Recensioni di classe 57

Telegrafiche e irriverenti recensioni di classe al sottovalutato film L’immensità, al bel documentario Ennio Flaiano, straniero in patria, al degno di interesse Orlando, all’intrigante Ti mangio il cuore, alla divertente commedia I migliori giorni, all’interessante Il primo giorno della mia vita, al commuovente Monica, al piacevole Il grande giorno, al reazionario Mixed by Erry, al noioso Brado, all’insostenibile Dante, al del tutto inutile In viaggio, al pessimo Marcel!, al sopravvalutato Amanda, all’inguardabile L’ombra di Caravaggio, al davvero insopportabile DiabolikGinko all’attacco!


Recensioni di classe 57

L’immensità di Emanuele Crialese, drammatico, Italia e Francia 2022, nomination David di Donatello per la migliore sceneggiatura, attrice (Penelope Cruz) e acconciatrice, miglior soggetto e costumi ai Nastri d’argento, in concorso a Venezia, voto: 6,5. Film interessante e godibile, troppo snobbato dalla critica, tocca comunque due temi significativi come una adolescente che si sente maschio e una madre oppressa dal marito. Molto significativa l’interpretazione di Penelope Cruz.

Ennio Flaiano, straniero in patria di Fabrizio Corallo e Valeria Parisi, documentario, Italia 2022, disponibile su Rai play, vincitore del Nastro d’argento per cinema, spettacolo, cultura, voto: 6,5. Documentario indubbiamente ben realizzato e senza cadute nel postmoderno. Didattico e allo stesso tempo gradevole, ci mostra come nella generazione maturata fra il secondo dopo guerra e gli anni settanta l’egemonia della sinistra riusciva a influenzare indirettamente anche intellettuali borghesi tradizionali come Flaiano.

Orlando di Daniele Vicari, con Michele Placido, drammatico, Italia 2022, nomination miglior soggetto e colonna sonora ai Nastri d’argento, voto: 6. Film poco verosimile e realistico, tutto incentrato su una trovata piuttosto discutibile. I personaggi risultano poco tipici e credibili. Comunque il film evita cadute nel postmoderno e rappresenta la dura realtà di chi deve svendere la propria forza lavoro per sopravvivere.

Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa, con Elodie, drammatico, Italia 2022, nomination miglior fotografia, miglior attrice non protagonista a Lidia Vitale, miglior canzone per Proiettili, con cui ha vinto il David di Donatello, presentato al festival di Venezia, voto: 6. Fotografia indubbiamente suggestiva, il film tratta un tema anche di un certo interesse, le faide all’interno della malavita organizzata e la prima pentita che ha consentito di fare luce sulla mala del Gargano. Abbastanza valida l’analisi psicologica in particolare della trasformazione di un ragazzo in un criminale assassino. Resta però l’autocompiacimento nel mostrare la violenza e una conclusione decisamente discutibile, in cui la catarsi finale è completamente gettata via, per un cinismo davvero da cretini.

I migliori giorni di Massimiliano Bruno, Edoardo Leo, nomination miglior attore commedia a Paolo Calabresi e miglior attrice commedia a Valentina Lodovini ai Nastri d’argento, voto: 6. Film divertente, i primi due episodi contengono anche alcuni aspetti significativi, in particolare il secondo che mostra tutta la spaventosa ipocrisia della classe dominante che si occupa di “politica”.

Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese, con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, commedia, Italia 2023, nomination miglior soggetto, miglior attrice non protagonista a Sara Serraiocco, sonoro in presa diretta ai Nastri d’argento, voto: 6-. Il soggetto non è male, come l’idea di dare una seconda chance a chi, privo di speranza e di spirito dell’utopia, si lascia andare fino al suicidio. Peccato che nell’indagine e nel superamento dei motivi che provocano il suicidio e la sua rimessa in discussione manchino del tutto i motivi più significativi, come le dinamiche politiche ed economiche, il conflitto sociale, la situazione storico-politica, etc. Incomprensibile il premio ad attrice non protagonista a Sara Serraiocco e il premio per il miglior sonoro in presa diretta, in quanto nella prima parte del film non si capisce nulla di quanto dice l’attrice premiata, che avrebbe urgente bisogno di un corso di dizione o di essere doppiata.

Monica di Andrea Pallaoro, con Trace Lysette, drammatico, Usa e Italia 2022, in concorso al festival di Venezia, nomination miglior montaggio ai Nastri d’argento, voto: 5. Film piuttosto postmoderno, anche se alla fine diviene abbastanza commovente e melodrammatico. Per quanto possa essere importante il tema dell’inclusione e della non discriminazione sulla base della propria sessualità, d’altra parte questo importante diritto civile non può stravolgere tutto il resto. Così abbiamo un protagonista, con cui tendiamo inevitabilmente a identificarci, in quanto discriminato sessualmente, nonostante si tratti di un eroinomane che vende il proprio corpo, prostituendosi. Entrambi questi aspetti non vengono mostrati nella loro brutalità, ma divengono dei puri accessori aproblematici.

