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Sabato, 27 Novembre 2021 23:04

In morte del ‘68

Nonostante le drammatiche condizioni delle scuole e delle università, la gran parte delle studentesse e degli studenti stenta a mobilitarsi.

L’intervento, tenuto da Francesco Cori, del gruppo dei lavoratori della scuola per la conferenza dei lavoratori comunisti del 19 giugno individua la fase che il mondo della scuola sta vivendo e l’azione che possono svolgere i comunisti per sviluppare la resistenza dei lavoratori all’attacco del governo Draghi.

Il capitalismo in crisi nel XXI secolo abbandona il pensiero liberaldemocratico, che aveva costituito l’ideologia prevalente nei paesi capitalistici più avanzati, per volgersi verso una ideologia elitaria in cui la vita di ciascuno è tenuta sempre più sotto controllo.

Il governo sta affrontando la pandemia in maniera ossequiosa verso i proprietari delle grandi fabbriche, a scapito delle condizioni del resto della società. La scuola è fra i settori più colpiti e in più deve subire scelte che tendono a circoscrivere la sua funzione alla riproduzione della forza-lavoro alienata. L’obiettivo unificante di insegnanti, studenti e lavoratori può essere la riduzione del numero di alunni per classe.

Venerdì, 15 Gennaio 2021 22:15

Cosa manca alla scuola ai tempi della DaD?

La didattica a distanza è realmente necessaria? Tanti contro e pochi, o addirittura, nessun punto a favore per giustificare il suo proseguimento.

Venerdì, 08 Gennaio 2021 22:54

Il rebus scuola

I lavoratori dotati di un minimo di coscienza di classe dovrebbero essere consapevoli che il lavoro a distanza comporta un’occupazione tendenzialmente a cottimo, a progetto, un tasso più elevato di autosfruttamento e, quindi, una riduzione del tempo da dedicare alla riproduzione della propria forza lavoro.

Sabato, 26 Dicembre 2020 17:03

Il dio dell’ignoranza

In quest’articolo si analizza criticamente la scelta del ministero dell’Istruzione di adottare giudizi descrittivi nella scuola primaria con l’intento di livellare gli studenti verso il basso, in direzione di un sapere fondato sulle competenze piuttosto che sulle più approfondite conoscenze.

Vogliamo una società che metta al centro la vita e la sua dignità, che sappia essere interdipendente con la natura, che costruisca sul valore d’uso le sue produzioni, sul mutualismo i suoi scambi, sull’uguaglianza le sue relazioni, sulla partecipazione le sue decisioni.

La mancata volontà politica di risolvere il problema delle classi pollaio, della carenza di docenti e del sovraffollamento dei mezzi pubblici rende impossibile realizzare la vera didattica, necessariamente in presenza, garantendo al contempo l’indispensabile sicurezza nei luoghi di lavoro e di studio

Il capitalismo crepuscolare utilizza la cultura come una componente accessoria di pacchetti elaborati per fare profitti. Le masse popolari sono storicamente escluse dalla vera cultura, appannaggio esclusivo delle classi dominanti.
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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