Oliverio si insedia in Calabria, dove non c'è niente da festeggiare

Cerimonia sobria per il neo-governatore del PD che si insedia nella regione dei record negativi: il 61% della popolazione in età da lavoro non lavora e l'occupazione industriale segna -13,2%. 


Oliverio si insedia in Calabria, dove non c'è niente da festeggiare

Cerimonia sobria per il neo-governatore del PD che si insedia nella regione dei record negativi: il 61% della popolazione in età da lavoro non lavora e l'occupazione industriale segna -13,2%. 768 famiglie sono sotto sfratto e 104mila minori vivono in condizioni di povertà assoluta. Lavoro, sanità e fondi europei i primi nodi da sciogliere per Oliverio.

Ha voluto una cerimonia sobria - “per dare il segnale anche nei piccoli gesti” - Mario Oliverio, detto 'u lupu', mercoledì scorso, giorno della proclamazione a Governatore della Calabria. Sobrietà perché questo passaggio di consegne avviene a Catanzaro, una delle città più povere d'Europa, certo, e i segnali in tempi di crisi e di anti-politica sono importanti; ma sobrietà anche e soprattutto perché -Oliverio lo sa bene- in Calabria come in Emilia Romagna il PD ha davvero poco da festeggiare con un'emorragia di 83mila voti rispetto alle elezioni europee di maggio, e un astensionismo pari al 56%. Non ha niente da festeggiare perché vincere contro quel centrodestra lasciato in eredità da Giuseppe Scopelliti è stato un po' come vincere a tavolino; niente da festeggiare perché, sgonfiatosi il Movimento 5 Stelle e lasciata fuori la sinistra grazie a una legge elettorale fascista -ultimo regalo della giunta Scopelliti in fuga e molto gradito al PD locale- Oliverio ha fatto campagna elettorale senza una vera opposizione. E senza opposizione -se si esclude quella interna dei renziani e dei peones scopellitiani- si appresta a governare.

La Calabria intanto continua ad accumulare record negativi. Su tutti quello relativo all'occupazione fotografato dall'ultimo rapporto SviMez: solo il 39% della popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni ha un impiego. Tradotto: il 61% della popolazione in età da lavoro non lavora. E ancora: l'occupazione industriale segna un -13,2%. E non è un caso che, nel solo 2012, ben 17mila calabresi abbiano lasciato la regione per trasferirsi al Centro-Nord.

E proprio mentre avveniva il passaggio di consegne tra Antonella Stasi, presidente facente funzioni uscente, e Oliviero, Save The Chidlren rendeva noti altri dati sconcertanti: il 70% dei giovanissimi calabresi non ha né letto un libro né visitato un museo negli ultimi 12 mesi. L'89% delle famiglie calabresi ha dovuto ridurre anche le spese per l'acquisto di generi alimentari; 768 famiglie sono sotto sfratto e 104mila minori vivono in condizioni di povertà assoluta. Infine, rende noto Save The Chidren, solo 8 bambini calabresi su 100 sono liberi di giocare all'aperto. Numeri inquietanti che ci dicono che quel famoso “fanalino di coda” l'Europa lo sta perdendo per strada.

Ad Oliverio ora spetta rimpiazzare i dirigenti espressi dalla precedente maggioranza e formare una nuova squadra di governo. Due operazioni con cui dovrà accontentare tutti: dai vendoliani di Gianni Speranza, sindaco di Lamezia, ai transfughi scopellitiani che hanno affollato le otto liste a suo sostegno.
Fatto questo, il neo-governatore troverà i primi fardelli lasciatigli dal suo predecessore: su tutti lavoro, sanità e fondi europei da sbloccare.

Più di 26mila lavoratori sono in cassa integrazione e oltre cinquemila dipendenti del comparto Lsu-Lpu (Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità) da due anni non percepiscono stipendi.

La sanità è agonizzante e, mentre circa 20 tra ospedali e presidii ospedalieri rischiano la chiusura, 60mila pazienti ogni anno migrano verso altre regioni per curare le patologie più varie: un giro d'affari di 1,8miliardi di euro solo nel periodo 2009-2013, secondo i dati forniti dall'Istituto Demoskopika. Oliverio, come previsto dalla legge, sarà nominato commissario straordinario alla Sanità nei prossimi giorni.

Sul versante fondi europei occorre recuperare 1miliardo e 200milioni di euro della programmazione 2007-2013 mai spesi: Oliverio deve spiegare al più presto come intende spenderli prima che Bruxelles li rivoglia indietro.

 

 

 

13/12/2014 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Luigi Mazza

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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