Il grande giorno di Massimo Venier, con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Italia 2022, nomination miglior commedia e migliore attrice commedia a Antonella Attilli ai Nastri d’argento, vince il David dello spettatore per il film con più spettatori, voto 4,5. Film puramente culinario, merce di mediocre qualità dell’industria culturale italiana, prodotto di pura evasione poco riuscito. Anche dal punto di vista della commedia la crisi del cinema italiano si dimostra allarmante.

Mixed by Erry di Sydney Sibilia, commedia, Italia 2023, nomination miglior commedia, sceneggiatura, scenografia, canzone, casting director ai Nastri d’argento, voto: 4,5. Il film è ben architettato ed è a tratti anche godibile, peccato che medi un contenuto assolutamente reazionario, in cui si esalta il genio napoletano della truffa, raccontato dal punto di vista di un protagonista in modo apologetico e del tutto acritico, irrealistico, inverosimile, atipico e adialettico.

Brado di Kim Rossi Stuart, drammatico, Italia 2022, nomination per la miglior regia, il miglior attore non protagonista a Saul Nanni, la migliore sceneggiatura ai Nastri d’argento e la miglior sceneggiatura non originale ai David di Donatello, voto: 4. Del tutto immeritate le nomination che ha ricevuto, il film è in modo insensato sopravvalutato. Brado è noioso, non affronta temi sostanziali, non offre godimento estetico, ha personaggi schematici, poco dialettici e per nulla tipici. 

Dante di Pupi Avati con Sergio Castellitto, biografico, Italia 2022, nomination miglior trucco ai David di Donatello, voto: 3,5. Film davvero pessimo sotto tutti i punti di vista. Molto carente dal punto di vista formale, è codino e reazionario. Coglie e svilisce solo gli aspetti più esteriori della vicenda di Dante, puntando esclusivamente sul sensazionalismo.

In viaggio di Gianfranco Rosi, Italia 2022, disponibile su Rai Play, nomination come miglior documentario ai David di Donatello, voto: 3+. Film che assemblea immagini di repertorio tratte dai viaggi di Bergoglio, è interessante esclusivamente in quanto, del tutto involontariamente, smentisce tutte le presunte interpretazioni volte a considerare un papa gesuita un progressista. Non solo i discorsi sono improntati al più banale senso comune, che si arresta solo alla superficie delle cose, mentre appare evidente come il culto per il papa sia legato alle forme più arcaiche e primitive di religiosità, non a caso molto in voga fra le masse sottoproletarie. Inoltre il solito vezzo postmoderno di eliminare le scritte e la voce narrante, depotenzia e rende poco significativi anche gli aspetti sostanziale che sfiora, come la difesa a spada tratta di membri della chiesa quasi certamente implicati in casi di pedofilia. Altro aspetto significativo, le masse pronte ad accoglierlo in Brasile e i pochissimi fedeli a Cuba.

Marcel! di Jasmine Trinca, con Alba Rohrwacher, drammatico, Italia 2022, nomination miglior regista esordiente ai David di Donatello e ai Nastri d’argento, in cui è candidato anche per i migliori costumi, voto: 3. L’impressione è che sia un pessimo prodotto del malvezzo italiano delle raccomandazioni. Fa davvero paura che un film tanto inconsistente possa portare alla candidatura per la migliore regista esordiente. Il cinema italiano da anni in crisi nera, come l’intero paese, quest’anno sembra aver toccato da tutti i punti di vista il livello più basso dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Amanda di Carolina Cavalli, commedia, Italia 2022, nomination miglior regista esordiente e migliore attrice a Benedetta Porcaroli sia ai Nastri d’argento, sia ai David di Donatello per i quali è stata candidata come migliore attrice non protagonista Giovanna Mezzogiorno, voto: 3-. Film del tutto inconsistente, che dimostra come purtroppo molti giovani registi nel nostro paese non hanno veramente nulla da comunicare. Del tutto sconsiderati i riconoscimenti ricevuti, presumibilmente per un istinto di conservazione corporativa di una categoria che, nella maggioranza dei casi, ha sempre meno di significativo da dire.

L’ombra di Caravaggio di Michele Placido, con Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, drammatico, Italia 2022, nomination miglior montaggio, fotografia, scenografia e casting director ai Nastri d’argento, nomination miglior scenografia costumi e trucco ai David di Donatello, dove vince il premio per l’acconciatura e il David giovani, voto: 2,5. Film da subito insostenibile, scontato e inutilmente caricato e pieno di pregiudizi. Del tutto irrealistico e inverosimile, privo di aspetti sostanziali e nemmeno piacevole, preoccupa che sia stato il più apprezzato dalla giuria giovanile.

Diabolik – Ginko all’attacco! di Marco Manetti, Antonio Manetti, con Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, azione, Italia 2022, nomination miglior casting director, colonna sonora, canzone (“Se mi vuoi”) ai Nastri d’argento, nomination effetti digitali e canzone ai David di Donatello, voto: 2+. Film pessimo da ogni punto di vista. Risulta del tutto inconsistente e sciatto dal punto di vista formale e decisamente fascistoide dal punto di vista del contenuto.

01/09/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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