisce realizza merci di buona qualità formale, ma sostanzialmente prive di un reale contenuto sostanziale. Anche se qualche riferimento critico al potere del denaro e all’importanza del lavoro pubblico pongono la serie al di sopra della media.
Come spesso avviene negli Stati uniti le prese di posizione progressiste servono per meglio normalizzare il solito sostegno all’imperialismo occidentale. Inoltre la serie, dopo aver mostrato il suo lato smart nel primo episodio, tende a divenire sempre più soporifera non avendo nulla di significativo da aggiungere.
Abbott Elementary seconda stagione della serie televisiva brillante statunitense creata da Quinta Brunson, 2023. La serie ha ottenuto 4 candidature e vinto 3 Golden Globes, 4 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, 2 candidature e vinto un premio ai Spirit Awards, 2 candidature a Writers Guild Awards, 1 candidatura a Producers Guild, La serie è stato premiato a AFI Awards, disponibile su Disney +, voto: 4,5. La seconda stagione si rivela, come troppo spesso avviene, del tutto controproducente, non avendo nulla di significativo da aggiungere alla prima serie.
Top Gun – Maverick di Joseph Kosinski, azione, Usa 2022, nomination miglior film, sceneggiatura, montaggio, etc. agli Oscar, nomination miglior film drammatico a Golden Globe, premiato per la migliore fotografia ai Critics Choice Award 2023, dove ha ricevuto anche la nomination a miglior film, film dell’anno all’American Film Institute Awards 2023, voto 4,5. Naturalmente fra i film più sinistramente sopravvalutati, in quanto è l’apologia di un’aggressione imperialistica preventiva all’Iran. Ritroviamo tutti i peggiori aspetti delle merci dell’industria culturale statunitense. Tutto è scontato e prevedibile. Significativo il parallelo con RRR [vedi sotto la recensione], l’equivalente indiano di Top Gun. Dal punto di vista formale l’industria culturale statunitense è decisamente più avanzata di quella indiana, ma dal punto di vista del contenuto mentre quella indiana racconta, sebbene nel modo peggiore, una epopea antimperialista del passato, Top Gun pretende di realizzare l’epopea di una aggressione imperialista, da anni in preparazione, verso un paese del terzo mondo.
Mixed by Erry di Sydney Sibilia, commedia, Italia 2023, nomination miglior commedia, sceneggiatura, scenografia, canzone, casting director ai Nastri d’argento, voto: 4,5. Il film è ben architettato ed è a tratti anche godibile, peccato che medi un contenuto assolutamente reazionario, in cui si esalta il genio napoletano della truffa, raccontato dal punto di vista di un protagonista in modo apologetico e del tutto acritico, irrealistico, inverosimile, atipico e adialettico.
Fire of Love di Sara Dosa, Canada, Usa 2022, diversi riconoscimenti, fra cui nomination ai premi Oscar come miglior documentario, voto: 4,5. Documentario reazionario, che esalta la fuga dalla vita politica e storica di due intellettuali che abbandonano la lotta contro la guerra imperialista per tornare a una concezione romantica e regressiva di esaltazione irrazionale della potenza della natura, con annesso un rapporto malato fra eros e thanatos.
Il corsetto dell’imperatrice di Marie Kreutzer, biografico, Austria, Francia, Germania e Lussemburgo 2022, disponibile sul web, agli Oscar europei ha ottenuto le nomination a miglior film, regia e vinto il premio di migliore attrice europea con Vicky Krieps, voto: 4,5. Quest’ultimo premio è meritato, mentre le altre due nomination, come la nomination a miglior film straniero a Bafta e Independent Spirit Awards 2023, sono certamente sopravvalutate, nonostante l’annata particolarmente infelice per i film europei. Il film pretende di reinterpretare in chiave femminista la figura dell’imperatrice. Così emerge in particolare la denuncia della condizione della donna, scelta dall’imperatore per il solo ruolo di rappresentanza. D’altra parte, per quanto sia attuale e importante la lotta per l’emancipazione della donna, concentrare un intero film su una donna ultraprivilegiata del 1878 è qualcosa di privo anche del minimo sano buon senso. Emergono, peraltro, i già noti, ma al solito assolutamente sopravvalutati, limiti interclassisti del femminismo. Per cui non emerge per niente il conflitto fra le libertà, cioè ci si interessa solo della libertà dell’imperatrice nel suo ruolo sociale e si pone del tutto in secondo piano la questione della libertà delle persone al suo servizio. Il film è formalmente valido, ma in quanto inconsistente dal punto di vista del plot, finisce con l’annoiare.
Marcel the Shell di Dean Fleischer-Camp, commedia, Usa 2021, diverse candidature a miglior film di animazione, fra cui ai premi Oscar, vincitore al National Board 2022, voto: 5-. L’ideologia postmoderna per cinefili finisce per imporsi anche nei film di animazione più premiati. In tal modo, il film diviene intollerabile tanto per un pubblico adulto che infantile.
