le discariche della poesia sono stracolme
di lirica intimistica anche di quella d’amore
conta appena angusti orridi vuoti fra picchi di macerie
quella della divina consolazione
degli spasimi per la verità nascosta
dell’indagine introspettiva dell’esistere
dei languori della nostalgia che mai si estinguerà
in mille declinazioni e mille lingue pallida
la lirica si ripete vuota
e inutile è il lamento che ormai nessuno più l’ascolta
forza poeti coraggio
baldi invochiamo in coro delle figlie di mnemosine il soccorso
forti che dei rottami dell’ironia le cave sono ancora vuote
come di quelli della provocazione, della ricerca della verità
subito ai nemici della vita lanciamo la sfida eccitante
accaniamoci ringhiosi contro gli oppressori degli uomini
degli animali delle piante delle cose
di questa nostra Terra che ci è madre e padre
unico paradiso certo nell’universo
fino a quando accoglierci potrà
da più soddisfazione una timida solidarietà sentita
per una vita offesa per un pallido eroe della strada
per l’insozzamento d’un fiumiciattolo insignificante
che mille premi di giurie cieche di turbe di uomini violati
sorde all’assordante chiamata di dignità