LOCARNO. Piazza Grande diventa la sala cinematografica dove i film si guardano sullo schermo all’aperto più grande in Europa, alto come il vicino palazzo di cinque piani. Quest’anno dal 2 al 12 agosto si terrà l’edizione numero 70 del Locarno Festival, una delle tappe europee più importanti per la cinematografia mondiale. Cresciuta negli anni, è adesso attesa al pari delle rassegne di Cannes, Venezia e Berlino. Registi e produttori da tempo segnano in calendario le date in cui partecipare al Festival del Cinema che si svolge in questa località del Canton Ticino al confine nord del lago Maggiore.
Nei giorni di svolgimento del Locarno Festival si tengono, accanto al Concorso internazionale, alcune iniziative sulle quali è bene soffermarsi. Intanto per il quinto anno c’è stato un preambolo primaverile con lo scrittore e sceneggiatore italiano Edoardo Albinati ospite attorno a cui è ruotato il programma dell’evento dal 10 al 12 marzo scorsi.
Edoardo Albinati, acuto interprete della contemporaneità e narratore attento all’immaginario cinematografico, ha curato un programma di proiezioni e incontri che hanno svelato il suo immaginario creativo, indagando sul rapporto tra scrittura e cinema.
Ricordando che Albinati (Roma, 1956) ha vinto con La scuola cattolica il premio Strega 2016 ed è tra i più seguiti scrittori italiani all’estero, a Locarno si è soffermato sul tema del romanzo, ovvero uno dei casi di cronaca che hanno segnato gli anni Settanta in Italia, il delitto del Circeo, i cui responsabili frequentavano lo stesso liceo dello scrittore. Una lucida analisi, spietata sull'educazione dei ragazzi, in un momento di progressivo cedimento della centralità del maschile e della figura del padre nella società. Autore attento ai temi dell’educazione e dei conflitti sociali, si dedica all'insegnamento nel carcere di Rebibbia a Roma, al centro del suo romanzo Maggio Selvaggio.
Ha collaborato con il cinema, con il romanzo Tuttalpiù muoio scritto con l'attore Filippo Timi e con le sceneggiature di Tale of Tales di Matteo Garrone e Fai bei sogni di Marco Bellocchio. Insomma il cinema sembra al centro del suo immaginario da scrittore che rivela la sua passione per il noir e gli autori degli anni Settanta con film che sono entrati nella memoria collettiva.
All’evento “L’immagine e la parola” del Locarno Festival hanno partecipato Marco Bellocchio, il regista rumeno Cristian Mungiu (Palma d'Oro al Festival di Cannes), l’attrice italiana Anna Bonaiuto e il poeta ticinese Fabio Pusterla.
Di Cristian Mungiu, uno degli autori più rilevanti nel panorama cinematografico europeo, ricordiamo la sua opera prima 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni (4 luni, 3 săptămâni i 2 zile, 2007) Palma d'Oro al Festival di Cannes e Un padre, una figlia (Bacalaureat, 2016), che mette a tema il limite tra le aspirazioni e gli insegnamenti dei padri nei confronti dei propri figli e il potere di assolvere la figura di modello.
Il Locarno Festival riconferma la sua anima pionieristica e rivolta verso il futuro con “Signs of Life”, la sezione che si propone di indagare i territori di frontiera della settima arte. Quest’anno diventa competitiva con l’iniziativa Industry First Look, arrivata alla settima edizione e dedicata ai film in fase di post-produzione, che interesserà i Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania).
Qui transitano film che a volte non rimangono nell’ambito di cineforum o cinema d’essai. Tra i film presentati nelle scorse edizioni si ricorda A Spell to Ward Off the Darkness di Ben Russell e Ben Rivers (2013), vincitore anche al Torino Film Festival; La academia de las musas di José Luis Guerin (2015), presente e vincitore in diversi festival come il Lisbon & Estoril Film Festival e il Seville European Film Festival; L’infinita fabbrica del Duomo di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi (2015) e Ascent di Fiona Tan (2016).
Ci dice Nadia Dresti, vice direttrice artistica e Head of International del Locarno Festival che: “gli Industry Days di Locarno sono il luogo ideale per dare la giusta visibilità a un’attività specifica. First Look è un’eccellente opportunità per i paesi individuati per evidenziare le proprie cinematografie. Grazie al programma su misura declinato dal Project Manager Markus Duffner, siamo certi che i produttori selezionati da Estonia, Lettonia e Lituania trarranno benefici dall’esperienza locarnese. Nessuno può avere la certezza, particolarmente di questi tempi, di vendere un film, ma siamo sicuramente in grado di confermare che i film saranno visti dagli acquirenti, dai selezionatori di festival e da altri professionisti presenti, oltre che da una giuria di alto profilo.”
La giuria sarà composta da Charles Tesson, Direttore artistico della Semaine de la Critique del Festival di Cannes, da Silvain Auzou, Vice Direttore delle Giornate degli Autori – Venice Days, e da Janet Pierson, responsabile del SXSW Film Festival di Austin; assegnerà quest’anno il First Look Award sostenuto da CineLab Romania con un premio del valore di 65.000 euro in servizi di post-produzione, il Film Français Award del valore di 5.500 euro in pubblicità e il Boogieman Media Award del valore di 5.000 euro per la produzione di un Key Art volto alla promozione del film.