Tre attacchi terroristici nel giro di pochi mesi, di cui due nel pieno della campagna elettorale. Il giorno prima del voto, la primo ministro britannica Theresa May promette che per combattere il terrorismo è “pronta a stracciare le leggi sui diritti umani”. Questo numero de la città futura uscirà quando si saprà già chi ha vinto le elezioni, mentre scriviamo la versione definitiva di questo articolo noi non possiamo ancora saperlo.
Le leggi speciali anti terrorismo promesse da May – e bisogna ricordarlo, già applicate in Francia dal socialdemocratico Hollande – non potranno però cancellare il dibattito pubblico esploso nel Regno Unito: siamo sicuri che a finanziare i terroristi non siano i nostri alleati?
Molti potrebbero dire che il finanziamento delle monarchie del Golfo Arabo ai gruppi estremisti sono il segreto di Pulcinella. Eppure, un conto è se questo tipo di ipotesi gira in quello che purtroppo è ora il ristretto giro dell'antimperialismo, un conto è se diventa un argomento di discussione nazionale.
Il rapporto segreto
Nel Dicembre 2015 il premier conservatore Cameron ha avviato i bombardamenti sulla Siria “contro l'ISIS”. Per ottenere i voti necessari in Parlamento, ha contratto con il partito Liberaldemocratico l'avvio di un'inchiesta governativa sul finanziamento dei gruppi estremisti e jihadisti da parte di potenze straniere.
Indiscrezioni giornalistiche riportano che la relazione finale dell'inchiesta potrebbe rimanere segreta. Secondo il laconico commento del Mini, la decisione sulla pubblicazione spetta al prossimo governo. Dopo gli attentati a Manchester e Londra, la pubblicazione dei risultati dell'inchiesta è diventata un punto politico di primo piano, con tutti i partiti di opposizione (Labour, Liberaldemocratici, UKIP) che chiedono direttamente a Theresa May di rendere pubblici i dati.
Lo scorso marzo, May ha compiuto una visita ufficiale in Arabia Saudita sostenendo che la monarchia di Riyadh sia un partner importante per la sicurezza. Secondo la BBC, May ha commentando le polemiche di Corbyn dicendo che “la sicurezza del Golfo è la nostra sicurezza, la prosperità del Golfo è la nostra prosperità”. All'intervento saudita in Yemen, May dedica solo qualche preoccupazione di carattere umanitario.
Il rapporto tedesco
Se il rapporto inglese non ha – ancora – trovato la luce del sole, c'è invece un rapporto dei servizi segreti tedeschi che è trapelato ed è stato pubblicato dal giornale liberale Suddeutsche Zeitung.
Le indiscrezioni giornalistiche riportano che Arabia Saudita, Qatar e altri stati del Golfo finanzierebbero regolarmente organizzazioni salafite come “strategia di influenza sul lungo termine”. La Revival of Islamic Heritage Society (RIHS), con sede in Kuwait, la Shaykh Eid Charity Foundation, con sede in Qatar, la Muslim World League, con sede in Arabia Saudita. Sono alcune delle organizzazioni citate dal rapporto secondo la Suddeutsche Zeitung. Sempre seguendo l'indiscrezione giornalistica, per quanto ufficialmente queste organizzazioni rifiutino la violenza, non ci sarebbe nell'azione della RIHS una distinzione coerente tra salafismo missionario e salafismo jihadista.
Il terrore
Il quotidiano comunista inglese Morning Star ha scritto che quando persone simili all'attentatore di Manchester “combattevano contro il Colonnello Gheddafi in Libia o contro Bashar Al-Assad in Siria, erano libere di complottare, di uscire e rientrare in Inghilterra. Si è permesso a centinaia di jihadisti nati inglesi o residenti nel Regno Unito di andare in Medio Oriente, spesso con facili passaggi attraverso la Turchia garantiti dal governo islamista pro-NATO di Ankara. I morti e i feriti nelle strade di Londra e Manchester pagano un prezzo amaro per la perfidia della classe dirigente inglese. I politici che si dichiarano acerrimi nemici del terrorismo – e che accusano il leader del Labour di essere complice – hanno tradito il popolo inglese. La loro disastrosa politica estera ha allevato i terroristi. I politici pro-imperialisti e i loro tifosi nei media, lungi da mantenerci al sicuro, ci hanno messo tutti in pericolo. Siamo protetti solo dai nostri coraggiosi dipendenti pubblici in settori sotto-finanziati come il pronto soccorso e la sicurezza, e dai nostri concittadini della comunità musulmana che forniscono informazioni senza prezzo sugli assassini che si nascondo tra di noi”.