Pam & Tommy miniserie televisiva del 2022, incentrata sulle star Pamela Anderson e Tommy Lee, nella serie interpretati da Lily James e Sebastian Stan, sulla piattaforma Disney+, in 8 episodi, nomination miglior miniserie Golden Globe e Choise Awards, voto 5-. Prodotto dell’industria culturale di mero intrattenimento, la serie è ben confezionata, ma troppo vuota di contenuti sostanziali.
Raghu, il piccolo elefante di Kartiki Gonsalves, India 2022, premio Oscar per il miglior cortometraggio documentario a Oscar 2023, distribuito da Netflix, voto 5; documentario noioso, molto ideologico, indubbiamente sopravvalutato e poco dialettico.
Ninjababy, di Yngvild Sve Flikke, commedia, Norvegia 2021, miglior commedia europea agli European Film Awards, voto: 5. per quanto basso possa essere il livello delle commedie europee, NinJababy è un film decisamente sopravvalutato, di genere minimal-qualunquista, che fotografa in modo naturalistico l’esistente, senza un briciolo di spirito critico.
Scompartimento N.6 – In viaggio con il destino di Juho Kuosmanen, drammatico, Finlandia, Estonia, Germania, Russia 2021, gran premio della giuria al festival di Cannes, nomination miglior film straniero a Golden Globe, Cesar e Independent Spirit Awards, candidato a miglior film internazionale a European Film Awards e Satellite Awards, voto 5. Film piuttosto postmoderno e davvero troppo sopravvalutato, con un contenuto apparentemente progressista, ma piuttosto ambiguo. Fa impressione come nel giro di due anni dalla realizzazione del film la situazione sia precipitata. Il film è prodotto da Estonia, Finlandia e Russia, paesi di fatto oggi in guerra e narra di una storia d'amore e di amicizia fra una finlandese e due russi. Purtroppo oggi la crociata contro la Russia rende assolutamente impossibile questo scenario che ancora due anni fa appariva del tutto verosimile.
RRR di S. S. Rajamouli, azione, India 2022, nomination miglior film straniero ai Golden Globe, vince il premio di miglior film straniero a Critics Choice Award 2023, dove riceva la nomination anche come miglior film e migliore regia, distribuito da Netflix, voto: 5. Film vergognosamente sopravvalutato, è un polpettone del tutto irrealistico e completamente inverosimile, merce prodotta dall’industria culturale indiana, dal punto di vista formale davvero insostenibile, si salva in parte solo per un aspetto centrale del contenuto, cioè la lotta di liberazione coloniale contro il Regno unito. Peccato che un contenuto così sostanziale, che cancella il mito non violento gandhiano – non a caso tanto caro all’imperialismo –, sia improntato a un individualismo così estremo da far apparire moderata, in tal senso, persino la classica americanata stile Top Gun.
Sick of Myself di Kristoffer Borgli, commedia, Norvegia 2022. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto 2 Amanda Awards, è stato premiato a Dublin Film Festival, a Broklyn Horror F.F. e a Valladolid I.F.F., voto 5+. Non si capisce proprio cosa ci sia di significativo in un film del tutto anonimo come questo.
Tre colori – Film bianco di Krzysztof Kieslowski, commedia, Francia, Svizzera, Polonia 1994, disponibile su Prime, Orso d'Argento per la miglior regia al Festival di Berlino del 1994, voto: 5,5. Film intellettualistico e formalistico di un regista particolarmente sopravvalutato per le sue posizioni reazionarie e anticomuniste. In questo film critica, con un cinismo da cretino, i limiti della società capitalista, ma da una prospettiva di destra.
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi, drammatico, Iran 2022, premio speciale della giuria al Festival di Venezia, ha ottenuto 3 candidature a miglior film, miglior regia e miglior film straniero a NSFC Awards, nominato in 13 top ten dei critici de “Il manifesto”, voto 6-. Il film non è male, anche se è certamente sopravvalutato. Il contenuto è interessante nel mostrare le dinamiche della vita in un piccolo centro dell’Iran con i suoi aspetti positivi e negativi. Peccato che sia opera di un regista che, di fatto, contribuisce all’aggressione imperialista contro la Rivoluzione iraniana.
After Yang di Kogonada, drammatico, Usa 2021, premiato a Sundance, ha ottenuto 2 candidature a Spirit Awards, ha vinto un premio ai NSFC Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Super, voto: 6-. Il film formalmente è ben realizzato, ma il contenuto è molto discutibile, dal momento che prevede la possibilità che si possa acquisire una intelligenza artificiale per dare un fratello a un figlio, altrimenti unico. Siamo alla solita pessima ideologia per cui l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire l’essere umano
Disco Boy di Giacomo Abbruzzese, drammatico, Francia, Italia, Polonia e Belgio 2023, premio per il miglior contributo artistico al festival di Berlino e nomination miglior film d’esordio ai Nastri d’argento, voto: 5+. Il film è postmoderno, di fatto anti biellorusso e non mette minimamente in discussione il ruolo criminale della Legione straniera, in primo luogo in Africa.
