Papaveri e grano, il Marcovaldo contemporaneo

Il libro di Stefano Paterna può essere comparato al soggetto di Italo Calvino in età contemporanea.


Papaveri e grano, il Marcovaldo contemporaneo Credits: Giuseppe-Pierozzi-Papaveri-e-spighe-di-grano

Papaveri e grano: Schegge di vita vissuta e sognata di Stefano Paterna, Robin Edizioni, rappresenta un esempio di libro che si pone al di fuori dell’attuale egemonia culturale. A differenza di Italo Calvino, che ha vissuto in un’epoca in cui il Partito Comunista Italiano era influente e riusciva a contrastare l'egemonia capitalista sul piano culturale, Paterna scrive in un’epoca buia, in cui sembra difficile intaccare uno stato di passività ed egemonia. Se Calvino è stato uno scrittore di un periodo di grandi trasformazioni culturali negli anni ‘60, Paterna ci racconta in prima persona frammenti significativi della sua vita e storie inventate che s'intrecciano con la realtà contemporanea, in un contesto nazionale e internazionale sfavorevole. È come se fosse un Don Chisciotte della Mancha della letteratura italiana contemporanea.

In queste pagine si scorge la quotidianità di un uomo alle prese con le sfide del presente: la precarietà e lo sfruttamento nel mondo del lavoro, le difficoltà della vita familiare e quei momenti che lasciano il segno di un’umanità ancora viva, nonostante un mondo che spesso appare ostile e violento, caratterizzato dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla donna.

L’autore di Papaveri e grano utilizza una scrittura incisiva, ricca di lessico appropriato e impreziosita da espressioni comuni, che rendono il racconto diretto e accessibile. Essendo un giornalista, Paterna riesce a mantenere il testo fluido, leggibile e piacevole, capace di strapparti un sorriso o una risata pagina dopo pagina. Il libro si legge velocemente perché avvince e appassiona, pur offrendo spunti di riflessione sulle realtà quotidiane vissute da ciascun proletario.

La riflessione è una costante: in ogni storia narrata c’è un elemento finale che invita a meditare su questioni toccanti, spesso esperienze che il lettore può aver vissuto o sentito raccontare da un amico. Il libro offre l’opportunità di immedesimarsi con lo scrittore e protagonista principale, grazie ai numerosi legami con la vita quotidiana. Paterna non si presenta come un eroe dotato di superpoteri, ma come un uomo comune, impegnato a fronteggiare problemi lavorativi e personali, rendendo il lettore capace di distaccarsi dalle pagine per riflettere sulla propria vita e sulle esperienze più influenti.

Per riaccendere una lotta di classe dal basso verso l’alto, per la conquista di una nuova egemonia, ci sarebbe bisogno di più autori come Stefano Paterna, capaci di aprire spazi di riflessione e che aprano quelle praterie che, sebbene evidenti nella vita contemporanea, spesso restano ignorate. Sono necessari libri che abbiano come obiettivo la riflessione, che sappiano affrontare questioni di importanza nazionale e internazionale che influenzano concretamente la nostra quotidianità. Temi come il potere d’acquisto che si riduce costantemente a causa dell’inflazione, il pericolo imminente di una guerra nucleare, e una società sempre più militarizzata, in cui si restringono progressivamente gli spazi di libertà sanciti dalla Costituzione, devono essere affrontati.

Servono libri capaci di scuotere gli indifferenti che operano costantemente nella società, che sappiano rompere l’abituale disinteresse verso la partecipazione politica per la propria vita e per quella dei propri simili, sfidando la rassegnazione al destino o al caso facendo prendere coscienza. Libri che riescano a fare breccia nell’individualismo piagnucolante e nell’apatia, stimolando la volontà di organizzarsi collettivamente e alimentando l’intellettuale collettivo necessario per il cambiamento; in una società dominata dai social network, dove la connessione è spesso superficiale e individualista, è importante riscoprire la vera socialità, la voglia di organizzarsi, la forza di agitarsi.

Sono necessari libri che abbiano il coraggio di raccontare le nostre debolezze personali senza farci sentire timidi, scoraggiati o silenziosi di fronte ai problemi che ci attraversano. Infine, servono libri che risveglino in noi la ricerca costante della conoscenza e della verità, che possano abbattere i muri dell'ignoranza, abrogare leggi ingiuste e rovesciare poteri corrotti. Questi sono i libri che possono dare forza al cambiamento.

11/10/2024 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Angelo Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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