Visualizza articoli per tag: società civile
Uguaglianza, libertà e valore di scambio in Marx
Il mondo antico si fonda sulla schiavitù, mentre il mondo feudale sulla particolarizzazione dell’attività produttiva fondata sul privilegio. Solo il lavoro generale della società borghese produttore di valori di scambio rende possibile la sua espressione idealizzata nella forma di rapporti fondati sulla libertà e l’eguaglianza.
Marx e i diritti del cittadino, dell’uomo e del borghese
Ciò che viene escluso nel momento costitutivo della società borghese, la vita generica, farà ritorno, ma in forma alienata nell’idealismo della comunità dei cittadini, che riporterà in vita la separazione originaria nella forma di una molteplicità di esclusioni concrete.
Grandezza e limiti della società borghese in Marx
Marx considera scientificamente la società capitalista, cioè da un punto di vista storico, perciò non assume mai un’attitudine di critica moralistica, ma analizza gli aspetti progressivi e i limiti storici necessari di tale modo di produzione, indicandone, nella misura del possibile, ipotesi di superamento dialettico.
Grandezza e limiti della rivoluzione borghese in Marx
Anche l’ultima figura della fase eroica della borghesia, #Napoleone, è votato al fallimento, perché invece di limitarsi a soddisfare con la guerra i bisogni egoistici della società civile che lo aveva portato al governo, aveva preteso di sacrificare il mondo degli #affari a un fine politico superiore.
Marx e il rapporto fra Stato e società civile
Lo #Stato è il prodotto dell’organizzazione #sociale, mutando i rapporti di forza al suo interno cambia di conseguenza la forma statuale.
Marx e la rivoluzione permanente
Al contrario delle illusioni degli idealisti, già per il giovane Marx nella modernità a dominare è il duro realismo, il particolarismo imperante nella società civile, è il suo fondamento meramente empirico, immediato: il bisogno pratico dell’individuo egoista, la brama di profitto e l’implacabile legge del mercato.
Il rapporto fra Stato e società civile in Hegel e in Marx
L’asserita razionalità dello Stato moderno hegeliano non è che raziocinio, in quanto non si dimostra in grado di togliere nel reale l’esistente, cioè di regolamentare il particolarismo della società civile ma ne costituisce la copertura ideologica sancendo giuridicamente quale diritto umano la proprietà privata.
Astratto e concreto in Marx
Sebbene i primi quadri del proletariato fossero meno raffinati dal punto di vista teorico rispetto alla sinistra hegeliana, essi non si baloccavano con concetti astratti, ma s’adoperavano per una loro sperimentazione pratica, ancora inadeguata in quanto fondata su basi concettuali deboli.
Il marxismo rivoluzionario di Gramsci
Secondo Gramsci è indispensabile sviluppare una tattica specifica, prepararsi per una lunga “guerra di posizione” volta a conquistare le “casematte” della società civile, prima di poter affrontare l’avversario di classe in una “guerra di movimento” in campo aperto.
Gramsci e le elezioni
La crisi d’egemonia della vecchia classe dirigente politica, porta ad ampliare il contrasto tra rappresentanti e rappresentati dal terreno elettorale-parlamentare all’intero organismo statale, rafforzando la posizione del potere della burocrazia, dell’alta finanza, della Chiesa e di tutti gli organismi più indipendenti dalle fluttuazioni dell’opinione pubblica.