Annuncio dell’apertura dell’anno santo nella basilica vaticana. Inizierà l’otto dicembre e terminerà il 26 novembre 2016. Il Papa, vate della comunicazione. Il Giubileo verrà introdotto il 12 aprile. L’idea della misericordia quale risoluzione dell’indifferenza e delle diversità. Problemi nella capitale per l’assegnazione del commissario per l’organizzazione dei lavori straordinari. Marino in conflitto con il governo. Inoltre chi pagherà i costi dell’operazione della Chiesa?”
di Alba Vastano
“Ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un anno santo della misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore… Siate misericordiosi come il Padre”. Un annuncio a sorpresa quello di Papa Francesco.
Occasione colta il 13 marzo, nell’anniversario della sua elezione, nella basilica vaticana. Ci sarà quindi un Giubileo straordinario. Inizierà l’otto dicembre e il pianeta sarà avvolto dalla misericordia dell’anno santo, così auspica il Pontefice. Dall’otto dicembre fino al 26 novembre 2016. Jorge l’argentino, il vate della semplicità e della comunicazione irresistibili, ha sorpreso di nuovo con questo annuncio imprevisto. Lui é un Papa sorprendente e affascinante. La sfida per chi é laico e ateo é resistere all’empatia che questo Papa rilascia a effluvi continui e gradevolissimi. Pochi ci riescono, riconoscendo in lui l’uomo che bypassa pregiudizi qualunquistici. Francesco é empatico, va anche oltre la comunicazione mediatica. Vive il quotidiano avvicinando la gente, senza l’etichetta che gli impone la sua alta funzione religiosa di Vicario di Cristo. Nessun Papa, che memoria ricordi, lo ha mai fatto con tanta semplicità. Francesco prende il telefono e chiama chi vuole, passeggia tra la gente, rifugge se può le scorte, scende al bar o al ristorante, ha la sua pagina Fb e un account twitter. Non si fa condizionare dalle rigidità dell’establishment ecclesiastico. E questa é l’unicità e la grandezza del Papa argentino.
In quanto a sorprese, viviamo l’epoca dei Papi sorprendenti. Benedetto XVI ha dato le dimissioni, come un dirigente di azienda e vive tranquillamente da pensionato. Ma un Papa, ci si è chiesti allora, può andare in pensione anticipata, come un impiegato ministeriale? Ci si può dimettere dal Soglio di Pietro, per stanchezza e malesseri della terza età? Bergoglio, invece, sorprende perché é il “Papa wow” Una bella mente postmoderna che apre la Chiesa a tutti, ai divorziati e agli omosessuali, da sempre al confino, quale gretto pregiudizio, nel sistema Chiesa. Francesco piace “assai”. E sorprende molto più del suo intellettuale, teutonico collega, ora pensionato del Vaticano. Quel suo modo di essere con la gente e tra la gente, quel suo dire che é quello dell’amico al bar o della telefonata con l’amico di sempre, lo ha reso popolare. Francesco é il Papa del “pueblo”, ha il carisma del popolano. Lo stesso che nella Capitale avevano Alberto Sordi e la sora Lella, miti romani, popolari per antonomasia. E non é un paragone irrispettoso. Lui, l’argentino, accetterebbe questa profana associazione. Per questo é anche amato e affidabile nella sua funzione evangelica, ma anche sociale, di aggregatore di masse.
