Nelle dichiarazioni rilasciate martedì scorso ai mezzi di comunicazione, un’alta carica dell’ufficio politico di Hamas, Ezat al-Rashq, ha fatto appello alla comunità internazionale di mobilitarsi per fermare le atrocità commesse dai miliziani dell’ISIS (Daesh, in arabo) contro i rifugiati palestinesi del campo di Yarmouk.

Sono passati quattordici anni dalle terribili giornate in cui una sconsiderata ed abnorme repressione poliziesca, sotto l’egida del governo Berlusconi-Fini, si è abbattuta sui movimenti anti-globalizzazione nelle giornate di Genova del luglio 2001.

Sabato, 11 Aprile 2015 07:00

Guerra civile nell'Islam

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Dalle sponde del Mediterraneo sino a quelle del Mar Arabico, divampa la guerra civile nell'Islam. Siria, Iraq, ora lo Yemen e potenzialmente il Libano, il Bahrein o la stessa Arabia Saudita, sono attraversate da conflitti che si articolano anche lungo questa faglia religiosa ed ideologica.

Il ventesimo film del famoso cineasta cinese Zhang Yimou Lettere di uno sconosciuto (titolo italiano di fantasia, l’originale non allude affatto al capolavoro di Max Ophüls) è un melodramma intimista e sentimentale ambientato durante e dopo l’immagine che l’attuale dirigenza vuole dare della Rivoluzione culturale, non fosse mai che ci fosse qualcuno ancora interessato a riconsiderare la necessità della lotta di classe dal basso in funzione della transizione al socialismo.

Sabato, 11 Aprile 2015 22:24

L’Islam buono e quello cattivo

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“Il passato e il suo ricordo possono intralciare gli indirizzi politici dei governi. Vengono pertanto revisionati, ristrutturati o sepolti. A distanza di anni e di decenni hanno comunque la pessima abitudine di riemergere, di riprodursi con sembianze a volte deformate ed effetti tali da seminare sgomento e provocare reazioni anomale e controproducenti in Occidente. Il mondo musulmano vive ancora la nostra recente esperienza in Algeria e nel Medio Oriente, ma conserva una memoria genetica di un passato non troppo lontano, di persecuzioni e del sangue versato dopo la Seconda Guerra Mondiale. E prima o poi quella memoria tornerà a tormentare la coscienza del mondo occidentale.” 

Sabato, 11 Aprile 2015 22:14

Pesce d'Aprile

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Nell’articolo precedente “Sono un bancario…non un banchiere” ci eravamo lasciati su un’ipotesi di un percorso di lotta per contrastare l’offensiva dell’ABI che doveva materializzarsi nella proclamazione di 2 giorni di sciopero della categoria.  

“Esiste un paese dove si vive bene, dove la qualità della vita è migliore perchè si lavora meno e si guadagna di più, dove c’è più tempo libero da poter spendere per sé stessi, per la famiglia e per gli altri, senza dover affrontare grosse rinunce da scontare poi in busta paga.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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