Eventi musicali internazionali in Svizzera

27^ edizione di una manifestazione che richiama in una piccola città di confine migliaia di appassionati da tutta Europa.


Eventi musicali internazionali in Svizzera Credits: agendalugano.ch

CHIASSO (Svizzera). Il festival di culture e musiche del mondo “Festate” si svolge da 27 anni a Chiasso, città di confine tra Svizzera e Italia, dove accanto al vecchio cinema-teatro sono state costruite negli anni strutture come il MAX museo e lo Spazio Officina, ospitanti eventi che richiamano migliaia di appassionati provenienti da tutta Europa, manifestazioni multietniche in una nazione che concretamente ha integrato rifugiati e persone migranti da tutto il mondo pur tra molte contraddizioni e limitazioni.

Nella piazza del Municipio e in altri siti della città risuonano melodie e ritmi provenienti da tutto il mondo. Un preludio a eventi internazionali come “Estival Jazz” di Lugano e “Ascona Jazz” che sono kermesse musicali di valenza internazionale, seguite da appassionati in arrivo da tutto il mondo.

Festate” è anche un contenitore di proposte e spunti di riflessione sul rapporto tra il nord e il sud del mondo. Bancarelle e spazi gastronomici dalla Palestina, da Paesi del Medio Oriente, dall’Africa interna. Il binomio festa-estate contiene l’incontro tra civiltà, lingue, culture e religioni all’insegna della pace, della libertà, dei diritti civili evocando miti, tradizioni e musiche dei popoli del mondo. Insomma, un momento di aggregazione intenso con lo scambio tra culture delle quattro aree del mondo, dal continente africano all’Europa, dall’Asia alle Americhe.

Nell’edizione 2017 hanno solcato il palco gruppi italiani, greci, portoghesi e del Mali, con le loro sonorità musicali che hanno mantenuto elevato il livello delle proposte: qui nel corso degli anni hanno suonato Rokia Traorè, Goran Bregovich, Edoardo Bennato, Noa, Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni, Rachid Taha, Zebda, Femi Kuti, Dubioza Kolektiv. Tra le novità extramusicali abbiamo visto l’utilizzo di spazi urbani con il mercatino e i ristoranti multietnici, mentre sempre in ambito di proposte musicali il palco di “Scena Off” sul quale si sono alternati giovani band promettenti con la loro buona musica.

Armando Calvia, che dirige il Cinema-Teatro di Chiasso, ha sottolineato come “Fetsate” sia stato per tre giornate “cittadina di frontiera cuore pulsante delle musiche e delle culture del mondo”.

Così il folto pubblico, giovani e anche anziani in arrivo da tutta Europa, ha potuto ascoltare il “Canzoniere Grecanico Salentino” che venne fondato nel 1975 dalla scrittrice Rina Durante ed è diventato un importante gruppo di musica popolare salentina, il primo a essersi formato in Puglia. Affascinante dicotomia tra tradizione e modernità, reinterpretazione in chiave moderna delle tradizioni come la pizzica taranta. Energia, passione, ritmo e magia con il battito del tamburello e degli altri strumenti come chitarra, violino, organetto e zampogna: ritmi innovativi che il Canzoniere Grecanico Salentino ha portato anche nella collaborazione con Ludovico Einaudi, Piers Faccini, Ballake Sissoko, Ibrahim Maalouf, Fanfara Tirana, Stewart Copeland dei Police e gli è valso il riconoscimento del MEI come miglior gruppo italiano di musica popolare.

Un concerto imperdibile quello di Roy Paci & Aretuska feat: è dal 1997 e dalla “bedda Sicilia” che il trombettista Roy Paci non si è mai stancato di fondere rock steady, soul, funk e melodie mediterranee che trascinano il pubblico. A Chiasso ha suonato con loro il sassofonista partenopeo Enzo Avitabile, musicista del mondo con il suo continuo viaggiare tra America nera, villaggi della sofferenza africani e sentieri del Mediterraneo.

In questa cittadina svizzera “Festate” 2017 ha proposto i “Koza Mostra”, band greca originaria di Salonicco: musica che fonde punk e rock con generi tradizionali come il rebetiko e il folk greco.

Anche Amadou & Miriam del Mali, entrambi ciechi che si sono conosciuti e innamorati suonando insieme in un istituto per non vedenti a Bamako, hanno coinvolto la piazza con la loro musica, contaminazione dei ritmi popolari del Mali con il rock, violini siriani e rumbe cubane.

Infine i Forrò Mior con il loro esplosivo concerto afro-latino in cui hanno inserito il loro genere originario del nord-est brasiliano, “una delle più ispirate e rinomate band di questo genere” come ha scritto “Le Monde” su di loro.

Sabato scorso (il 17 giugno) si è celebrata la Giornata del rifugiato e “Festate” ha omaggiato i migranti anche con la cucina casalinga del mondo.

Un modo semplice, ma efficace, per testimoniare che esistono gli altri popoli, con le loro tradizioni che non andrebbero contaminate dalla forza di quelle occidentali. Ci ha detto il “RomAraBeat Quartete” che “la civiltà araba, diffusa nel Mediterraneo, ha costellato il mondo occidentale di tesori d’ architettura, letteratura, pittura e musica”: in realtà melodie e strumenti arabi hanno influenzato la storia e la sensibilità musicale dell’occidente, da Istanbul ai Balcani, dal Maghreb alla Sicilia, all’Andalusia. Due culture che nel corso dei secoli hanno condiviso un mondo di suoni, di ritmi e di danze a volte si incontrano e, quasi senza sapere il perché, si riconoscono.

24/06/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: agendalugano.ch

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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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