Perché un Giubileo straordinario della misericordia
L’anno santo sarà ufficialmente introdotto il 12 Aprile, domenica della Divina Misericordia. Misericordia profondamente sentita come urgenza per un’umanità devastata nel senso dell’esistenza e nella dignità della figura umana. Francesco la rilancia alla grande questa necessità di essere misericordiosi, perché il mondo tracolla sotto i mali peggiori. La corruzione, il razzismo, la mafia, il capitalismo. E ci si può anche riferire alla misericordia verso chi é vessato da un sistema sociale che gli ha tolto la dignità. E come non pensare alle riforme del governo Renzi , quale il “Jobs act” che rende ancora più precario chi precario già lo é e non può contare su un futuro dignitoso. E la “buona scuola” che toglie dignità ai docenti ingranandoli in un sistema feudale. Misericordia é anche questo. È la straordinarietà di questo Giubileo. A questo intende mirare il titolare del Vaticano. Che si accolga il messaggio profondo della misericordia. Francesco lo rivolge in primis alla Chiesa, affinché ci sia una presa di coscienza per riconoscersi bisognosi di conversione. L’epurazione della Chiesa per la corruzione che l’affligge è iniziata, ma é ancora in essere. Ancora la pedofilia è un’ombra cupa e inquietante, spina nel fianco di Papa Francesco.
Ma il messaggio di Jorge é planetario. È rivolto a tutti, credenti e non, affinché si rifletta sul significato dell’esistenza e sulla perdita dei valori che generano odio fra i popoli e indifferenza verso i sofferenti. Quelli dei barconi della morte, ad esempio, che hanno l’unica colpa di volerla vivere dignitosamente questa vita. La misericordia quindi deve partire da chi accoglie l’idea e la realizza. Fra la misericordia e la questione del debito, mannaia sul futuro di molti popoli c’é connessione profonda. È misericordioso un potere come la Bce che non offre chance ad un paese, come la Grecia, in emergenza umanitaria? E misericordioso chi si oppone alla remissione di un debito enorme che nessuno ha in effetti contratto direttamente e che pesa sul presente e sul futuro dei popoli, sul futuro delle nuove generazioni impedendone la speranza in un futuro dignitoso? E che sarà costretto a sottomettersi alle politiche liberiste e capitaliste? Chi sarà in grado di accogliere la misericordia, sarà anche in grado di modificare le sorti di un’umanità che sta andando a rotoli. Questo il pensiero del Papa. Questa l’urgenza e l’intento di questo straordinario Giubileo.
“Niente cosche, né combriccole a Roma. Via gli appalti mafiosi”
Sembra che della sua decisione di aprire l’anno santo il Papa non abbia preavvertito le istituzioni religiose del “suo” Vaticano e neanche quelle di Roma capitale. Così Marino, appena colta la notizia “L’annuncio di Papa Francesco dell’Anno santo dedicato alla misericordia é una lieta notizia per Roma. Un’occasione per riflettere sulla centralità dei valori spirituali che pervadono la nostra cultura e la nostra società”. Parole di grande valore, ma un sindaco non può solo pensare alla remissione dei peccati. In primis dovrà pensare a come strutturare la città per contenere l’afflusso enorme di pellegrini previsti, provenienti da ogni dove del Pianeta. È pronta la città per un evento di così grande portata? Ma anche, é pronto l’intero Paese che dovrà misurarsi con un afflusso turistico enorme, che si diffonderà su tutto lo “stivale”?
L’evento si prospetta, quindi, non solo cittadino, ma di carattere nazionale e il sindaco della capitale sta contendendo la titolarità dell’organizzazione al governo. L’esecutivo, in realtà, dell’amministrazione capitolina non si fida. Roma é macchiata dagli appalti truccati e mafiosi, sia quella nati a seguito del passato Giubileo del 2000, sia per i fatti più recenti. Come non ricordare la cricca Balducci- Anemone che gestiva gli appalti delle opere straordinarie per i grandi eventi, con il coinvolgimento del Vaticano. E le ultime prodezze truffaldine di Roma mafiosa della cosca Carminati. Marino, intanto, in attesa che la riserva del governo si sciolga e che il coordinamento dei lavori, per dare alla città i confort e i servizi necessari al popolo della misericordia, gli venga affidato, esulta per l’annuncio del Papa. Se sarà lui il commissario del Giubileo avrà qualche gatta da pelare, visti i precedenti. Speranza per lui é che la straordinaria misericordia del Giubileo francescano lo assista, ma soprattutto che venga assistito dal coraggio delle scelte, giuste…stavolta.