Close di Lukas Dhont, drammatico, Belgio, Paesi Bassi e Francia 2022, gran premio della giuria a Cannes, nomination miglior straniero ai Golden Globe, nomination a miglior film europeo, regista europeo, sceneggiatore e attore europeo, nomination miglior film straniero ai Critics Choice Award 2023, da gennaio nei cinema in Italia, voto 6-. Il film affronta un tema problematico, quale la ricerca dell’identità sessuale fra gli adolescenti e le problematiche sociali, anche tragiche, che porta la scoperta dell’omosessualità. Da questo punto di vista il film costituisce una significativa denuncia. Tuttavia, come generalmente avviene nella nostra epoca di restaurazione neoliberista, la lotta indispensabile per i diritti civili finisce per oscurare completamente il conflitto economico, sociale e politico e la contestualizzazione nel mondo storico, pertanto, dopo un po’, il film diviene noioso. Inoltre il film è carente anche dal punto di vista formale, essendo girato alla maniera dei fratelli Dardenne, i migliori cineasti del paese del regista. Si tratta, peraltro, di una maniera postmoderna, con la telecamera che schiaccia tutto il film sui primi piani, abbandonando il campo largo, che potrebbe permettere di contestualizzare meglio l’azione dal punto di vista storico e sociale.
Glass Onion - Knives Out di Rian Johnson, commedia, Usa 2022, distribuito da Netflix, nomination miglior film brillante ai Golden Globes, premiato come miglior film brillante e miglior cast ai Critics Choice Award 2023, in cui ha ricevuto 8 nomination fra cui miglior film. Il film, inoltre, ha ricevuto la nomination per la miglior sceneggiatura non originale agli Oscar e ai Writers Guild Awards 2023, voto: 6. Film premiatissimo, anche se non particolarmente agli Oscar; per quanto possano essere di non grande qualità gli attuali film brillanti, Glass Onion è certamente sopravvalutato. Resta una piacevole merce di evasione dell’industria culturale che ha uno spunto interessante nel mostrare tutta la miseria morale e intellettuale di un “grande imprenditore” stile Steve Jobs.
I crimini di Emily, di John Patton Ford con Aubrey Plaza, thriller, Usa 2022, premiato come miglior film indipendente a National Board, ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio a Spirit Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Directors Guild, voto: 6. Film indubbiamente sopravvalutato, che dimostra come l’essere indipendente di un film non si traduca affatto in una maggiore libertà di espressione. Per quanto godibile, il film è povero di contenuto sostanziale e, sotto certi aspetti, appare irrealistico e inverosimile, anche se ci sono delle significative osservazioni sullo spaventoso livello di sfruttamento presente negli Stati uniti, che finisce inevitabilmente per favorire le attività e attitudini criminali. Tanto che persino molti palestinesi dagli Stati uniti tornano a casa, sotto occupazione, in quanto “negli Stati uniti si vive esclusivamente per lavorare”, cioè per farsi sfruttare.
Tár di Todd Field, drammatico, Usa 2022, con Cate Blanchett, distribuito nelle sale in Italia dal 9 febbraio, voto: 6. Tár vince quasi ovunque il premio per la migliore attrice e riceve diverse nomination per importanti premi in diversi festival. I premi alla protagonista sono certamente meritati, per il resto il film è al quanto sopravvalutato. Significativo il fatto di denunciare la predazione sessuale anche quando ne è colpevole una donna nei confronti di altre donne. Per il resto il film ha poco di significativo da dire, è troppo lungo, ha troppi dialoghi peraltro troppo intellettualistici.
May December di Todd Haynes con Natalie Portman, Julianne Moore, drammatico, Usa 2023, ll film ha ottenuto 4 candidature a Golden Globes, 1 candidatura a People's Choice Award, 3 candidature a Critics Choice Award, 5 candidature a Spirit Awards, 1 candidatura a CDG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, disponibile su netflix, voto: 6. Il film è decisamente sopravvalutato, è troppo lento, lungo, minimal-qualunquista e, perciò, risulta piuttosto noioso. Colpisce, negativamente, quanto gli attori statunitensi seguano nel modo più pedissequo un metodo attorico ormai superato dall’effetto di straniamento di Brecht, cioè il metodo Stanislavskij, per cui l’interprete dovrebbe immedesimarsi compiutamente con il proprio personaggio rinunciando a qualsiasi forma di interpretazione critica.